Che fine ha fatto il virus Zika? Zero casi alle Olimpiadi
Pubblicato 01/09/2016 alle 17:51 GMT+2
Il calo delle temperature dell’inverno brasiliano ha provocato una drastica riduzione della popolazione delle zanzare portatrici del virus: possibile che si verifichi qualche caso isolato nei prossimi giorni (il periodo di incubazione può essere lungo) ma parrebbe scongiurato il rischio pandemia.
I Giochi di Rio de Janeiro si sono ufficialmente chiusi da quasi un paio di settimane, e la grande paura di una pandemia del virus Zika parrebbe essersi dissolta senza effetti particolarmente drammatici. Secondo quanto comunicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non sarebbe stato registrato alcun caso di infezione da virus Zika durante il periodo olimpico, né tra gli atleti, né tra le centinaia di migliaia di appassionati sportivi che hanno viaggiato verso Rio per seguire le gare dal vivo.
Nei mesi e nelle settimane precedenti i Giochi, erano state sollevate forti perplessità e timori per la salute di atleti e spettatori durante le due settimane olimpiche (cosa che ha portato anche alla rinuncia alla partecipazione da parte di diversi olimpionici), ma secondo studi e modelli matematici, gli scienziati avevano previsto una remissione del virus Zika legata al calo delle temperature che avrebbe abbassato la popolazione delle zanzare portatrici della malattia. E così parrebbe essere stato, con l’inverno brasiliano capace di contenere il rischio che il virus si espandesse in maniera incontrollata.
Certo, come precisa la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, è ancora prematuro parlare di rischio zero: l’80% delle persone affette dal virus, infatti, non riporta sintomi particolari, e il periodo di incubazione potrebbe durare per alcune settimane. Possibile, dunque, che si possa verificare qualche caso sporadico nei prossimi giorni/settimane ma il rischio pandemia parrebbe scongiurato.
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