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Pallavolo - Paola Egonu devastante nella finale di Champions col VakifBank: è lei la più forte di tutte

Marco Arcari

Aggiornato 24/05/2022 alle 11:21 GMT+2

PALLAVOLO, CEV CHAMPIONS LEAGUE (F) - 39 punti realizzati in quella che, molto probabilmente, è stata l'ultima partita giocata con Conegliano. Paola Egonu ha ribadito, ancora una volta, quanto sia dominante all'interno di un taraflex, riportando in auge il dibattito su chi sia la più forte del mondo. Per noi, che l'abbiamo vista a Lubiana, la risposta può essere una soltanto.

Egonu devastante col VakifBank: ecco i suoi punti più belli

A Lubiana si è probabilmente concluso un ciclo sportivo, ma non è certo mancato il ruggito della Pantera per eccellenza. Nonostante il k.o. (1-3) di Conegliano contro il VakifBank, Paola Egonu ha dimostrato ancora una volta di essere la più determinante e forte pallavolista al mondo, con buona pace di detrattori e hater. Non solo per i 39 punti realizzati, col 59% di eccellenza in attacco, o per la serie di colpi incredibili messi a segno, quanto grazie a un mix tecnico-atletico che la rende, da sempre, un unicum nella storia di questo sport. Nella Super Final contro la squadra di coach Guidetti, Egonu è stata l'unica giocatrice di Conegliano in grado di normalizzare la correlazione muro-difesa del club turco e di metterne in crisi la ricezione, obbligando Cansu Ozbay a dover rincorrere la palla anziché trovarsela letteralmente sopra la testa come successo quando dai nove metri c'erano le compagne di Paola.
Con tutta probabilità, l'anno prossimo Egonu giocherà proprio nel VakifBank, trasformando il club di Istanbul nella squadra che potrebbe dominare senza rivali il futuro più prossimo del volley mondiale. Si pensa spesso che un singolo non possa bastare a battere una squadra avversaria - e la sfida di Lubiana ha confermato tale tesi - ma non si analizza mai appieno quanto l'opposto della Nazionale sappia condizionare qualsiasi partita di pallavolo. Anche il 22 maggio a Lubiana, la sensazione è stata quella di assistere a un one-woman-show senza senso logico, tra altezze siderali irraggiungibil per tutte le altre protagoniste del taraflex sloveno e velocità spaziali dei colpi, che fossero in intra o extra-rotazione.
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Questione di numeri

Di 58 palloni attaccati, 34 sono equivalsi a un punto per Conegliano. Poco importa se si sia trattato di killing-spike o di mani-fuori dopo abile e sapiente smerigliatura del muro avversario. Per alcuni, gli 8 errori in attacco potrebbero sembrare un dato eccessivo, ma in questo caso la valutazione oggettiva è sempre la stessa: l'opposto ha licenza di sbagliare, anche se ciò significa sostanzialmente regalare 8 punti al VakifBank. C'è chi evidenzierà come Isabelle Haak sia stata più continua nei set-chiave di questa Super Final, ma per replicare a questa fuorviante tesi basterebbe analizzare i meri numeri. L'opposto svedese ha chiuso con 19 punti (38 palloni attaccati) e il 41% di eccellenza, commettendo 4 errori e incassando 2 muri-punto. Dati alla mano, non può esserci evidentemente confronto. Semmai, bisogna contestualizzare debitamente il numero di palloni che Joanna Wolosz ha letteralmente dovuto alzare alla sua opposto. Un bene o male per Conegliano? Difficile stabilirlo, considerando lo show di Egonu ma anche le difficoltà delle bande di passare da posto 2 o 4 con sistematicità e continuità. Kathryn Plummer ha chiuso col 32% di eccellenza in attacco, incassando anche ben 4 muri-punto ed è andata completamente in tilt anche perché bersagliata dai turni in battuta del VakifBank (44 ricezioni col 20% di eccellenza). Miriam Sylla ha invece contribuito col 37% su 30 palloni giocati. In una sfida in cui le opzioni a muro delle centrali turche hanno frenato anche quelle poche occasioni di 1° tempi o fast dell'A. Carraro Imoco, la scelta di rifugiarsi, più che affidarsi, a Egonu è sembrata quasi obbligata.
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Grazia, elasticità, potenza e cattiveria concentrate in un solo corpo, un solo sguardo. Paola Egonu è clutch. Quando la palla conta, quando la partita scotta, Paola non sbaglia.

