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Padel "Siamo tutti Martín Di Nenno": dalla terapia intensiva al trionfo al Master di Barcellona

Paolo Pegoraro

Aggiornato 23/09/2021 alle 11:44 GMT+2

PADEL - Dai dieci giorni di terapia intensiva seguiti a un tremendo incidente stradale al trionfo nel prestigioso Master di Barcellona: l'incredibile storia del padelista argentino Martín Di Nenno.

Martin Di Nenno - Paddle

Credit Foto Getty Images

“Siamo tutti Martin Di Nenno”, così la federazione internazionale di Padel ha deciso di celebrare la vittoria di Martín Di Nenno, 24enne argentino di Ezezia – provincia di Buenos Aires -, nel Master di Barcellona in coppia col veterano e campionissimo Paquito Navarro. Un trionfo maturato cinque anni dopo aver visto la morte in faccia nei paraggi della capitale argentina.

L'incidente

11 gennaio 2016, Martín viaggia a bordo di una Peugeot 207 insieme agli amici fraterni Elías Estrella, numero 1 del padel argentino, e Hernán Rodríguez. Si stanno recando all'aeroporto di Ezeiza per raggiungere il Paraguay: li attende un torneo d’esibizione. L’impatto con un autobus di linea all’altezza della località Monte Grande è tremendo: Elías ed Hernán muoiono sul colpo, Martín viene trasportato d'urgenza in una clinica dove trascorrerà dieci giorni in terapia intensiva. Riporta una frattura del femore della gamba destra e una frattura esposta della rotula della gamba sinistra. I medici gli comunicano che non potrà mai più imbracciare una racchetta da padel.
“Oggi posso dire che il padel mi ha salvato la vita. È stata la prima cosa a cui ho pensato quando ho aperto gli occhi in ospedale” (Di Nenno @Olé)

La rinascita

Martín lascia l’ospedale e dopo quattro mesi da recluso in casa – “Non volevo nemmeno uscire in strada” – lo sconforto cede il passo alla determinazione: è testardo e come molti sportivi di alto livello ha un approccio sui generis alle difficoltà della vita: ha una necessità quasi viscerale di fissarsi obiettivi nella mente e una volta stabiliti dedica tutto sé stesso per raggiungerli. Senza compromessi di alcuna sorta. Nella sua testa c’è l’idea di tornare in campo e, dopo aver osservato da vicino l’esplosione dell’ex compagno di doppio Franco Stupaczuk che a Martín dedica la prima vittoria in un Master, si affida alle cure del professor Mocoroa: lontano dai riflettori, si allena senza sosta nella palestra Estacion Norte a La Plata. Nel 2017 compie già il suo ritorno nel circuito maggiore.

El Rengo sbanca Barcellona

Martín è il primo a non prendersi sul serio giocando sull’autoironia: nel circuito lo chiamano El Rengo (Lo zoppo) per via degli acciacchi: sottopone il suo corpo a una sofferenza indicibile e spesso termina le partita assalito dai crampi o dalle fitte al femore e al ginocchio. Ma quelle partite le finisce e, per inciso, spesso le vince. Si arriva così al Master di Barcellona, tra le tappe più prestigiose della stagione; con Paquito forma una coppia formidabile: se il veterano è un virtuoso dell’attacco nonché mago a sfruttare i vetri, Martín fa della solidità in difesa la sua prerogativa e risulta un sontuoso giocatore di destra. La loro cavalcata trionfale si conclude con il successo nella finalissima contro la coppia Chingotto-Tello, un match tiratissimo concluso coi parziali di 6-2/3-6/6-4. Ai microfoni dei giornalisti Martín fa commuovere un po’ tutti con la frase del torneo:
Tutto quello che sognavo era tornare a giocare a Padel, non avrei mai preteso tutto questo
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