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Dalla Pellegrini a Tamberi, le reazioni degli atleti al rinvio delle Olimpiadi di Tokyo

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DaEurosport

Aggiornato 24/03/2020 alle 19:27 GMT+1

La decisione comunicata dal CIO di spostare i Giochi Olimpici entro l'estate del 2021 cambia radicalmente programmi e calendari dei tanti atleti coinvolti.

Federica Pellegrini in occasione dei 100m a Riccione - 2019

Credit Foto Getty Images

Federica Pellegrini: "Decisione giusta"

Mi sento un un po' su due binari paralleli... Da un lato il fatto che devo nuotare un altro anno, non ci voglio credere. Sembra una barzelletta, il destino, le coincidenze... Fatto sta che non posso smettere. E' logico che al netto di quello che sta accadendo nel mondo, avrei preferito gareggiare quest'anno però, visto che tanti atleti non hanno la possibilità di allenarsi, non saremmo arrivati pronti all'Olimpiade. La decisione di spostarla è giusta, sono d'accordo. Ci prepareremo al meglio. Adesso si tratta di riprogrammare tutto quanto, speriamo che il fisico tenga botta ancora per un anno...

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La disperazione di Tamberi

"Ho sacrificato interamente la mia vita privata in questi ultimi quattro anni. Ho messo da parte qualsiasi pensiero di fare una famiglia, di vivere le mie amicizie come un ragazzo normale, di ricambiare il tempo che mi viene regalato da tutte le persone che mi vogliono bene. Ho messo da parte tutto quanto, mettendo davanti un solo pensiero. Pensiero che era diventata una dolce ossessione con cui convivere. Mi sono svegliato ogni mattina di questi ultimi 4 anni chiedendomi come prima cosa se avessi dormito abbastanza bene per poter affrontare al meglio l'allenamento del pomeriggio. Poi colazione, caloria per caloria segnata ogni giorno, ad ogni singolo alimento. Allenamenti tutti i giorni, ovvio. Ma tra questi... alcuni andavano male, e condizionavano il mio umore per giorni interi, a volte settimane. Settimane passate a non rispondere a nessuno per trovare dentro di me la forza per reagire. Tutto questo perché sapevo quanto fosse importante ogni singolo dettaglio in vista di quell'appuntamento".
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Gianmarco Tamberi ricorda Kobe Bryant a Pesaro: "Mamba Forever"

"Vivevo ogni singola scelta personale in funzione di quel evento. Se dovevo andare a cena da qualche parte, le domande in successione che si presentavano nella mia testa erano: Puoi permetterti questa cena per la dieta? Domani hai allenamento di tecnica? Quando è la prossima Gara? Quella più facile, che si pongono tutti: mi va una cenetta fuori? Era forse la 10ima della lista, e la sua rilevanza nella decisione finale rasentava lo 0... Ogni singola azione condizionata da loro... Ogni singolo pensiero... Ogni... Singolo... Respiro... Vorrei aver dato alla mia donna l'amore e le attenzioni che si merita, vorrei aver dato la mia spalla ai miei amici mille volte in più... E ora mi guardo allo specchio dopo aver letto le notizie al giornale. Una lacrima scende lenta nel viso nello stesso canale ben scolpito dalle lacrime di 4 anni fa e capisco. Capisco che tutto questo è stato fatto per un qualcosa che non ci sarà... E se quella volta scrissi, addio Rio, addio mia Rio... Ora forse un po' riesco a consolarmi nel darti l'arrivederci! Si, ma chissà a quando... ARRIVEDERCI TOKYO, ARRIVEDERCI MIA TOKYO!".
Non possiamo decidere che cosa accadrà nella nostra vita, l'unica cosa che possiamo fare, è decidere come reagire a ciò che ci accade!

Filippo Tortu

È la scelta giusta, la salute prima di tutto. Per qualsiasi atleta pensare di non poter gareggiare nella più prestigiosa delle competizioni non è certamente una buona notizia, ma considerata la gravità della situazione sanitaria a livello mondiale, non si poteva fare altrimenti. Per quanto mi riguarda avrò un anno in più per prepararmi, mi mancherà non essere a Tokyo e l’attesa sarà ancora più bella, come quando desideri tanto qualcosa. Dobbiamo tutelare la salute di tutti e anche noi atleti dobbiamo adeguarci a questo momento di crisi internazionale

