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L’Italia si arrende sul più bello al Brasile: medaglia d’argento per gli azzurri

Paolo Pegoraro

Aggiornato 21/08/2016 alle 21:21 GMT+2

L’Ital-Volley di Gianlorenzo Blengini cede in finale al Brasile padrone di casa conquistando la terza medaglia d’argento della sua storia. 3-0 il punteggio finale (25-22/28-26/26-24 i parziali) a favore della formazione verdeoro guidata dal ct Bernardinho; ancora una volta la medaglia d’oro nel torneo olimpico del volley sfugge sul più bello.

Zaytsev - Italia-Brasile - LaPresse

Credit Foto Eurosport

Olimpia continua a essere maledetta per l’Ital-Volley: la medaglia d’oro nel torneo più importante e prestigioso al mondo, un tabù. Non riuscì a farla sua la "squadra del secolo" guidata da Velasco, non ci riuscirono gli epigoni del commissario tecnico argentino Anastasi, Montali e Berruto, si sono arresi sul più bello – dopo aver incollato agli schermi un intero popolo a suon di epiche recite – i dodici leoni guidati dal timoniere Gianlorenzo Blengini.
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Muro Italia-Brasile - LaPresse

Credit Foto Eurosport

Il Maracanãzinho, teatro del primo titolo mondiale della storia degli azzurri nel lontano 1990, stavolta risulta fatale per l’Italia: il Brasile della vecchia volpe Bernardinho, trascinato da diecimila anime danzanti sugli spalti, è in serata di grazia e annichilisce la banda Blengini con inappellabile punteggio di 3-0 in spregio al 3-1 con cui gli azzurri si sbarazzarono dei padroni di casa nella fase a gironi. È argento agrodolce per un’Italia comunque strepitosa e capace di volare ben al dì là delle più rosee aspettative.
Dopo un primo set conquistato senza troppi patemi d’animo dalla banda Bernardinho grazie a un micidiale break nella fase centrale (da 10-11 sotto a 16-12), il secondo parziale marca la svolta: si gioca punto a punto e l’Italia dilapida pure due set-point, ma nel momento più rovente un attacco dello “Zar” Zaytsev viene murato e Pippo Lanza sbaglia una comoda ricezione. 28-26 Brasile e mazzata pesante come un macigno per gli azzurri. C'è partita anche nel terzo set ma ancora una volta sono i brasiliani a prevalere nel serrato duello: 26-24 il risultato del terzo e decisivo set.
Il carnefice degli azzurri nella bolgia del Maracanãzinho è il tarantolato Wallace De Sousa, autore di diciassette punti e letteralmente illeggibile per i radar difensivi degli azzurri; nell'Italia non tradiscono i granatieri Zaytsev e Juantorena (nonostante qualche passaggio a vuoto condito da crisi di nervosismo), autori rispettivamente di quindici e dodici punti a testa. La differenza nel punteggio dopotutto (25-22/28-26/26-24 i parziali) è minima: il Brasile è più impattante meglio in battuta (7 ace a 2) e nel conto totale dei punti conquistati prevale per sette miseri, ma decisivi, punticini.
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