Lorenzo, Rossi favorito

Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Stessa moto (Yamaha), stesso team (Fiat). E basta. Tra il veterano otto volte campione del mondo ed il talento spagnolo (due titoli nella 250) la simpatia non scorre a fiumi. Rispetto sì, stima anche. Ma non altro, perché quando c'è l'agonismo di mezzo si può essere amici solo di chi non rappresenta una vera minaccia.

Lorenzo lo ha ripetuto, nella settimana che porta la MotoGp a Donington, per la decima gara della stagione. E tanto per chiarire a quale partito si iscrive, ha ricordato di essere sempre stato un fan di Max Biaggi. "Se devo essere sincero, Rossi non è al centro dei miei pensieri. Lo rispetto molto - ha ribadito Lorenzo - perché penso sia uno dei migliori piloti nella storia del motociclismo. Ma non ne faccio un chiodo fisso. Ai mezzi di informazione trasmettiamo una buone immagine, ma non siamo poi così amici".

Lorenzo sa che i suoi 22 anni giocano per lui. Rossi ha un bottino di 101 gran premi vinti e nelle scelte del team parte da numero 1 ma Lorenzo, grazie ai due successi in nove corse può permettersi di dire la sua: "E' normale che la Yamaha, quando ha dei pezzi nuovi, lo favorisca dandoli a lui per primo. Io non me la prendo, perché la moto è comunque competitiva e mi permette di vincere".

"La gente, i tifosi, vedono Valentino come un dio ed è comprensibile perché è un pilota diverso da tutti gli altri - ha ammesso Lorenzo - D'altra parte, io non lo ritengo né imbattibile, né un dio. So che per superarlo devo lavorare sodo, rimanere tranquillo e tenere la mente lucida".