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GTWC Europe: Weerts/Vanthoor conquistano la Sprint Cup. La Ferrari #53 vince gara-1 a Valencia, Valentino Rossi 11°

Luca Montanari

Aggiornato 17/09/2022 alle 16:13 GMT+2

GT WORLD CHALLENGE - Compagni di team di Valentino Rossi a bordo dell'Audi del Team WRT, Charles Weerts e Dries Vanthoor trionfano nella Sprint Cup con una gara d'anticipo. Ai belgi basta il terzo posto alle spalle della Ferrari #53 di de Pauw/Jean e all'Audi #11 di Gachet/Haase, mentre la Mercedes #89 di Boguslavskiy/Marciello si ferma 7ª. Il Dottore sfiora la top-10 in gara-1.

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Charles Weerts e Dries Vanthoor trionfano nella Sprint Cup con una gara d'anticipo. Ai belgi basta il terzo posto in gara-1 del penultimo round di GT World Challenge a Valencia (l'ultimo riservato al format di gara da un'ora), alle spalle della vincente Ferrari #53 di de Pauw/Jean - seconda vittoria stagionale e dominatori assoluti nella classe Silver - e all'Audi #11 di Gachet/Haase, mentre la Mercedes #89 di Boguslavskiy/Marciello si ferma ottava e alla fine settima per la penalità della McLaren #112, risultato che regala la matematica certezza all'equipaggio numero 32, mentre il pilota italo-elvetico resta ancora in testa alla classifica generale. L'abbraccio di Valentino Rossi al box dei compagni nel Team WRT che alzano la coppa, il Dottore ha chiuso undicesimo la prima delle due prove sul tracciato spagnolo che lui ben conosce, a bordo della sua Audi #46 insieme a Frederic Vervisch.
Per Weerts e Vanthoor è il secondo titolo in Sprint Cup della loro carriera in coppia dopo quello conquistato nel 2020. Ora per i campioni uscenti in GTWC a livello generale comincia la rincorsa verso il bis, staccati di 27 punti da Marciello con due prove al termine, di cui l'ultima endurance che assegna un bottino maggiore rispetto a quelli in palio nella gara-2 di Valencia.

La cronaca della gara

Pronti via e le due Porsche finiscono fuori gioco. Prima la numero 54 guidata da De Leener, probabilmente spinta fuori contro il muro; a seguire alla ripartenza dopo la safety car Giorgio Roda si tocca con la Mercedes #86, dovendo rientrare ai box. Un avvio di gara abbastanza caotico non solo per la casa tedesca, ma in generale sull'intera corsa: tutti a partire dal leader Ulysse de Pauw staccano fortissimo e metà delle vetture finiscono sulla via di fuga alla prima curva, con il belga della Ferrari che riesce a mantenere il comando e ad andare subito in fuga sulle Audi di Gachet (Tresor by Car Collection #11) e di Weerts, infilato dal francese. Tra questi ultimi due equipaggi è battaglia fino all’ultimo minuto, mentre Boguslavskiy guadagna con molta calma diverse posizioni, fino a rientrare ai box per il cambio pilota 15°, ancora troppo lontano per impensierire i rivali dell’Audi #32.
Il pit stop obbligato per il cambio pilota avrebbe potuto stravolgere la classifica, con la coppia belga del team WRT che decide di puntare sull'overcut per guadagnare almeno una posizione. Invece gli uomini della Tresor by Car Collection sono ancora più lesti, riuscendo a difendere la piazza d'onore e per poco non insidiamo la testa della corsa. Dietro si manifesta la superiorità dell'Audi sulla Mercedes, con il quarto posto di un altro equipaggio targato WRT (Neubauer/Goethe), il quinto dell'Attempto Racing #66 (Schothorst/Marschall) e la rimonta fino alla sesta posizione della coppia azzurra Ghiotto/Drudi. Raffaele Marciello a bordo della sua Mercedes Akkodis ASP rientra decimo, l'ingresso della safety car permette al gruppo di ricompattarsi e dà inizio ad un finale di fuoco.
A cinque minuti dalla fine il colpo di scena che rischia di ribaltare sorprendentemente le sorti della gara: Pierre Alexandre Jean soffre il calo delle gomme e viene attaccato dalle due Audi al suo inseguimento. Una grande prova di nervi del francese, capace di chiudere ogni spiraglio e tagliare il traguardo sotto la bandiera a scacchi davanti alle due vetture di categoria Pro. Weerts dai box e Vanthoor al volante devono attendere una decina di secondi prima dell'ufficialità del titolo nella Sprint Cup: la solita guida oltre il limite dell'immaginabile di Raffaele Marciello, con tanto di sorpasso da urlo partito dall'esterno e chiuso all'interno su Niederhauser, questa volta non basta alla coppia della Mercedes #89, partita soltanto diciannovesima (colpa di una qualifica deludente di Boguslavskiy e della penalità di tre posizioni in griglia) e transitata ottava. Nemmeno la decisione sub-iudice di penalizzare la McLaren #112 cambia le sorti in classifica. Ora tra il pilota italiano di passaporto svizzero e Weerts/Vanthoor inizia un'altra battaglia, quella per il Mondiale.

La prova di Valentino Rossi

Dopo l'undicesimo posto in qualifica e il vantaggio di gareggiare un circuito come quello di Valencia che conosce a menadito, probabilmente Rossi si aspettava di poter continuare il buon trend delle ultime gare e portare a casa i punti per la prima volta in una gara-1 di GTWC. Ma la leggenda di Tavullia si è trovata ad affrontare una prova molto più complicata del previsto, dovendo duellare con i migliori dal primo minuto. Vale perde una posizione in partenza che recupera il giro successivo ai danni di Eddie Cheever, un sorpasso che però avviene appena presa la decisione di far entrare la safety car e che il Dottore deve rendere. Un'undicesima posizione che non riesce a riacquisire dopo la bandiera verde, venendo sorpreso dal compagno di team Simmenauer.
In una situazione di bandiera gialla con potenziale rischio di ingresso della safety car, al muretto decidono di lasciare Vale in pista per qualche minuto in più rispetto all'apertura della finestra del pit stop, con il Dottore che si trova addirittura secondo per qualche tornata e tra i più veloci in quel frangente. Il tutto però svanisce al momento dell'ingresso ai box: una sosta eccessivamente lenta per passare il volante a Frederic Vervisch, ritrovandosi sempre 13° al termine della girandola dei pit stop. L'unico sorpasso su Froggart (Mercedes Sky-Tempesta #93) e il piazzamento guadagnato a seguito della penalità inflitta alla McLaren #112 permettono all'equipaggio giallo fluo numero 46 di chiudere la gara senza perdere né guadagnare posizioni rispetto al via, rimandando il discorso di una top-10 al giorno dopo in vista di gara-2.
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