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Pallavolo, CEV Champions League - Per Civitanova 17 ace, Leon ne realizza 7 contro l'Itas. Michieletto diamante grezzo

Marco Arcari

Aggiornato 03/12/2021 alle 11:28 GMT+1

PALLAVOLO, CEV CHAMPIONS LEAGUE (M) - La 1ª giornata è ormai archiviata, ma dai risultati dei club italiani si possono trarre indicazioni importanti. Il servizio è ormai il primo fondamentale del volley mondiale, mentre le regie di De Cecco e Giannelli sono sempre più sublimi. Un Leon concentrato è un Leon imbattibile. Michieletto ha tutto per consacrarsi quale fenomeno assoluto.

Sir Sicoma Monini Perugia

Credit Foto Eurosport

La 1ª giornata della CEV Champions League maschile è ormai in archivio, ma ha confermato che, anche quest'anno, i club italiani potranno essere assoluti protagonisti. In rigoroso ordine cronologico, la Cucine Lube Civitanova ha demolito le certezze, specie in ricezione, del Lokomotiv Novosibirsk, rifilandole un netto 3-0 propiziato soprattutto dai 17 ace di squadra (6 del solo Marlon Yant Herrera, MVP con 16 punti) e dalla sublime regia di Luciano De Cecco. Nel derby azzurro di giovedì sera, invece, la Sir Sicoma Monini Perugia ha beneficiato di uno spaziale Wilfredo Leon - autore di 20 punti con 7 ace - per regolare 3-0 un Itas Trentino apparso forse poco esperta nei momenti clou del match, ma non per questo destinato a sfigurare in questa competizione europea. La sensazione è che comunque tutti e tre i club abbiano ottime chance di avanzare alla fase a eliminazione diretta, anche perché il talento dei singoli è talmente debordante - e i collettivi cominciano a essere così rodati - da mettere in guardia anche le avversarie più agguerrite, ZAKSA su tutte. Andiamo a scoprire insieme, nel dettaglio, le indicazioni forniteci da questo 1° turno europeo.
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Spaziale Wilfredo Leon: 3 ace di fila contro l'Itas!

17 ace e un De Cecco in stato di grazia

17 ace di squadra - a fronte di soli 9 errori - sono un numero impressionante, specie a questi livelli d'élite. La squadra di Chicco Blengini ha fornito una prova devastante dai nove metri, con Yant Herrera capace di bombardare qualsiasi zona della metà campo avversaria. Il Lokomotiv Novosibirsk, avversaria ben più accreditata sulla carta di quanto mostrato all'Eurosole Forum, non ha potuto opporre resistenza alcuna, vedendo così vanificata la propria principale arma offensiva: il gioco al centro. Konstantin Abaev, eclettico palleggiatore russo (classe 1999) non ha infatti potuto armare con sistematicità le mani di Iliyas Kurkaev e degli altri centrali, dovendo così affidarsi maggiormente - forse rispetto a quanto pianificato - all'opposto ex-Piacenza Drazen Luburic e a un pessimo John Gordon Perrin (13% in attacco, 17% di positività in ricezione). In tutto ciò, c'è stata però l'enorme abilità della Lube nello scombinare il piano partita del club russo e giocare un match in costante e totale controllo. Dall'altra parte della rete, De Cecco ha confermato, ancora una volta, di essere probabilmente il miglior palleggiatore al mondo, per versatilità e capacità di sistemare ricezioni non perfette. L'argentino si è divertito - e ha fatto divertire molto anche i telespettatori - giostrando benissimo l'attacco dei cucinieri e dando il meglio di sé con variazioni rovesciate da posto 1, che ci hanno lasciato semplicemente senza parole. Certo, palleggiare per giocatori quali Robertlandy Simon rende il tutto forse più semplice, ma la qualità di De Cecco è (e rimane) impressionante. Ottime prestazioni anche per i giovanissimi Gabi (1999) e Yant Herrera (2001), chiamati a sostituire due pilastri di Civitanova - rispettivamente, Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena - e abilissimi nello sfruttare ogni pallone a loro disposizione. Infine, chiosa sullo Zar: rivederlo in campo fa letteralmente sussultare il cuore, con buona pace di quanti non riescono a capire quanto ancora possa dare Zaytsev alla pallavolo (e alla Nazionale).
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Ace spaziale di Ricardo Lucarelli contro il Lokomotiv Novosibirsk

