Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Pallavolo, CEV Champions League - Simone Giannelli è unico e lo dimostra sempre più: Perugia ha un nuovo leader

Marco Arcari

Aggiornato 16/12/2021 alle 12:45 GMT+1

PALLAVOLO, CEV CHAMPIONS LEAGUE (M) - Simone Giannelli è sempre più unico e decisivo. Non esiste un palleggiatore come lui nella storia recente del volley mondiale: il dibattito sul "più forte" al mondo resta apertissimo, ma Giannelli sta ispirando generazioni intere di pallavolisti che sognano, un giorno, di diventare poliedrici e spettacolari come lui.

Simone Giannelli, palleggiatore della Sir Safety Conad Perugia 2021-22

Credit Foto Eurosport

Se siete cresciuti col mito della "Generazione di fenomeni", di Julio Velasco e della Daytona Volley Modena, il termine universale per voi sarà sempre e comunque corrispondente al nome di Andrea Giani. L'attuale tecnico proprio di Modena ha rappresentato un unicum nella storia della pallavolo mondiale, dotato com'era di una poliedricità che gli ha consentito di ricoprire tre diversi ruoli nel corso della carriera: centrale, opposto, banda. Nella pallavolo - a differenza che in altri sport, quale ad esempio la pallacanestro - scrivere di ruoli ha ancora tremendamente senso, specie in un'epoca storica in cui la specializzazione pallavolistica è chiave dei successi di squadra. Per quanti erano invece troppo giovani all'epoca della Nazionale schiacciasassi e hanno potuto vivere solo di riflesso le gesta di giocatori magnifici, ma sono oggi appassionati di questo sport, l'universalità è associabile anzitutto a un giocatore: Simone Giannelli. Sulla cresta dell'onda da ormai un decennio, il palleggiatore della Sir Safety Perugia non smette d'incantare qualsiasi pubblico e di confermarsi pallavolista in grado di fare ogni cosa sopra a un taraflex. A soli 25 anni ha già una sfilza di riconoscimenti individuali da fare invidia a tanti: per restare all'attualità, il titolo di MVP ai trionfali Europei di settembre ha un valore inestimabile, dal momento che è maturato dopo la sua nomina a leader, non solo tecnico, dell'Italvolley di Fefè De Giorgi. La stagione 2021-22 potrebbe essere quella della consacrazione europea, dopo una Champions sfuggita l'anno scorso per dettagli contro lo ZAKSA di Nikola Grbic, oggi suo allenatore. E proprio all'ex palleggiatore serbo, Simone somiglia sempre più.
picture

Meraviglia di Simone Giannelli! Alzata a una mano per Ter Horst

Un predestinato

Negli occhi di chi vi scrive, sono ancora nitide le immagini di un ventenne capace di trascinare una Nazione intera all'argento olimpico più impronosticabile di sempre. I rimpianti, specie per chi ama visceralmente questo sport, non mancano affatto, per l'epilogo di una cavalcata brasiliana a lunghi tratti incredibile. Lo 0-3 incassato nella finale dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016, contro un Brasile spaziale - per qualità e quantità - e trascinato dalla sublime regia di Bruninho, è però diventato benzina utile al motore di Giannelli per girare sempre a regime più alto. Da quel k.o. il percorso di crescita del palleggiatore azzurro non si è mai arrestato, portandolo a giocare su livelli inaccessibili per tanti pari-ruolo e a una continuità di rendimento impressionante. I passaggi a vuoto non sono mancati neppure a fenomeni del calibro di Giba o Sérgio dos Santos, quest'ultimo capace di riscrivere le regole d'ingaggio e di gioco del perfetto libero 2.0, pertanto è fisiologico che ne abbia anche Simone. Ma nelle occasioni che contano davvero, quasi mai Giannelli ha toppato. E pensare che al volley è arrivato quasi per caso, dato che suo padre l'aveva instradato verso il tennis - essendone maestro - e la passione infantile per il calcio sembrava destinarlo al rettangolo verde, anziché a quello arancione. Poi le partite di sua sorella Martina, una crescita fisica fulminea e una passione travolgente verso lo sport in cui si è consacrato quale fenomeno assoluto.
picture