Vanessa Ferrari

"Il momento difficile che tutti noi stiamo attraversando non ci permette di pensare al futuro quindi aspettiamo, rispettiamo le regole e speriamo che tutto passi il prima possibile. Di sicuro lo spostamento non mi preoccupa più di tanto. Mi sono messa in gioco per centrare la mia quarta olimpiade e non sarà certo il rinvio di qualche mese a farmi desistere dall'inseguire il mio sogno"

Alessia Trost

Credo che il rinvio fosse l’unica opzione esistente. Vista la situazione mi auguro che si possa fare qualche gara, magari verso la fine della stagione, perché significherebbe che il mondo sta guarendo dal Coronavirus e inizieremmo a prendere le misure per il 2021 che a questo punto diventa l’anno più importante

Yeman Crippa

Non una bella notizia, anzi brutta, bruttissima. Si potrà pensare che sono un egoista ma avrei preferito almeno che i Giochi si facessero quest’anno, magari a ottobre o novembre. Bisogna riprogrammare tutto sperando che il virus si fermi. Pensiamo agli altri obiettivi, sperando che vengano confermati, dagli Europei di Parigi a quelli di cross a Dublino

Ayomide Folorunso

Abbiamo attraversato settimane di limbo e congetture, non c’era più serenità per preparare i Giochi. Non rinviarli sarebbe stato un atto di grande insensibilità, e sarebbe andato contro tutti i valori che lo sport e lo spirito olimpico rappresentano. Dov’è la pace? Che festa è? Spero invece che nel 2021 sarà una grande celebrazione dello spirito umano capace di superare questa avversità e di restare uniti. Mai come ora questa pandemia ci sta facendo riflettere su quanto siamo vulnerabili e in questo momento le priorità sono altre: è meglio dedicare le nostre energie a quello che è realmente importante. I Giochi del prossimo anno saranno la festa dell’umanità. Certo, come sportivi dovremo riprogrammare tutto, ma almeno non siamo più destabilizzati dall’incertezza".
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Ayomide Folorunso

Credit Foto Getty Images

Davide Re

Da un lato sono dispiaciuto perché la stagione 2020 prenderà una piega completamente diversa e ancora più incerta, bisognerà capire se ci saranno gli Europei e i meeting internazionali, ma è sicuramente una scelta condivisibile perché si stavano cominciando a creare troppe disparità tra Paesi. Nel 2021 si spera ci siano pari opportunità di allenamento e di controlli antidoping. L’obiettivo resta sempre la finale olimpica, è soltanto un anno più in là

Ivan Zaytsev

Gabriele Detti

Gregorio Paltrinieri

A poche ore dall'annuncio ufficiale, Gregorio Paltrinieri aveva affermato quanto fosse importante per gli atleti conoscere la decisione sul rinvio il prima possibile. La sua richiesta è stata esaudita. Ora bisognerà trovare una nuova data.

Sandro Campagna (ct Settebello)

Sono soddisfatto per la velocità della scelta compiuta dal CIO. Lavorare nell’incertezza non fa bene agli atleti e ai tecnici. Ora c’è una data, c’è un obiettivo per cui resettare e riprogrammare. L’auspicio è che entro un anno la situazione ritorni alla normalità e che tutti possano giungere alle Olimpiadi nel pieno della condizione. Il percorso di costruzione di una squadra ha necessità di un quadriennio, 3 o 4 anni. Noi siamo esplosi l’anno scorso con la vittoria del Mondiale di Gwangju e avevamo pianificato una crescita che portasse alle Olimpiadi al massimo delle nostro possibilità. Per le nostre peculiarità lavorare con intensità e continuità è determinante. Altrimenti rischiamo di pagare la minore prestanza fisica rispetto ad altre squadre che ci danno 10 centimetri e 10 chili per atleta

Bebe Vio

Michela Moioli

Il rinvio di Tokyo 2020 è un duro colpo per tutti gli atleti, per preparare un Olimpiade ci vogliono 4 anni e sentirsi dire agli sgoccioli che sarà rimandata di un anno è durissima, ma invito tutti a tenere duro e speriamo che l'estate prossima si possa fare e che gli italiani vincano più ori possibili. Questo periodo è stato molto difficile per me e la mia famiglia. Ho finito la stagione lontano da casa e continuavo a pensare a quello che succedeva a Bergamo. Quando sono rientrata è mancata la nonna, mio nonno è ricoverato. È davvero dura, ma andiamo avanti e siamo fiduciosi che finirà presto. Teniamo duro e rispettiamo le regole, è l'unico modo che abbiamo di sconfiggere il virus. Ringrazio i medici e chi aiuta i malati, non è facile ma dobbiamo stringere i denti, distanti ma uniti

Alessandro Fabian

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