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Pellegrini: “Per essere campione, ai maschi basta una vittoria; per le donne serve una carriera"

DaOAsport

Pubblicato 12/05/2018 alle 12:06 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Federica Pellegrini 2017

Credit Foto Getty Images

Lunga intervista rilasciata da Federica Pellegrini al quotidiano torinese “La Stampa“: la campionessa del nuoto azzurro ha parlato della disparità tra uomini e donne nello sport e poi ha parlato del suo futuro, nonché di quello del movimento natatorio italiano, con i giovani emergenti.
Sulla diseguaglianza tra sport maschili e sport femminili, “La Divina” ha dichiarato:
Un uomo è campione dopo una vittoria importante, una donna deve costruire una carriera intera di successi per avere lo stesso peso. I tre ori delle donne alle Olimpiadi invernali per esempio hanno lasciato il segno.
Sulla scelta del circus della Formula 1 di licenziare le ombrelline, Pellegrini ha affermato: “Le ombrelline sceglievano di porsi in quel modo e c’era un che di dichiaratamente goliardico. Alla fine è giusto che una donna possa scegliersi il mestiere che creda. Così è un ulteriore giudizio. E sempre a senso unico“.
Sulla sua carriera e sulla scelta di abbandonare i 200 stile:
E’ un anno strano, da inventare, da popolare di avventure diverse. Un progetto televisivo che sarà svelato tra due giorni, il concerto di Jovanotti e vorrei organizzare dei viaggi: mare con la famiglia e Formentera con le amiche, dopo gli Europei di agosto. Dico, dico… ma in realtà non so fare on-off. Fino a che c’è il nuoto l’orizzonte è quello. La testa sta lì.
Su chi raccoglierà l’eredità della nuotatrice italiana più vincente degli ultimi tempi, invece il suo pensiero è il seguente: “Nel nuoto c’è un gran fermento. Solo che, in questo caso, gli emergenti sono tutti maschietti. Le ragazzine faticano e forse si torna al discorso di prima: i ragazzi vengono spinti di più. Quando io ero piccola mi hanno messa subito nei collegiali con i big per vedere dove potevo arrivare. E’ successo anche ad Alessia Filippi. Ma mi pare che si vada sempre più cauti, è un po’ come considerare le bimbe con delle doti più fragili“.
roberto.santangelo@oasport.it
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