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Pallavolo - Stratosferica Paola Egonu! 36 punti nel 3-1 dell'Italia sulla Cina: è semifinale di VNL

Marco Arcari

Aggiornato 14/07/2022 alle 17:10 GMT+2

PALLAVOLO, VNL 2022 (F) - Paola Egonu devastante! L'opposto Azzurra firma 36 punti nel successo (3-1) sulla Cina, lanciando così l'Italvolley in semifinale contro una tra Thailandia e Turchia. Partita tutt'altro che facile per le "ragazze terribili", con tante difficoltà da posto 4 e in palleggio. Molto bene anche Caterina Bosetti e buon impatto di Elena Pietrini dalla panchina.

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Con tanta, tantissima, fatica, l'Italia supera 3-1 la Cina e conquista le semifinali di Volleyball Nations League 2022. Neppure a farlo apposta, bisogna partire da Paola Egonu per raccontare questo complicato successo delle Azzurre. La nuova opposto del VakifBank Istanbul realizza infatti 36 punti (4 ace) e, da sola, compensa alle enormi difficoltà patite dalle altre compagne in posto 4. Miriam Sylla è infatti spaziale in difesa, con dig impressionanti che mettono quasi in ombra il solito, grandissimo lavoro di Monica De Gennaro, ma in attacco incassa una serie incredibile di muri e non trova quasi mai ritmo, né timing con Alessia Orro. La palleggiatrice della Vero Volley Monza non riesce neppure a innescare le sue centrali, venendo così coinvolta dal 3° set in una staffetta con Ofelia Malinov che non paga però i dividendi sperati. Buon impatto, invece, per Elena Pietrini in uscita dalla panchina: la schiacciatrice di Scandicci riesce a fare male col servizio salto flot e, da posto 4, trova più continuità delle compagne. Grande prova, infine, per Caterina Bosetti, autrice di 14 punti: non avrà il braccio più veloce e potente di questa Nazionale, ma la sua intelligenza pallavolistica è fenomenale e le consente di realizzare quelle giocate che spezzano le resistenze cinesi nel 4° e decisivo set.
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La partita

Una sfida difficilmente pronosticabile, visto l'andamento effettivo di questo quarto di finale della VNL 2022. L'Italia soffre tremendamente la coralità della nazionale cinese, partendo a rilento in qualsiasi set e complicandosi non poco la vita con una serie di errori in attacco che, spesso, non trova spiegazione logica. A referto, sul sito ufficiale, saranno 21 gli errori non forzati delle Azzurre, eppure in presa diretta sono sembrati decisamente di più. La Nazionale comincia molto bene dai nove metri (8 ace) - fondamentale oggi decisivo, a differenza di quanto successo in molte delle precedenti gare di VNL - e toglie così a Diao Linyu la possibilità di giocare veloce con le sue centrali: un aspetto non secondario in questa partita, considerando il modo in cui Wang Yuanyuan riesce a dominare 3° e 4° set con una capacità impressionante di anticipare il colpo e, per riflesso, di esaltarsi a muro su qualsiasi pallavolista italiana. In tutti i set l'Italia è però costretta a rincorrere e a realizzare break incredibili: dall'11-17 al 18-17 nel 1° set, dal 3-7 al 9-8 nel 3° e, soprattutto, dal 10-17 al 24-24 del 3°. Ecco, rimonte possibili contro un'avversaria che, per due frazioni e mezzo di gioco, si scioglie come neve al sole nel momento in cui assapora la vittoria del set, commettendo un'inspiegabile serie di errori gratuiti in attacco. Decisamente impensabili, invece, contro la Turchia di coach Guidetti o una tra Brasile e Serbia, potenziali avversarie in una finale che, oggi, sembra tutt'altro che scontata.
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Sarebbe fin troppo facile puntare il dito su quelle individualità che faticano tremendamente contro la Cina. Semmai, è ben più costruttivo ragionare in termini di squadra. Contro la Cina, la correlazione muro-difesa non rappresenta quasi mai un fattore positivo per le Azzurre, salvatesi con grandi exploit personali a livello difensivo e da una ricezione che tiene molto bene su qualsiasi turno di battuta cinese. Anche in questo caso, risulta abbastanza inspiegabile il rendimento sottotono nel fondamentale a rete da parte di una squadra che, in questa VNL, ha spesso e volentieri domato qualsiasi avversaria proprio grazie ai muri-punto. Da registrare anche il palleggio, al netto di una staffetta quasi obbligata per coach Mazzanti in questa partita. Sia Orro che Malinov vanno quasi sempre in posto 2 (o in pipe) da Egonu, perché Paola è l'unica Azzurra capace di mettere palla a terra con continuità; nelle aperture verso posto 4, manca però quel timing perfetto e utile a smarcare al meglio le schiacciatrici di banda, le quali ovviamente non posseggono quelle qualità atletiche tipiche invece dell'opposto tricolore. Dalla panchina si potrebbe invece azzardare qualche cambio in anticipo, sfruttando prima il talento di una Pietrini molto efficace anche dai nove metri e capace, quantomeno, di giocare sulle mani alte di un muro cinese che, come una piovra, riesce a far suo ogni attacco italiano che non sia di Egonu. Ci saranno 48 ore per lavorare su tutto quello che oggi non ha funzionato nella nostra metàcampo, ma la sensazione è che il jolly sia già stato giocato. Certo, l'Italia è tra le migliori quattro squadre della VNL - l'anno scorso fu 12° posto, nel 2019 invece - e di per sé questa è già una notizia positiva, anche perché non sono stati persi punti importanti nel ranking mondiale FIVB. Il bello viene però adesso: questa Italvolley ha tutto ciò che serve per alzare il trofeo, al netto di blackout mentali che ancora le impediscono di mostrarsi in tutta la sua bellezza per un'intera partita.
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Paola Egonu

Credit Foto Imago

Il tabellino

Italia - Cina 3-1 (25-22; 25-19; 24-26; 25-22)
  • Italia: Lubian 2, Gennari n.e., Bonifacio n.e., Malinov 1, De Gennaro (L), Fersino (L) n.e., Orro 2, Bosetti 14, Chirichella 9, Danesi 8, Pietrini 6, Nwakalor , Sylla , Egonu 36. All. Mazzanti
  • Cina: Yuan 9, Diao, Yang n.e., Gao n.e., Gong 20, Wang Yua. 12, Jin, Wang Yun. 10, Wang Yi. n.e., Li 16, Wang W. (L), Ding n.e., Ni (L) n.e., Chen 1. All. Bin.
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