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Valentino Rossi, la leggenda infinita che ha fatto innamorare gli italiani della MotoGP

Stefano Dolci

Pubblicato 19/04/2020 alle 11:34 GMT+2

Valentino Rossi è stato eletto dal pubblico di Eurosport.com l'atleta italiano più forte di tutti i tempi: dall'alto dei suoi 41 anni e in procinto di iniziare la 25a stagione nel motomondiale vi spieghiamo perché non esisterà mai un pilota di moto capace di portare alla ribalta mondiale e attrarre così tanto interesse sul proprio sport come il Dottore.

Valentino Rossi, compleanno 41 anni

Credit Foto Eurosport

Venire alle gare per me è uno stress altissimo, lo è per tutti ma se sei Valentino Rossi lo è ancora di più perché è una rottura da giovedì mattina fino a domenica sera infinita di impegni, tifosi non posso andare nemmeno in giro nel paddock. L’unica cosa che mi dà gusto è guidare la moto… Vediamo come mi sentirò nei prossimi mesi, sono sicuro che correre con una MotoGP mi mancherà moltissimo, quindi se ho la possibilità di essere competitivo vorrei rimanere perché mi dà gusto, se invece andrò piano è più quello che ho da perdere che ho da guadagnare [Valentino Rossi, 6/2/2020]
Valentino Rossi ha da pochi mesi compiuto 41 anni e ha ancora un grosso dilemma da dirimere. Per la prima volta nella sua carriera di icona vivente della velocità si staglia all’orizzonte l’incognita che, quella che fra poche settimane prenderà il via, possa essere l’ultima annata nella veste di pilota nel motomondiale.
Stenta a crederci lui - eterno Peter Pan della MotoGP e fuoriclasse capace come nessuno di legare indissolubilmente il proprio nome e le proprie gesta a quelle dello sport a cui ha dedicato anima e corpo – figuriamoci se siamo pronti noi, appassionati duri e puri della prima ora o semplici aficionados della domenica, a metabolizzare l’idea che potremmo non vedere più quella moto n°46 sulla griglia di partenza. Quel campione riccioluto e col casco nero e giallo che con caparbietà, ostinazione e determinazione ha coltivato la propria passione e il proprio talento non dandosi mai per vinto, risorgendo dalle proprie ceneri anche quando tanti sembravano darlo per finito. Quel fuoriclasse capace di tenerti incollato davanti al televisore anche quando sei perfettamente consapevole che la rimonta dalle retrovie è quasi impossibile.
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Valentino Rossi insieme ad Angel Nieto (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

"Io sono leggenda"

A prescindere da come si svilupperà la sua annata e da quale decisione Valentino sceglierà di prendere – continuare a correre nel 2021 con una Yamaha ‘factory’ nei ranghi del team satellite Petronas oppure smettere ed appendere il casco al chiodo per sempre – Valentino Rossi ha già la certezza che universalmente sarà riconosciuto come la leggenda più influente nella storia del motociclismo.
Non ce ne vogliano Giacomo Agostini (che molto probabilmente rimarrà ancora per diverso tempo il pilota più titolato) e men che meno Marc Marquez (che già quest’anno ha la concreta possibilità di eguagliare il numero di mondiali vinti dal Dottore e ha il tempo e le potenzialità per superarlo e staccarlo) ma è quasi impossibile che ci sarà mai un pilota di moto capace di portare alla ribalta mondiale e attrarre così tanto interesse sul suo sport come Rossi. Come Michael Jordan nel basket, Pelé nel calcio, Roger Federer nel tennis, Valentino Rossi passerà alla storia come quel pilota che ha portato il motociclismo ad uscire dalla nicchia e a diventare uno sport universale, un appuntamento da non perdere e a cui è impossibile rinunciare.
  • I numeri di Valentino Rossi
Titoli Mondiali9 (1 in 125, 1 in 250, 7 in 500/MotoGP)
GP disputati402 (1° all time)
GP Vinti115 (2° all time)
GP vinti in 500/MotoGP89
Podi totali234 (1° all time)
Podi in 500/MotoGP198
Pole Position65
Stagioni nel motomondiale25
Annate con almeno una vittoria21
Distanza fra la prima e l'ultima vittoria 20 anni, 10 mesi e 7 giorni
Circuiti in cui ha corso38
Circuiti in cui ha vinto almeno una volta29
Se Tavullia è diventata una località celebre in tutti i cinque continenti e meta di culto e ‘pellegrinaggio’ per tutti gli appassionati di motociclismo o fan del Dottore, se da Valencia a Doha passando per Sepang, Austin, Phillip Island e Thermas de Rio Hondo non c’è tribuna o settore dove sventolino le bandiere gialle col numero 46, se la MotoGP è stata capace di diventare un colosso capace di fatturare oltre 300 milioni di euro l’anno e si è trasformata in uno spettacolo sportivo, che cresce e riscuote giorno dopo giorno sempre più interesse lo deve soprattutto, a Valentino Rossi.
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Valentino Rossi MotoGP Misano 2014 Fans

Credit Foto Getty Images

Nozze d'argento col motomondiale e un'ultima rivincita da prendersi

Se penso che la Yamaha mi abbia mancato di rispetto? No, la Yamaha si è dovuta tutelare. Io sono padrone del mio destino e so che se avrò dei risultati posso giocarmela. Mi fa piacere che mi abbiano offerto comunque una moto ufficiale, ci sarei rimasto male solo se avessero preso Quartararo e mi avessero lasciato a casa. Ogni tanto è difficile pensare che io abbia 41 anni e alla mia età comincia a essere faticoso stare dietro allo sforzo che richiede la MotoGP moderna, Essere al massimo è duro. Per continuare bisogna avere motivazione e la motivazione per me viene dai risultati. E i risultati per me vogliono dire tornare sul podio ed essere competitivo. [Valentino Rossi, 6/2/2020]
Un pilota che, nonostante abbia vinto l’ultimo mondiale ormai più di 10 anni fa (2009) e sia salito sul gradino più alto del podio l’ultima volta il 25 giugno 2017 (46 GP fa!), non ha perso l’amore per la velocità e soprattutto la voglia di allenarsi, competere, migliorarsi, battagliare, provare a tenersi dietro piloti che potrebbero anche essere tranquillamente suoi figli. Per questa ostinata voglia di continuare a inseguire la propria passione, anche se è forse più quello che si ha da perdere che da guadagnare, Rossi merita di poter decidere con calma cosa fare da "grande” e soprattutto vivere al massimo questa 25esima annata nel motomondiale.
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Valentino Rossi: dall'apecar alla Leggenda! 42 anni di passione

Una stagione da affrontare con un nuovo capotecnico al fianco (David Munoz), un grande ex compagno di squadra e rivale come Jorge Lorenzo col quale interfacciarsi per migliorare lo sviluppo della Yamaha M1 e la consapevolezza di avere una moto che paga meno dazio in velocità pura rispetto a Honda e Ducati e soprattutto si sposa meglio con le nuove gomme che Michelin ha prodotto per la stagione 2020. L’obiettivo è quello di far ricredere gli scettici e mostrare di poter essere ancora in grado di andare forte e, perché no, essere il pilota Yamaha più competitivo in pista. Sulla carta sembra un’impresa quasi impossibile ma chi se la sente di scommettere contro questo fuoriclasse di 41 anni che punta a zittire una volta di più gli scettici e mostrare al mondo di poter realizzare i propri sogni in sella a una moto?
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