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Mondiali Budapest 2022 - I risultati del day 4: Italia poliedrica ma sfortunata, Milak record del mondo nei 200 farfalla

Luca Montanari

Pubblicato 21/06/2022 alle 22:26 GMT+2

MONDIALI NUOTO - I risultati del day 4 a Budapest. Continua la striscia di podi dell'Italia, che conquista l'argento con Nicolò Martinenghi nei 200 rana. Ma gli azzurri devono fare i conti anche con le beffe, tra il quarto posto di Paltrinieri e gli spareggi persi. Junxuan Yang prende il testimone della Divina nei 200 stile libero donne, Kristof Milak realizza il primato mondiale nei 200 farfalla.

Kristof Milak esulta ai Mondiali di nuoto Budapest 2022

Credit Foto Getty Images

Si chiude a Budapest la quarta giornata di gare dei Mondiali di nuoto. Andiamo a scoprire i principali risultati e le più interessanti curiosità del martedì provenienti dalla Duna Arena.

Quarta giornata di fila a medaglia per l'Italia

Partiamo da una grande notizia: andare a medaglia nel nuoto in corsia per la quarta giornata su quattro non è qualcosa a cui siamo abituati. Maggior ragione nel primo Mondiale senza la Divina Federica Pellegrini, che proprio nella giornata odierna in teoria avrebbe potuto disputare la ventesima finale iridata. Alla Duna Arena continua a sorridere la giovane Italia grazie all'argento di Nicolò Martinenghi nei 50 metri rana, mancando di un'incollatura una leggendaria doppietta dopo l'oro nella doppia vasca. Il 22enne varesino ha sfruttato nel migliore dei modi l'assenza del re Adam Peaty, difficile aspettarsi qualcosa di più da lui a livello individuale, anche se sicuramente bruceranno quei tre centesimi che separano il suo tocco sulla piastra da quello di Nic Fink.
Ma a quanto pare oggi se venivi dagli USA e il tuo cognome presentava quelle prime tre lettere traducibili in italiano con "pinna", eri destinato a salire sul tetto del mondo e regalare una beffa agli italiani. Come quello squalo di Bobby Finke negli 800 stile libero, talmente attendista al punto da apparire placidamente escluso dal discorso podio, per poi azzannare la preda dell'oro con la sua caratteristica progressione cannibalesca nei 50 metri. Una finale con quattro reali pretendenti, tutti meritevoli di medaglia, in cui però alla fine resta costretto a farsi da parte il campione uscente Gregorio Paltrinieri. Il 22enne statunitense sarà una grossa spina nel fianco di Greg anche nei 1500, forte del titolo a cinque cerchi. E purtroppo c'è il serio rischio che tre avversari più giovani di lui lo lascino a bocca asciutta per la prima volta dopo sei grandi eventi consecutivi a medaglia nella vasca lunga. Il ricambio generazionale non va sempre a nostro favore, fino a ieri ce ne eravamo illusi.

Gli altri azzurri: spareggi maledetti per Zazzeri e Scalia, Miressi in finale nei 100 stile libero

Insomma, Italia poco fortunata nella quarta giornata di gare. Due spareggi per un posto in finale e due sconfitte: sia Lorenzo Zazzeri nei 100 stile libero che Silvia Scalia nei 50 dorso fanno segnare l'ottavo tempo ex equo con un altro avversario, obbligati dunque al testa a testa decisivo dopo pochi minuti (non basta alla 27enne lombarda il primato nazionale). Alessandro Miressi rimane speranza di medaglia nella gara regina, orfana di Caeleb Dressel, ma dovrà ritrovare la condizione. Troppo stanco Alberto Razzetti, settimo nella finale dei 200 farfalla ed escluso per 28 centesimi dall'ultimo atto dei 200 misti. Illude infine la staffetta mista, partita a bomba con i freschi campioni del mondo Ceccon e Martinenghi, ma rimontata nella seconda metà fino al quinto posto, un piazzamento peggio di Tokyo.

Cinque medaglie e poliedricità

Nonostante il beffardo quarto posto di Paltrinieri e il sesto di Detti nel mezzofondo, l'Italia è a quota cinque e resta seconda nel medagliere alle spalle degli Stati Uniti, ad un passo dal primato assoluto di ori e ancora in corsa per la cifra record di podi. Una nazionale che in questo primo scorcio iridato mostra una nuova pelle, il segno dell'evoluzione del nuoto azzurro, capace di adattarsi e rendersi competitiva in quasi tutti gli stili. Delle ultime 30 medaglie conquistate prima di Budapest, ben 26 erano arrivate dallo stile libero, che invece al momento partecipa solamente per un quinto del bottino (la staffetta 4x100 maschile).

La nuova regina dei 200 stile libero femminili

Abbiamo citato in precedenza Federica Pellegrini. Ebbene, a raccogliere lo scettro nei 200 stile libero donne in una finale senza nomi eccellenti è la 20enne cinese Junxuan Yang in 1:54.92, tempo superiore rispetto ai crono con cui la Divina vinse l'oro nel 2017 e 2019. Duello all'ultima vasca contro la 18enne statunitense Mollie O'Callaghan, argento. Bronzo ancora per la Cina con la classe 2003 Muhan Tang.
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Il record del mondo di Milak

Protagonista assoluto del giorno il padrone di casa Kristof Milak, che manda in delirio la Duna Arena polverizzando il primato mondiale dei 200 farfalla uomini (1:50.34). Dominio incontrastato del 22enne ungherese in un altro podio dall'età media decisamente bassa, tanto per rimanere in tema giovani. Argento per il francese Leon Marchand e bronzo per il giapponese Tomoru Honda, 20 anni a testa.
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