Federica Pellegrini

Personaggio controverso, da molti apprezzata anche per la sua bellezza oltre che per la sua bravura, da altri odiata per avere veramente pochi peli sulla lingua, Federica Pellegrini non può non essere considerata una delle eroine della delegazione olimpica italiana di Pechino 2008.

Nel WaterCube, splendido impianto costruito ad hoc per i Giochi, erano già tutti pazzi per Michael Phelps, ma l'Italia, grazie a Federica, si è ritagliata il suo angolo di gloria vincendo il primo oro olimpico nella storia del nuoto femminile italiano. Ci era già andata vicina con l'argento conquistato ad Atene 2004 nei 200 sl; in lacrime ai tempi per aver "perso", a Pechino raggiunse finalmente l'obiettivo.

La gara dei 400 m non era andata bene: dopo aver stabilito il nuovo primato olimpico nelle batterie con 4:02.19, in finale arrivò quinta (vinse Rebecca Adlington). Fu una piccola delusione, perché dalla nuotatrice veneta ci si aspettava molto, ma Federica riuscì a riscattarsi immediatamente.

Nelle batterie dei 200 m stile libero, infatti, stabilì un altro record olimpico (1:55.45), facendo capire a tutte che sulla mezza distanza quella da battere era lei. Fu così: la sua prova in finale fu perfetta. Passata seconda alla prima virata, conquistò la testa della gara poco dopo e riuscì a resistere all'attacco della rientrante Sara Isakovic, migliorando nuovamente il primato olimpico, che divenne anche primato mondiale con 1.54:82. Viso contratto dalla commozione, un pugno all'acqua ed ecco che l'Italia poté consacrare la sua campionessa.

Questo risultato le garantì. oltre alla consacrazione definitiva che al Mondiale di Roma dell'anno dopo la portò a essere protagonista assoluta, anche un ingresso trionfale nella storia del nuoto: oltre a essere la prima donna italiana a vincere un oro olimpico, Federica probabilmente resterà a lungo la primatista olimpica (e mondiale) delle due distanze di cui detiene il record. I tempi da lei nuotati risalgono infatti all'era dei costumi in poliuretano, poi aboliti dopo i Mondiali del 2009. I tempi nel frattempo si sono inevitabilmente alzati e per questo motivo la Pellegrini è destinata a veder comparire il suo nome sui display delle gare internazionali probabilmente anche dopo la fine della sua carriera.