Daniel Wiffen in ospedale per un virus: l'olimpionico aveva nuotato la 10 km nella Senna

NUOTO, GIOCHI OLIMPICI - Il neocampione olimpico negli 800 stile libero e bronzo nei 1500 ha rivelato sui propri social di aver dovuto rinunciare al ruolo di portabandiera per l'Irlanda nella cerimonia di chiusura a causa di un virus che l'ha costretto a precipitarsi in ospedale: pochi giorni prima aveva preso parte anche alla 10 km sulla Senna, terminata al 18° posto.

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Video credit: Eurosport

I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono terminati, ma c'è un altro caso da segnalare di atleta ricoverato in ospedale pochi giorni dopo aver nuotato nella Senna della discordia. E questo fa ancora più rumore, dato che si tratta di uno dei grandi protagonisti del mezzofondo di nuoto in questa edizione delle Olimpiadi. Daniel Wiffen, oro negli 800 m stile libero e bronzo nei 1500 maschili, ha dichiarato su X poche ore dopo la cerimonia di chiusura di non aver potuto fare da portabandiera per l'Irlanda in quanto colpito da un virus: "Sono incredibilmente deluso di aver perso questa opportunità. Il giorno prima sono precipitato in ospedale perché non stavo bene a causa di un virus per il quale sono in cura, ma ora mi sento meglio". Fortunatamente è tornato a casa il giorno dopo.

La risposta degli organizzatori

Il nuotatore irlandese, dopo le medaglie nel mezzofondo, aveva preso parte anche alla 10 km in acque libere lo scorso venerdì 9 agosto, terminando la prova 18° in poco più di 1h57': intervistato subito dopo l'uscita dall'acqua dalla propria tv di stato, Wiffen aveva detto che "probabilmente è stata una delle cose peggiori mai fatte". Potrebbe trattarsi dell'ennesimo caso conosciuto di atleta che si è sentito male dopo aver disputato una gara sul fiume che scorre nella capitale francese, anche se il più noto della triatleta belga Claire Michel che inizialmente si pensava infettata dal batterio e.coli è stato smentito dalla stessa. Pronta la difesa degli organizzatori che, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, hanno augurato buona guarigione al 23enne irlandese e affermato che la qualità dell'acqua di quel giorno era ampiamente entro il limite stabilito dalla World Aquatics, superando tutti i test effettuati: "Non ci sono legami accertati tra la malattia e la qualità dell'acqua della Senna".
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