Federica Pellegrini: "Dopo una lunga analisi ho capito che a Rio è stata colpa del ciclo"

Mi sono ascoltata dentro a lungo, ho parlato con Matteo Giunta e alla fine abbiamo capito che la causa è stata la vicinanza al ciclo. L'ho calcolato malissimo, e mi sono trovata a gareggiare nel momento per me peggiore fisicamente: mi sentivo come su un'altalena, con cali e stanchezze repentine. In finale ero completamente un’altra persona rispetto al giorno prima. Non mi era mai successo? Si vede che sono sempre stata fortunata. A Rio invece è successo. Ma non mi attacco a scuse: è un aspetto che ho sottovalutato. È passato il tempo in cui ero la bambina alle prima armi. Era la mia quarta finale olimpica, sapevo cosa mi giocavo. Anzi, a detta di tutti ero persino troppo tranquilla

Quando qualcosa va un po' fuori dall'ordinario si scatena il finimondo. Io vorrei che la mia vita privata restasse tale, ma purtroppo, soprattutto in città come Roma e Milano faccio fatica: venti paparazzi alla volte 24 ore su 24.