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Capitan Tania Di Mario: il filo rosso che porta il Setterosa dalla Grecia al Brasile

DaOAsport

Aggiornato 17/08/2016 alle 22:00 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Tania Di Mario, veterana del Setterosa

Credit Foto LaPresse

Da venticinquenne testona (un po’) e talentuosa (molto) del Setterosa d’oro ai Giochi di Atene 2004, dove fu anche strepitoso capocannoniere, a capitano coraggioso ed imprescindibile del Setterosa in finale ai Giochi di Rio 2016. Sono passati 12 anni e 4 allenatori, un ritiro temporaneo dalla Nazionale e tante tante delusioni, ma Tania Di Mario è ancora lì, anzi, sarà proprio lei la guida tecnico-spirituale di queste straordinarie ragazze che stanno facendo sognare l’Italia sportiva.
La calottina azzurra e TDM7: un connubio nato addirittura nel lontano 1999. La romana esordisce nel Setterosa, infatti, in occasione dei vittoriosi (tanto per cominciare…) Campionati Europei di Prato di quell’anno. Agli Europei, otterrà altri due ori, a Lubiana nel 2003 e ad Eindhoven nel 2012, due medaglie d’argento, a Budapest nel 2001 e a Belgrado nel 2006, nonché il bronzo di quest’anno sempre nella capitale serba.
Ha partecipato a ben cinque edizioni dei Campionati Mondiali: a Fukuoka 2001 (oro), a Barcellona 2003 (argento), a Montreal 2005, dove ha vinto la classifica cannonieri, a Melbourne nel 2007 ed alla negativissima rassegna iridata “a casa sua” del 2009, dopo i quali ha dato l’addio alla Nazionale.
In questo primo capitolo della storia d’amore fra Tania Di Mario e il Setterosa, la vittoria più importante rimane senz’altro quella alle Olimpiadi di Atene 2004, occasione in cui la cecchina italiana, oltre all’oro che dona l’immortalità ed alla classifica cannonieri, fa suo anche il premio come “Migliore giocatrice del torneo”. Una cannibale, un’inguaribile vincente.
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Esultanza Setterosa, Pallanuoto, Italia, Rio 2016, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Dopo circa tre anni di insopportabile astinenza azzurra, nel 2012 torna ad indossare la calottina azzurra, dichiarando di essersi emozionata nel seguire i recenti Mondiali (disputatisi l’estate precedente, i primi con Fabio Conti in panchina, e che l’Italia aveva chiuso al quarto posto, ndr). Ai trionfali Europei di Eindhoven del 2012 è ancora migliore giocatrice del torneo, a 33 anni suonati. Nel 2015, ai Mondiali di Kazan, dopo aver perso la semifinale ai rigori contro l’Olanda, Tania guida le sue fedeli soldatesse, sempre ai rigori, contro l’Australia, alla conquista del bronzo iridato.
Il 2016 è ancora storia da scrivere. Per il momento, possiamo “solo” dire che la leggendaria TDM7 sarà ancora in vasca, dopo 12 anni, a lottare e catechizzare le compagne di squadra affinché si bissi in Brasile quell’ormai lontano oro di Grecia.
giuseppe.urbano@oasport.it
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