Fenomenale anche agli occhi dei neofiti

Nell'assistere alla sfida di Lubiana, anche chi non sia avvezzo ai tecnicismi della pallavolo si è accorto fin da subito della differenza tra Egonu e tutte le altre giocatrici sul taraflex dell'Arena Stozice. Forse è proprio questo l'aspetto più incredibile nel "regno" di Paola: di fenomenali giocatrici ce ne sono state tantissime, ma quelle pallavolisticamente così superiori si contano sulle dita di una mano. Per dimostrare al meglio questa teoria, ci vengono in aiuto le parole scritte da Daniele Fantini, giornalista di Eurosport.it ed esperto di pallacanestro, anch'egli a Lubiana per assistere alle Super Finals: "Bastano soltanto un paio di occhiate per catalogare Paola Egonu come una giocatrice di livello superiore. Atletismo debordante. Elevazione ed elasticità impareggiabili. Forza fisica devastante. E, alle qualità fisiche, si affiancano quelle caratteriali, percepibili dal body-language e dall'intensità dello sguardo. Paola è concentrata, rabbiosa, imbevuta di una cattiveria agonistica che trasuda da ogni poro. In partita, gioca ogni palla, ogni punto con una grinta belluina. Vederla salire sopra la rete per schiacciare è una delizia per gli occhi di qualsiasi spettatore, esperto o neofita che sia. Grazia, elasticità, potenza e cattiveria concentrate in un solo corpo, un solo sguardo. Paola Egonu è clutch. Quando la palla conta, quando la partita scotta, Paola non sbaglia. Trasuda una qualità e una fiducia che spinge le compagne ad affidarsi ciecamente a lei. Fortissima, leader, trascinatrice. Una leggenda già oggi". Se questo è l'impatto che lascia nella mente di chi la vede per la prima volta dal vivo, capite bene che la teoria diventa quasi assioma.
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La rivoluzione Imoco Conegliano

La sensazione che ci lascia il k.o. di Lubiana non è certo quella amara della sconfitta. Il VakifBank era favorito e lo sa bene chi avesse visto con attenzione le serie di finale in Turchia, contro il Fenerbahce, e in Italia, tra Conegliano e Monza. Molto probabilmente, questa sconfitta rimane però l'ultima uscita di un gruppo impareggiabile, non soltanto per il record all-time di vittorie consecutive. L'Imoco della stagione 2022-23 dovrebbe cambiare volto a 360°, con le conferme di De Gennaro, Wolosz e coach Santarelli a porre le basi per tentare di aprire un nuovo ciclo sportivo. Egonu e Haak dovrebbero sostanzialmente scambiarsi le maglie, con l'opposto svedese che ha dimostrato di essere sicuramente nell'élite del ruolo insieme a poche altre al mondo, ma non certo ai livelli della Regina. Al centro della rete i rumor danno come probabile la permanenza di Robin De Krujif ma non quella di Raphaela Folie, mentre Sylla dovrebbe iniziare la nuova avventura con la Vero Volley Monza. Il peso specifico di Paola, in questa Conegliano, è però incommensurabile e non sarà possibile sostituirla. Nel panorama mondiale non esiste, a oggi, una opposto capace di fare ciò che fa Egonu e, soprattutto, di replicare il modo in cui lo fa, per combinazione di altezze e velocità. La coppia Boskovic-Haak è sicuramente dominante, Melissa Vargas (Fenerbahce) ha dimostrato di possedere colpi impressionanti, mentre Ekaterina Antropova è sicuramente il futuro del ruolo. Nessuna però riesce a eguagliare Egonu, specie nelle partite in cui ci sono in palio trofei. La nuova Conegliano dovrà allora puntare, oltre che sulla consueta umiltà, sulla coralità, partendo dalla consapevolezza che, con ricezione positiva, Wolosz riesce a migliorare sensibilmente il rendimento di qualsiasi sua "attaccante".
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