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Bonitta ha sbagliato con Valentina Diouf, ma solo nei modi

Ilaria Bottura

Aggiornato 25/07/2016 alle 09:55 GMT+2

"Scaricare" una persona via sms non è decisamente il modo più elegante e probabilmente la ragazza non lo meritava; resta il fatto che comunque una giocatrice al momento così inefficace possa destare nel ct di una Nazionale olimpica la necessità di fare attente valutazioni ed eventualmente cambiare idea

Valentina Diouf - Italia - EuroVolley 2015 (cev.lu)

Credit Foto From Official Website

La vicenda che nel mondo della pallavolo tiene banco in questi giorni è quella dell'esclusione di Valentina Diouf dal gruppo in partenza per Rio e dalle modalità con cui è stata esclusa.

Le ragioni di Valentina Diouf: una caduta di stile

In effetti chiunque al posto di Valentina Diouf si sarebbe risentito: essere "scaricati" via sms, in qualunque ambito della vita, non è mai gradevole. Visto che poi la Diouf era già stata inserita nella lista per i Giochi Olimpici, le normali regole del savoir faire imporrebbero un minimo di tatto nel comunicare una notizia comunque brutta. Del resto, già una volta, proprio per i suopi modi un po' bruschi e un atteggiamento non sempre gradito a tutte, Marco Bonitta ebbe dei problemi con la Nazionale, tanto che ci fu poi un ammutinamento perché le ragazze non andavano più d'accordo con lui e alla fine fu sostituito.

Le ragioni di Marco Bonitta: Diouf è in calo verticale

Discutendo quindi - legittimamente - i modi, non si può però discutere la scelta tecnica. Valentina Diouf ha subito una sorta di regressione, un peggioramento rispetto al suo esordio in Nazionale che poteva anche costarle l'esclusione come già fu per il torneo in Giappone. Purtroppo, Valentina al momento è lenta, salta poco e non chiude bene gli attacchi. Di conseguenza, la sua efficacia è in calo drastico e se alla sua lentezza in attacco si aggiunge anche un ritardo costante a muro, è ovvio che un ct della Nazionale debba pensare bene se convocarla o no. La Diouf è alta e massiccia e chiaramente il suo punto di forza è nella potenza, ma se poi , accusando la fatica, i finali di gara sono così sofferti da impedirle di essere decisiva, a questo punto è evidente che una valutazione sulla giocatrice debba essere fatta. Attenzione, però, perché episodi del genere possono anche avere un effetto negativo sulla resa di un atleta d'elite e forse, come dicevamo prima, un po' di delicatezza e di "psicologia" verso una ragazza comunque ancora giovane sarebbero stati utili per preservarsi da eventuali ulteriori danni.
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