Opinion
PallavoloIl pagellone del 2022: Italia da 10 e Lode, Giannelli e Boskovic unici, Conegliano al top e il caso-Egonu
Pubblicato 30/12/2022 alle 14:40 GMT+1
PALLAVOLO - Cala il sipario sul 2022, diamo i voti all'anno solare del volley italiano e internazionale. Le Nazionali Azzurre sono da 10 e Lode, mentre Simone Giannelli è il migliore al mondo. Conegliano e Tijana Boskovic impressionanti e con voti altissimi. Le delusioni? Il "caso" Egonu post-Mondiali, l'irrisolta questione della nazionalità di Ekaterina Antropova e gli adesivi sui taraflex.
Il 2022 sta ormai volgendo al termine e, in ambito pallavolistico, ci ha forse offerto una delle stagioni più belle ed emozionanti di sempre. Non soltanto per i successi delle Nazionali Azzurre, sia a livello Senior che tra le Under, ma anche per il grande rendimento di alcuni club italiani e gli exploit di diversi giocatori, a cominciare da quel fenomeno generazionale di Simone Giannelli, per arrivare a Tijana Boskovic, Paola Egonu e Gabi Guimaraes. Abbiamo provato a stilare una pagella stile scolastico, con voti dallo zero al dieci e lode, per riassumere un'annata travolgente. Un compito sempre complesso e fin troppo soggettivo per non essere opinabile, ma questo è il risultato dei nostri voti.
Voto 10 e Lode alle Nazionali Azzurre
Tutte, non soltanto le due Senior. L’estate 2022 ci ha portato in dote ben 8 ori e 1 bronzo, di cui sei ori europei a livello Under che consentono all’Italia, a oggi, di detenere tutti i titoli europei giovanili tranne quelli Under-17 maschili e Under-16 femminili, entrambi vinti dalla Russia nel 2021. I risultati e la bontà del movimento italiano sono sotto gli occhi di tutti, ma non ci può adagiare sugli allori in vista soprattutto del grande appuntamento rappresentato dai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Più dei risultati, ancor più dei trofei, sono però le emozioni che questo sport di squadra ci regala ormai da oltre trent'anni a essere ineguagliabili e ineguagliate. Copiare gli altri non è mai una grande idea e raramente dà i frutti sperati, eppure dalla Pallavolo italiana bisognerebbe imparare davvero tanto.
Voto 10 all'MVP di tutto: Simone Giannelli
Nel sostenere che il palleggiatore Azzurro sia il miglior giocatore del mondo, non si fa peccato alcuno. Giannelli è oggi un giocatore fuori da ogni logica pallavolistica, capace di riscrivere le regole di uno sport intero, non solo di uno specifico ruolo. Completo come pochissimi altri nella storia recente di questo sport, dotato di una tenuta mentale inossidabile e pronto a guidare l’Italvolley ancora per tanti, tanti anni. Se poi dovesse cominciare a vincere con continuità anche a livello di club - e Perugia sembra avere tutte le intenzioni di aprire un ciclo sotto la guida di coach Anastasi - allora diventerebbe lui il metro di paragone per tutti gli altri, anche i grandi del passato. Intanto, guarda il resto del mondo da MVP di tutto.
Voto 9 alle Pantere di Conegliano
Progetto societario-sportivo con pochi eguali nella storia recente dello sport italiano. In undici anni ben diciotto trofei alzati al cielo, svariate tra le migliori giocatrici al mondo e una costanza di rendimento impressionante. Riassumere la bontà delle idee di Piero Garbellotto e Pietro Maschio, senza dimenticare tutta la dirigenza, sarebbe qui impossibile, ma è fin troppo evidente che Conegliano rappresenti un’eccellenza dello sport mondiale. Oltre ai trofei, al record del mondo di vittorie consecutive tra tutte le competizioni e alle gioie regalate ai propri tifosi, dell'Imoco impressiona la capacità di restare al top sempre e comunque. Il problema, per le avversarie, è dato dal fatto che nel mercato della scorsa estate le Pantere sembrano …
Voto 8 a Tijana Boskovic
A 25 anni d'età, un palmarès formato da 2 ori mondiali, 2 ori europei, 1 argento e 1 bronzo olimpici più svariati trofei a livello di club inclusa la CEV Cup 2021-22 vinta col suo Eczacibasi. L'opposta serba è ritornata sul tetto del mondo - e nuovamente da MVP - a distanza di quattro anni dal Mondiale che aveva consacrato le "ragazze terribili" dell'Italvolley. Nel farlo, ha mostrato una capacità di dominare la scena come poche altre pallavoliste erano riuscite a fare nella storia di questo bellissimo sport. L'ormai eterna rivalità con Paola Egonu (e con Isabelle Haak sempre più "terzo incomodo") terrà banco anche nel 2023, dando agli appassionati uno stupendo motivo in più per seguire anche la CEV Champions League su Discovery+.
Voto 7 al nascente dream team di Perugia
Se la prima metà del 2022 è stata caratterizzata da cocenti delusioni, quali l'eliminazione prematura in CEV Champions League e la sconfitta in finale Scudetto contro la Cucine Lube Civitanova, la seconda parte dell'anno solare ha rilanciato decisamente i sogni dei Block Devils. Mercato estivo impreziosito dagli arrivi di Kamil Semeniuk e Flavio Resende Gualberto, 13 vittorie consecutive nel girone d'andata della Superlega 2022-23, ventitrè tra tutte le manifestazioni da inizio stagione sportiva, una coralità di gioco impressionante e il primo trofeo internazionale della sua storia col successo nel Mondiale per Club. Sotto la guida di coach Andrea Anastasi, questa squadra sembra destinata a dominare la Pallavolo mondiale: chi riuscirà a fermarla?
