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Nuoto, Paltrinieri torna in vasca: "Non sono sazio, a Tokyo voglio vincere tre ori"

Davide Fumagalli

Aggiornato 24/07/2020 alle 09:55 GMT+2

A un anno dai Giochi in Giappone, il campione azzurro fa il punto sulla sua marcia di avvicinamento: "Non mi mancano le ambizioni, la vasca resta imprescindibile. Ho imparato in tutti questi anni che serve pazienza per raggiungere risultati importanti, perciò sono super tranquillo".

Gregorio Paltrinieri - Glasgow 2019

Credit Foto Getty Images

Settimane di allenamenti prima del ritorno in vasca per Gregorio Paltrinieri che si dichiara tranquillo ma anche tutt'altro che sazio in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo in scena tra meno di un anno. L'oro di Rio 2016 nei 1500 è ambizioso ed è pronto a nuove sfide sia in piscina, sia in mare aperto: l'obiettivo è chiaro, portare a casa tre ori dal Giappone tra 800, 1500 e poi la 10 chilometri in acque libere.
Non mi mancano le ambizioni per mollare in piscina e non sposto il focus sul fondo: la vasca resta imprescindibile. Tre ori a Tokyo? Esatto, parto per vincere tutto...
sottolinea alla Gazzetta dello Sport il campione di Carpi che si sta allenando in altura a Livigno, dopo un mese in Toscana dove ha nuotato tanto in mare: "Sto bene, saranno tre settimane e mezzo di altura fino alle gare romane, è un buon periodo di allenamento come in una fase normale per preparare un grande evento. Sto nuotando tanto, mi sento bene mentalmente e fisicamente. Il Settecolli sarà il primo test di prova per capire come sta andando questa nuova programmazione con Antonelli. Ma non tutto sarà basato sui risultati di agosto: chiaramente è da pochi mesi che ci alleniamo insieme, per tutto serve tempo".
In questo periodo Paltrinieri ha riflettuto molto e ha imparato cose nuove sull'allenamento e sulla gestione dello sforzo: "Ho imparato in tutti questi anni che serve pazienza per raggiungere risultati importanti, perciò sono super tranquillo. Le prime gare ci daranno una prima idea su quanto stiamo facendo e cercherò di 'scaricare' per disputare gare abbastanza buone. Tra l’altro è la prima volta che scenderò dall’altura e due giorni dopo gareggerò: nei percorsi del passato non lo facevo mai, di solito scendevo dalla montagna 40-50 giorni prima. È una cosa nuova da provare in vista delle prossime gare quindi staremo a vedere".
A proposito dei 1500, la sua gara, va sottolineato che non migliora il tempo dal 2016 e nel frattempo sono cresciuti avversari come il tedesco Wellbrock e l’ucraino Romanchuk. Greg però non è preoccupato
Non sono sazio, ci sono tanti margini ma al record ho pensato troppe volte: nei 1500 tecnicamente non ho fatto ancora la gara perfetta, vedendo gli allenamenti c’è ancora tanto margine. Questo mi fa ben sperare. Anche i miei avversari hanno margini, staremo a vedere cosa verrà fuori dai 1500. È una sfida stimolante con me stesso, non la prendo così male come in passato, con agitazione. Ormai sono anni, sono abituato a gestirmi
Infine una battuta sui programmi futuri e sulle novità anche per aumentare stimoli e motivazioni: "Ai tricolori prima mi tufferò nella 10 km, poi nella 2.5 km. Questa è una gara super tirata non prevista dal panorama internazionale ma che è importante: sarà quasi uno sprint e mi può mettere alla prova per gli ultimi 2.5 km nella prova olimpica. Quindi nuoterò il giorno dopo la 5 km. Sarà un bel tour de force anche in mare, soprattutto perché le gare di Piombino saranno una settimana dopo il Settecolli. Due settimane piene ma necessarie: servirà tutto per simulare ciò che andremo a trovare l’anno prossimo a Tokyo. Lo stiamo facendo per questo motivo: vediamo dove ci porterà".
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#ItaliaConVoi: Pellegrini, Wierer, Paltrinieri, Egonu, i campioni italiani ringraziano i nostri eroi

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