Pallavolo - Louisa Lippmann si ferma: "Questo viaggio per ora è finito, devo prendere coscienza di varie cose"
Aggiornato 28/04/2022 alle 13:06 GMT+2
PALLAVOLO, SERIE A1 FEMMINILE - L'opposto della Savino Del Bene Scandicci e della nazionale tedesca si prende una pausa dalla pallavolo. "Gli ultimi tre anni a tutto gas a Shanghai, Kaliningrad e in Italia sono stati estremamente impegnativi, fisicamente e mentalmente, e ora mi asterrò dalla pallavolo per prendere coscienza di alcune cose". A neppure 28 anni d'età, si ferma Louisa Lippmann.
Un altro addio eccellente, per una Serie A1 femminile che proprio ieri ha conosciuto le due finaliste Scudetto, grazie al 3-2 in rimonta di Monza su Novara che proietta le rosablù di coach Gaspari alla sfida - al meglio delle cinque partite - con l'Imoco Conegliano. Le Pantere, in semifinale, hanno superato 2-0 la Savino Del Bene Scandicci e proprio il club toscano si trova ora a dover fare i conti con la volontà di Louisa Lippmann di lasciare la pallavolo giocata. In un lungo post sui suoi profili social, l'opposto tedesca (classe 1994) ha rivelato le motivazioni dietro questa scelta improvvisa: "Per me, questo viaggio di alti e bassi è finito per il momento. Gli ultimi tre anni a tutto gas tra Shanghai, Kaliningrad e Italia sono stati estremamente impegnativi, fisicamente e mentalmente, e ora mi congederò dalla pallavolo per prendere coscienza di alcune cose".
Coach Massimo Barbolini non vorrebbe affatto privarsi di Lippmann, fondamentale anche quest'anno seppur nella staffetta con l'astro nascente della pallavolo italiana, Ekaterina Antropova. La tedesca ha infatti chiuso una stagione da 275 punti in 86 set giocati (3.2 punti a set), col 40% di eccellenza in attacco e tanta versatilità in alcune sfide chiave per una stagione che Scandicci ha concluso col 4° posto in regular season (20-6 di record), la semifinale Scudetto e la vittoria della CEV Challenge Cup.
Le dichiarazioni rilasciate via social da Lippmann lasciano però pochissimo spazio all'interpretazione. "Nel 2008 ho visto la mia prima partita della nazionale tedesca ad Halle e, da quel momento in poi, far parte della nazionale è stato il mio sogno più grande. Nel 2013 ho ricevuto la mia prima convocazione: due settimane dopo ho lasciato di nuovo a causa di un grave infortunio alla spalla. Un'operazione e un anno dopo - al secondo tentativo - sono tornata per restare! La nazionale e il sogno delle Olimpiadi sono sempre stati la mia ragione per giocare a pallavolo, la mia motivazione quotidiana, ciò che mi ha reso orgogliosa ed è stato per me un onore speciale. Ho sempre dato TUTTO e ho ricevuto in cambio molto. Purtroppo, non i grandi successi che ho sempre sognato".
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