Simone Giannelli di seconda è sempre uno spettacolo

La consapevolezza di essere fenomeno

Ciò che più colpisce, guardando giocare Simone Giannelli, è l'intoccabile tranquillità che fa trasparire in ogni momento della partita. In lui è sicuramente forte la consapevolezza di essere sicuramente un predestinato, ma anche un autentico rivoluzionario nel ruolo di palleggiatore. Non solo per l'altezza - 2 metri secondo Wikipedia, 1.99 secondo le ultime info-grafiche CEV - ma anche per la professionalità mostrata fin da giovanissimo: attento all'alimentazione, disciplina che ha trasformato anche in una professione futura, essendo studente universitario di Scienze dell'Alimentazione appunto, ma anche alla preparazione fisica. Cura maniacale dei dettagli: un qualcosa che oggi fa la differenza nell'allungare carriere ai massimi livelli e da cui comprendere quanto sia forte la tenuta mentale dello stesso "Gianna", come lo chiamano i compagni. Ci vuole poi ovviamente una bella dose di talento naturale, per una ricetta pallavolistica perfetta. E non è un caso se, a soli diciannove anni d'età, Simone sia stato MVP della Superlega e degli Europei 2015. Come non può essere casuale il fatto che la Sir Safety Perugia abbia letteralmente cambiato volto con il suo arrivo in terra umbra. In questi primi mesi in maglia Block Devils, l'intesa con Wilfredo Léon è sembrata naturale, ma è cresciuta contestualmente anche quella coi nuovi centrali, specie Sebastian Solé, e con Matthew Anderson. Nonostante il pochissimo tempo a disposizione prima degli inizi di Superlega e Champions League - dal momento che Giannelli è stato impegnato per quasi tutta l'estate con la Nazionale - Perugia ha già trovato un nuovo leader tecnico ed emotivo, da affiancare al fenomeno Léon.
picture

I compagni non passano? Ci pensa allora Giannelli a schiacciare

Un rivoluzionario nel ruolo di palleggiatore

Essendo cresciuti col mito di Nikola Grbic - e avendo provato a emularlo ai livelli pallavolisticamente più infimi - pensavamo potesse essere difficile, se non impossibile, innamorarsi di un altro palleggiatore. Premessa: siamo consapevoli di chi fossero, e cosa abbiano rappresentato per la pallavolo mondiale, Peter Blangé e Fabio Vullo, ma vogliamo concentrarci unicamente sulla contemporaneità senza scomodare eterni miti. Nikola possedeva praticamente tutte le qualità che servono a un palleggiatore per compendiare spettacolarità a pragmatismo e risultati: eclettico in palleggio, fortissimo a muro e nelle dig (salvataggi o ricezioni su attacco avversario, per intenderci), dominante a livello di mentalità. A distanza di sette anni dal ritiro di Grbic, "Prestige" ha però preso il suo posto nel nostro cuore. In Giannelli rivediamo infatti tutto ciò che possedeva Grbic, con una differenza: avendo proprio nel serbo il suo nuovo allenatore, Simone può apprendere l'arte e portarla a un livello superiore, dopo aver rivoluzionato nuovamente il ruolo. Come successo in Nazionale, Giannelli sta dimostrando di saper leggere il gioco come pochi altri palleggiatori al mondo, valorizzando qualsiasi compagno di squadra. Facile, si potrebbe pensare, avendo accanto i migliori al mondo in diversi ruoli, ma non scontato. In Nazionale ha esaltato lo strapotere fisico di Alessandro Michieletto e i colpi intelligenti ed eclettici di Daniele Lavia; a Perugia sta facendo altrettanto con Léon e Anderson. La Sir è nelle mani del suo fenomeno in palleggio e finora le sembianze sono state quelle di una vera e propria corazzata. Le avversarie sono avvisate...
picture

Simone Giannelli in palleggio durante la sfida di Superlega 2021-22 tra Gioiella Prisma Taranto e Sir Safety Conad Perugia

Credit Foto Legavolley

Rivivi la sfida Cannes-Perugia in VOD (Contenuto premium)

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità