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Giochi olimpici - Pechino 2022, Malagò: "L'obiettivo è fare meglio di PyeongChang"

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Aggiornato 18/01/2022 alle 15:33 GMT+1

GIOCHI OLIMPICI - "Nelle ultime gare abbiamo visto che può succedere di tutto, ma l'obiettivo è fare meglio di PyeongChang, sia nel numero che nella qualità". Lo dice il presidente del Coni Giovanni Malagò, al termine della Giunta di oggi, l'ultima prima della partenza per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022.

Giovanni Malagò

Credit Foto Getty Images

"Nelle ultime gare abbiamo visto che può succedere di tutto, ma l'obiettivo è fare meglio di PyeongChang, sia nel numero che nella qualità. Sul numero mi sento tranquillo, sugli ori non è preventivabile perché parliamo di gare che si vincono o si perdono sui centesimi. Ma sicuramente siamo consci che, dopo Tokyo 2020, gli italiani si aspettano di continuare a sognare".
L'obiettivo è fare meglio di PyeongChang, sia nel numero che nella qualità (Malagò)
Lo dice il presidente del Coni Giovanni Malagò, al termine della Giunta di oggi, l'ultima prima della partenza per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022. "Quello che conta è che le Olimpiadi ci saranno, un film simile a quello visto a Tokyo 2020. In questo momento è l'elemento da sottolineare. Non so in quanti altri Paesi tutto questo sarebbe andato avanti. Il tema del pubblico si poteva immaginare, poi la presenza ad inviti secondo me è di poca importanza". Riguardo agli azzurri qualificati, "a ieri erano 119, stessi numeri di PyeongChang che erano 122, e stiamo aspettando le quote di riallocazione, tra Covid e infortuni permettendo".

L'ictus

"Avevo una seria complicazione cardiaca", la rivelazione del presidente del Coni Giovanni Malagò, parlando al Consiglio nazionale al Foro Italico. "Il 24 dicembre - dice Malagò - sono andato a fare un piccolo intervento programmato in day hospital all'occhio, avevo una aritmia atriale, una fibrillazione, siccome sono brachicardico non l'ho mai sentita. Sono stato a rischio di trombo e ictus, l'ho capito quando al termine mi hanno fatto elettrocardiogramma a raffica".
"Mi hanno prescritto dei farmaci, sono tornato dopo qualche giorno di riposo a Sabaudia e la diagnosi è stata confermata. Mi è andata bene, sono fuori pericolo". Il numero 1 del Coni, però, non ha ancora capito l'origine del problema: "Ora non ce l'ho più ma il problema adesso è capire perché: al 75% è un sovraccarico di stress, al 24% può essere un problema di coronarie, all'1% poteva essere una miocardite da vaccino ma è stata esclusa dagli esami. Quindi ho fatto bene a fare la terza dose di vaccino. Non potevo non raccontarvi questa storia perché siete la mia famiglia", ha concluso Malagò.
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