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Alessio Occhipinti bronzo mondiale nei 25 km, 4° Ruffini! Vince Reymond in volata su Belayev

DaOAsport

Aggiornato 19/07/2019 alle 07:24 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Alessio Occhipinti - 2018

Credit Foto Getty Images

Il protagonista che non ti aspetti e che potrebbe essere il volto nuovo per il fondo del futuro in Italia. Alessio Occhipinti conquista la terza medaglia della spedizione italiana a Gwangju nel nuoto di fondo chiudendo terzo la 25 km, corsa da protagonista soprattutto nella parte finale di gara. Un pizzico di rammarico per il quarto posto di Simone Ruffini, che ha disputato comunque un’ottima gara, inchinandosi, come Occhipinti, ai due più forti, il francese Reymond, che va a prendersi un oro sontuoso, e il russo Kirill Belyaev (argento).
Alessio Occhipinti completa il suo “magic moment”: due settimane fa aveva conquistato l’argento alle Universiadi di Napoli, il suo primo grande alloro internazionale, e oggi ha ottenuto un podio di portata mondiale in una gara bellissima, emozionante, che ha tenuto tutti col fiato sospeso per cinque ore, sia per l’incertezza dal primo all’ultimo metro, sia per le condizioni meteo (vento e tempesta) che hanno condizionato non poco il campo di gara creando anche problemi di ipotermia a qualche protagonista, tra questi l’atteso francese Olivier, costretto al ritiro.
Sapevo di stare bene, ma la medaglia è inaspettata così come quella delle Universiadi Fino a metà gara ho tenuto un'andatura regolare, controllata. Poi ho provato ad aumentare il ritmo. Avevo buone sensazioni, mi sentivo bene e così ho preso la testa della gara e nell'ultimo giro ho provato a resistere al ritorno degli avversari. La medaglia mondiale è sempre stata un sogno, ma fino a qualche anno fa non immaginavo potesse arrivare nel fondo. Sono nato in vasca, poi ho provato le acque libere, mi sono appassionato e adesso salgo sul podio iridato all'esordio mondiale. Sono veramente felice
Una prima parte di gara all’insegna della prudenza con gli azzurri bravi a restare coperti, seppure nelle parti alte del gruppo e il primo squillo arriva al km 18 quando Gergely Gyurta, dopo una fase in cui Ruffini aveva forzato un po’ nel vento e nella pioggia, ha preso un vantaggio prima di 30″ e poi di 1’23” nel giro di un paio di chilometri. Un’azione secca, violentissima che l’ungherese ha pagato carissima a due giri dalla fine andando in crisi di respirazione e dovendosi fermare un paio di volte. Gyurta è stato raggiunto proprio all’inizio dell’ultimo giro dal gruppo guidato da Occhipinti che, sullo slancio, ha proseguito l’azione creando la selezione decisiva. Il gruppo, ridotto a dieci unità all’ultimo passaggio dal traguardo, si è ridotto ulteriormente e sono rimasti in sei, dopo l’ultima boa, a giocarsi le medaglie.
Il finale ha regalato tante emozioni. Occhipinti ha forzato mantenendo la testa fino a 400 metri dal traguardo, quando il francese Reymond ha cambiato rotta e soprattutto ha cambiato passo prendendo un piccolo vantaggio, mantenuto anche dopo il rientro sulla rotta del gruppo. A quel punto anche Belyaev ha rotto gli indugi, superando Occhipinti che però ha resistito al ritorno di Drattcev ed Edwards, entrambi con poche energie, ma soprattutto a quello del compagno di squadra Ruffini. Davanti Reymond non ha lasciato spazio alla rimonta del russo toccando per primo in 4h51’06″2, precedendolo di 4 decimi, mentre Occhipinti ha mantenuto il terzo posto sopravanzando in 4h51’09″5 Ruffini per un risultato insperato e comunque una delle migliori prestazioni di squadra dell’intero mondiale per l’Italia.
In campo femminile la brasiliana Cunha concede il bis dopo il trionfo nella 5 km e si conferma la più forte aggiudicandosi la vittoria in una 25 km caratterizzata da una fuga iniziale che ha di fatto deciso la gara. Poco attente le azzurre Arianna Bridi e Barbara Pierobon che lasciano andare tre pezzi grossi come Cunha, Wunram e Grangeon e non hanno più la forza per andarle a riprendere, perdendo progressivamente terreno, dopo aver fatto sperare nella rimonta nella prima parte di gara. Una leggerezza imperdonabile per le atlete italiane che si sono giocate così la possibilità di chiudere in bellezza una edizione dei Mondiali che ha regalato soddisfazioni col contagocce in campo femminile, da sempre fucina di successi.
Ad andare via da subito un poker d’assi: le tre sopra citate e la statunitense Sullivan. In seguito arriverà la francese Pou, destinata a fare l’elastico nel finale e a chiudere quarta, mentre Sullivan è crollata nell’ultimo giro, perdendo oltre tre minuti. Cunha, sorniona, ha preso il comando delle operazioni a 300 metri dal traguardo ed è arrivata in solitaria in 5’08’03”, staccando le sfinite Wunram, che regala alla Germania l’ennesima medaglia, stavolta d’argento, e Grangeon che completa la giornata trionfale francese con un bel bronzo. Bridi, superata anche dall’ungherese Olasz in volata dopo essersi sobbarcata per 24 km e mezzo il peso della rincorsa, ha concluso al settimo posto, mentre Pierobon non ha avuto la forza di tenere il ritmo del gruppetto di cui ha fatto parte per una bella fetta di gara ed ha chiuso al 13mo posto.
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