Voto 6 ai Team USA
Dalla nazionale maschile, in piena transizione e comunque capace di obbligare al tie-break i bicampioni del mondo in carica, davanti a oltre 13.000 spettatori polacchi, nei quarti di finale degli ultimi Mondiali, non ci si aspettava un exploit simile a quello del 1994. Da quella femminile, specialmente considerando il rendimento tenuto nella fase a gironi della Volleyball Nations League 2022, invece sì. Va però riconosciuto che il fattore "infortuni" ha decisamente complicato i piani di coach Karch Kiraly, con la pesante assenza di Jordan Thompson a togliere il primo terminale offensivo. Erano però entrambe tra le squadre favorite delle rispettive rassegne iridate: sono tornate invece a casa con un 6° e un 4° posto.
Voto 5 al divorzio tra Giovanni Guidetti e la Turchia
Le storie d'amore finiscono anche nello sport, per carità, ma proprio la disciplina sportiva impone un necessario rispetto reciproco anche a conclusione del rapporto. Elemento che pare essere mancato nel divorzio tra coach Guidetti e la nazionale turca femminile, non per colpa del primo. Il tecnico modenese era CT dal gennaio 2017 e aveva portato la Turchia a tre medaglie europee (argento nel 2019, bronzi nel 2017 e 2021) mancando però l'acuto a livello mondiale od olimpico (5° posto a Tokyo 2020). Questa nazionale avrebbe potuto ambire a risultati migliori? Pare difficile ipotizzarlo, per tutti tranne che per una federazione capace di perdere un santone prima di affidarsi a un altro genio, sempre italiano: Daniele Santarelli.
Voto 4 alla persistente messa al bando delle squadre russe
Sport e politica sono, da sempre, uniti indissolubilmente. Negarlo significa non comprendere praticamente nulla di alcuna disciplina. È altrettanto evidente che la guerra debba essere condannata a prescindere, anche se pare che le esperienze del passato non ci abbiano poi insegnato granché. La scelta di bandire – chissà fino a quando – nazionali e club russi continua però a privarci di una buona fetta dello spettacolo: si pensi soltanto alla Russia femminile, nazionale piena di giovanissime fenomenali promesse della Pallavolo. Se sport e politica non possono essere divisi, si trovi però una soluzione per ridare a questo sport tutti i suoi migliori interpreti.
Voto 3 alla nazionalità sportiva di Ekaterina Antropova
Inghippo che sta "tenendo in ostaggio" una delle future stelle della Pallavolo mondiale. A 19 anni, l'opposta della Savino Del Bene Scandicci attende ancora di sapere se potrà giocare per l'Italia - e ciò potrebbe comunque non avvenire prima di due anni dall'esito del ricorso presentato al TAS - e difendere così i colori di un Paese che l'ha adottata ormai da diverso tempo. La federazione russa ha più volte ribadito di non aver tesserato Antropova, eppure CEV e FIVB hanno perseverato nella loro decisione di considerare quale russa la nazionalità sportiva di Ekaterina. Una situazione che sta privando l'Italia di una coppia spaziale con Egonu, oltre a bloccare Scandicci a livello di rotazioni in Serie A1 femminile per la regola delle tre giocatrici italiane contemporaneamente nel 6+1.
Voto 2 agli adesivi sui taraflex
In uno sport che, specialmente a livello italiano, vive di mecenatismo, comprendiamo ovviamente la necessità di riempire palazzetti e campi da gioco con adesivi, banner e led pubblicitari. Il rischio corso da Wilfredo Leon nella finale di Supercoppa Italiana 2022 ha però stroncato il fiato a qualsiasi appassionato, riaprendo con forza un tema sempre caldo: integrità e salute degli atleti possono passare in secondo piano rispetto a un elemento comunque fondamentale, quale quello economico? Ci riesce difficile pensare che, in un periodo storico di dilagante evoluzione tecnologica legata allo sport, non si sia ancora trovata una soluzione per evitare che gli adesivi apposti su taraflex o parquet continuino a mietere vittime...
Voto 1 alle formule di Mondiali e VNL
Semplicemente, un inno all'antisportività e una negazione dell'equità competitiva. Permettere che, in caso di superamento della fase a gironi, le nazionali ospitanti questi tornei siano di diritto ai primi posti del seeding per la fase a eliminazione diretta è aberrante, perché sconfessa l'essenza stessa dello sport. Eppure alla FIVB tale formula è piaciuta davvero tanto visto che, dopo averla introdotta nelle Volleyball Nations League estive, l'hanno riproposta anche nei due Mondiali. Speriamo soltanto che la CEV non la prenda a modello in vista degli Europei 2023. Per non discutere poi dei criteri di classificazione al termine della fase a gironi, col numero di vittorie a contare di più rispetto ai punti accumulati: anche questo elemento di acceso dibattito...
Voto 0 al "caso" Paola Egonu
Colpa di tutti e di nessuno. Un ossimoro che ha caratterizzato la lunga estate Azzurra, facendo riflettere su diversi temi che attanagliano oggi questo Paese. Anzitutto, qualità e tempismo della comunicazione: entrambi difettosi nell'analizzare la situazione post successo nella Volleyball Nations League e le dichiarazioni rilasciate dall'opposta dopo il k.o. in semifinale mondiale contro il Brasile. In secondo luogo, l'impellente necessità di una patente per l'utilizzo dei social network: per quanto gli sportivi siano visti quasi come divinità dai superpoteri, anch'essi sono esseri umani caratterizzati da ansie e fragilità. Infine, l'odio per il diverso, che non deve necessariamente essere ricondotto nell'alveo del razzismo, ma che spesso ci rientra. Tutte tematiche che dovrebbero farci riflettere nel 2023.
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