Leon è un fenomeno, Giannelli pure

20 punti in 3 set. O, meglio, 20 punti sui 54 di squadra effettivamente realizzati da Perugia - 21 sono infatti stati gli errori dell'Itas - ossia il 37%. Numeri impressionanti di un fenomeno assoluto, quale Wilfredo Leon. Ridurre tutta l'analisi del derby azzurro tra Sir Sicoma Monini e Trentino al solo polacco non è per nulla fuorviante, dal momento che Leon ha semplicemente dominato la sfida, indirizzandola a suo piacimento dai nove metri e da prima linea, ma anche con una pipe che sta ormai diventando arma sempre più tattica per la squadra di Nikola Grbic. Quando gioca così, non ce n'è per nessuno, neppure per una ricezione attenta come quella dell'Itas, calata però dal 45% di eccellenza nel 1° set al 18% finale. Se a Leon si aggiunge poi la sapienza pallavolistica di Simone Giannelli, allora questa Perugia assume tutte le sembianze della corazzata. Pensare che in estate l'alzatore azzurro sembrava destinato a proseguire coi colori gialloblù dell'Itas, con Riccardo Sbertoli diretto a Perugia: il mancato accordo con Milano ha però spalancato le porte della Sir a Simone, il quale ha trovato in Grbic una guida tecnica che ne potrà completare totalmente le abilità. L'intesa al centro con Sebastian Solé sta migliorando sensibilmente di giorno in giorno e pagherà enormi dividendi nel corso della stagione, ma non va sottostimata neppure quella con Matthew Anderson. Lo statunitense non sembra affatto pallavolista che ha saltato oltre un anno di attività: è stato il giocatore più cercato dal servizio Itas (25 ricezioni), ma ha risposto con un 60% di positività (38% di eccellenza) che, unito ai 16 punti, ne ha fatto punto di forza in questa sfida. Infine, due parole vanno spese anche per Fabio Ricci. Il centrale italiano deve forse ancora affinare del tutto il timing con Giannelli, ma a muro continua a dominare, come già aveva fatto nella finale degli Europei con la Slovenia.
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Simone Giannelli di seconda è sempre uno spettacolo

Michieletto non basta, ma l'itas c'è

Sul fatto che Michieletto sia un diamante grezzo, non c'è davvero alcun dubbio. Sul fatto che lo schema a tre schiacciatori-ricevitori - e senza opposto di ruolo in campo - paghi enormi dividendi, neppure. Lo 0-3 incassato con Perugia deve allora essere analizzato sotto un'altra lente di ingrandimento: la mancanza di esperienza. O, meglio, di quella malizia sportiva necessaria per risolvere non solo le fasi di sideout, ma anche situazioni complicate e prolungate. Al netto dei due ace consecutivi realizzati da Alessandro, nel tentativo di prolungare la sfida al 4° set, l'itas ieri sera ha avuto ghiotte occasioni per evitare la fuga del Sir Sicoma Monini, eppure le ha sbagliate quasi tutte. Col calare della ricezione sono diminuite anche le possibilità, per Sbertoli, di giocare veloce al centro - per quanto la coppia Lisinac-Podrascanin garantisca sempre standard di rendimento elevatissimi - e sono emerse un po' di difficoltà nelle aperture per Matey Kaziyski. Il Kaiser, fresco di record all-time per presenze in gialloblù (346), non ha giocato la miglior partita in carriera ed è apparso decisamente sotto tono, rispetto alle prestazioni cui ci abitua da decenni, con soli 5 punti e il 22% in attacco. Diventa allora evidente che la squadra di Angelo Lorenzetti non possa sempre e solo affidarsi a Michieletto, per quanto il diciannovenne (compirà 20 anni tra due giorni) sia spesso debordante. Daniele Lavia ha tutte le potenzialità per diventare "faro" di questa squadra e, anche ieri, ha mostrato lampi di classe non indifferenti. Costanza e malizia dovranno però essere i mantra pallavolistici per questo giovane gruppo: affidarsi ai più esperti nei momenti di rottura prolungata potrebbe infatti non bastare più, come successo contro Perugia. C'è poi una riflessione, che raccogliamo da Paolo Cozzi: l'idea di un Michieletto opposto è balenata soltanto nella nostra mente, oppure c'è margine per attuarla anche all'Itas, oltre che in Nazionale?
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Alzata staccata e muro a 3? Nessun problema per Michieletto

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