Olimpiadi, il Governo approva il "Decreto Cio": salvi inno e bandiera

Matteo Zorzoli

Aggiornato 26/01/2021 alle 11:13 GMT+1

OLIMPIADI - Il Consiglio dei Ministri evita in extremis un provvedimento penalizzante del Cio sulla spedizione azzurra ai Giochi di Tokyo. Il presidente Bach a Malagò: "Sono felice". Spadafora: "La sanzione era improbabile, ma ora fugato ogni dubbio"

Federica Pellegrini e la bandiera italiana a Rio 2016

Credit Foto Getty Images

Tutto è bene quel che finisce bene. Intorno alle 10 di martedì, il Consiglio dei Ministri, presieduto dal premier dimissionario Giuseppe Conte, ha approvato il decreto legge sull'autonomia del Coni. Un passaggio necessario e non rinviabile, ma fino all'ultimo non scontato, per evitare che a Losanna l'esecutivo del Cio emettesse una sanzione storica: la sospensione "sub iudice" del Comitato olimpico italiano, che avrebbe costretto gli atleti del nostro Paese qualificati per le Olimpiadi di Tokyo a gareggiare da indipendenti, senza il Tricolore e senza inno. Il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, ha subito informato al telefono il presidente del Cio, Thomas Bach: "La legge è ok, l'autonomia è salva". "Sono molto felice", la replica del dirigente tedesco.

Le parole del ministro dello Sport, Spadafora

"Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente le norme che sanciscono l'autonomia del Comitato olimpico nazionale italiano. Ora l'ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l'Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell'indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019".

I dettagli dell'accordo

Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, l’accordo è stato raggiunto con la soluzione della pianta organica (dovrebbe trattarsi di 165 dipendenti), sulla base di quanto previsto dal decreto 1 poi saltato sul tema dell’incompatibilità. Niente contratto di servizio dunque, soluzione bocciata categoricamente da Malagò e che era stata auspicata da Sport e Salute. E niente Coni Spa, la società di servizio che sarebbe stato lo strumento operativo del Coni, possibilità giudicata troppo costosa.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità