Rossi sulla Ferrari?

Per un attimo ci è andato vicino, sfiorando concretamente quella possibilità che in Italia avrebbe sollevato uno stratosferico tripudio: Rossi sulla Rossa, il connubio dell'elite dei motori dello Stivale. A Valentino è stato realmente offerto quel posto sulla macchina numero 3, quella di Felipe Massa, quella tristemente guidata in fondo allo schieramento da Luca Badoer a Valencia e a Spa, quella che chiuderà il Mondiale con Giancarlo Fisichella al volante: il Dottore ci ha pensato su, a lungo, ma alla fine, dopo tanto rimuginare, ha preferito declinare.

"Tutto è nato perché sono andato forte quando l'ho provata - ha spiegato Valentino Rossi - ma non me la sono sentita di lasciare le moto. Non ero pronto".

Il nuovo regolamento della F1, che non permette di effettuare test nel corso della stagione (norma che ha ostacolato anche il lavoro di Luca Badoer), è stato determinante, in negativo, per la decisione di Rossi.

"Ho discusso con la Ferrari - ha proseguito il Dottore - sulla possibilità di guidare a Monza. Ma senza test... sarebbe stato illogico. Entrare in Formula1 senza test è più rischioso che divertente: non è possibile scendere in pista e imparare tutto in soli tre giorni".

La prima opzione per la sostituzione di Felipe Massa, Michael Schumacher, ha dovuto rinunciare per problemi al collo, lesionato in un incidente in moto a inizio anno: altro fattore preso in considerazione da Valentino.

"Non potevo nemmeno prevedere - ha concluso Rossi - come avrei potuto finire la gara, con tutto quello sforzo che viene richiesto ai muscoli del collo. E poi la gara di Monza sarebbe stato uno stress troppo difficile da gestire, che avrebbe rischiato di distrarmi troppo dal MotoMondiale".