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Cambiano i finanziamenti: meno soldi al calcio, più investimenti negli altri sport

DaOAsport

Aggiornato 01/12/2016 alle 11:13 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Matteo Rivolta impegnato ai Campionati Europei di nuoto in vasca corta

Credit Foto LaPresse

Rivoluzione nell’economia dello sport italiano. Secondo un’anteprima del Fatto Quotidiano in edicola oggi, il Coni è pronto ad approvare dei nuovi criteri riguardanti la distribuzione dei finanziamenti alle varie Federazioni. Si tratta di un totale di 140 milioni di euro, che verrà riassegnato a tutti i principali organismi dello sport italiano e per la prima volta verrà toccata da questa nuova riforma anche la Federcalcio.
Nel complesso si tratta di un “meno soldi al calcio e più agli sport minori”. Infatti la Federcalcio vedrà abbassarsi ancora di più il proprio contributo, passando dagli 80 milioni del 2011 ai 30 di quest’anno. Una riduzione notevole, ma comunque questa perdita potrebbe essere riassorbita dopo il decreto fiscale che permetterà alla Federazione presieduta da Carlo Tavecchio di tenersi la quota dei diritti tv che veniva destinata alle attività giovanili e altre discipline.
Sempre dalle pagine del Fatto Quotidiano viene presentata in esclusiva anche la nuova formula dei criteri di distribuzione dei 140 milioni milioni di euro (il totale che lo Stato da allo sport italiano è di 410 milioni) alle varie Federazioni. Da questa volta conteranno molto di più i piazzamenti ad Europei, Mondiali ed Olimpiadi e quindi non più solamente i podi, come invece avveniva in passato. In questo modo secondo i vertici dello sport italiano si riuscirà a premiare maggiormente lo spessore di un intero movimento.
La commissione lavoro, che si è riunita per lavorare su questa nuova distribuzione, ha deciso di risolvere anche la questione del numero dei tesserati, spesso aumentato in passato per favorire maggiori finanziamenti. Adesso verranno considerati soltanto gli iscritti che hanno un certificato medico agonistico e hanno versato una quota per il tesseramento. Molti sport vedranno dunque abbassarsi notevolmente il numero dei loro iscritti, come per esempio il tennis che passa 300mila a 185 mila tesserati o come la pesca sportiva che vede dimezzarsi il numero di iscritti (da 200mila a 100mila).
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