Parigi 2024 - Cos'è la malattia della pipì del topo? È pericolosa per gli atleti che si tufferanno nella Senna?

DaEurosport

Pubblicato 20/03/2024 alle 17:37 GMT+1

OLIMPIADI PARIGI 2024 - Scientificamente chiamata leptospirosi, la malattia della pipì del topo è un'infezione i cui batteri vengono secreti dalle urine dei roditori, talvolta scaricati nella Senna insieme alle acque reflue. Questa malattia può rappresentare un pericolo per gli atleti che si tufferanno nel fiume parigino durante le prossime Olimpiadi?

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(Articolo tradotto da Eurosport Francia) - Quest'estate saranno in centinaia di migliaia a girare per i parchi pubblici e a mangiare davanti a tutti urinando un po' ovunque. 'Loro' sono i topi, la cui popolazione a Parigi negli ultimi anni si è moltiplicata: la loro (onni)presenza crea ovviamente un problema di immagine, sia in generale per l'attrattività della città in generale, sia in particolare per gli organizzatori dei prossimi Giochi Olimpici.

Questa malattia rappresenta un rischio anche per la salute degli atleti olimpici? La questione si pone in particolare per i nuotatori e per i triatleti in acque libere, che dovranno tuffarsi nelle acque della Senna. Ratti e roditori sono infatti serbatoi di batteri chiamati leptospire: "I roditorisecernono questi batteri nelle urine - spiega a Eurosport Francia Mathieu Picardeau, biologo e direttore del Centro nazionale di riferimento per la leptospirosi dell'Istituto Pasteur -. e quando questi batteri si ritrovano nell'ambiente, possono essere trasmessi all'uomo. Inoltre, quando questi batteri si ritrovano in ambienti umidi, come nei fiumi e nelle acque dolci, possono sopravvivere fino a diverse settimane".

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La leptospirosi può causare casi gravi

Le leptospire sono gli agenti patogeni della leptospirosi, un'infezione che può dare origine a episodi di febbre, insufficienza polmonare e renale e, nei casi peggiori, causare la morte. Da diverse settimane l'isola De La Réunion è colpita da un'epidemia causata proprio da questa malattia: sono stati registrati 99 casi e l'Agenzia regionale per la sanità ha segnalato anche un decesso legato alla leptospirosi. Nel 2018 un triatleta di 44 anni era deceduto a Libourne dopo avere contratto la "malattia dei ratti".

Durante i Giochi Olimpici la qualità dell'acqua della Senna sarà attentamente monitorata: affinché gli eventi possano svolgersi regolarmente, non dovranno essere superate determinate soglie stabilite da una direttiva del Parlamento Europeo. Queste norme, tuttavia, riguardano solo l'escherichia coli e gli enterococchi, batteri che causano altri tipi di sintomi. Per le leptospire il discorso è diverso.

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"Non possiamo stabilire una soglia - prosegue Mathieu Picardeau - perché non disponiamo di dati sperimentali che ci consentano di affermare con certezza che il rischio di contaminazione sia elevato oltre un certo livello. Alcuni anni fa erano stati condotti degli studi sulla Senna e lungo il fiume erano state rilevate delle leptospire patogene. Sono presenti, questo è certo, ma è difficile darne un'interpretazione scientifica basata sulla quantità".

È quindi impossibile escludere completamente questo rischio, soprattutto per i nuotatori: "Ci sono casi di persone che si ammalano di leptospirosi anche se indossano la muta - spiega Picardeau -. Basta un piccolo punto di ingresso, una lesione sulla pelle o su una mucosa perché si verifichi una contaminazione". In caso di forti piogge, inoltre, il pericolo potrebbe moltiplicarsi anche se questo comporterebbe in ogni caso il rinvio o addirittura la cancellazione degli eventi durante i Giochi Olimpici.

Nonostante questo, i batteri non spaventano gli atleti: "Siamo fortunati che ora ci sono più controlli - dice Dorian Coninx, campione del mondo di triathlon, a Eurosport Francia -. Prima non era così. In passato ho partecipato a diverse gare sulla Senna e ogni volta diversi ragazzi si ammalavano: semplicemente non c'erano tutte le precauzioni che ci sono oggi, in particolare sul tasso di escherichia coli, che rimane quello che crea più problemi".

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La Senna non è più pericolosa di altri fiumi in Europa e nel mondo

In definitiva la leptospirosi preoccupa un po' meno perché esistono modi per proteggersi, utilizzando ad esempio medicazioni resistenti all'acqua per chiudere le ferite, ma anche per curarsi: "Si tratta di un batterio che non resiste agli antibiotici - spiega Picardeau -. Quindi, se la diagnosi viene fatta in tempo, con un trattamento di una settimana c'è la certezza di guarire al cento per cento. Gli atleti lo sanno: se hanno febbre alta, dolori muscolari, o prendono l'influenza sette-dieci giorni dopo avere nuotato, possono curarsi ed evitare le forme più gravi di questa malattia".

In Francia esiste addirittura un vaccino, che era stato sviluppato negli anni '70 e '80 per proteggere i lavoratori delle fogne parigine. Tuttavia questo vaccino è piuttosto pesante perché è efficace contro le forme più gravi, quindi gli atleti generalmente lo evitano: "I nuotatori sono informati sul tema e consapevoli dei rischi - precisa Picardeau - e il rischio di contrarre la leptospirosi nella Senna non è più alto che in un qualsiasi altro corso d'acqua o fiume in Europa e nel mondo".

"Si nuota spesso nelle grandi città, con una qualità dell'acqua alquanto discutibile", sottolinea Dorian Coninx. In Brasile, circa un anno prima dell'inizio dei Giochi 2016, un'indagine dell'Associated Press aveva rivelato che la qualità dell'acqua della baia di Guanabara era equivalente a quella delle fogne. Una situazione che non si può certo paragonare a quella attuale della Senna, anche se l'estate scorsa la maggior parte degli eventi di prova erano stati cancellati.