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Velasco: "Egonu come Maradona, Platini e Totti ma nessun favoritismo. Dualismo con Antropova? No si parla di gruppo"

Luca Stamerra

Aggiornato 25/04/2024 alle 23:57 GMT+2

GIOCHI OLIMPICI - L'Italia deve ancora qualificarsi per Parigi e l'appuntamento della VNL sarà cruciale per centrare il passo olimpico. Il ct Velasco crede nel gruppo che ha a propria disposizione e non vuole sentir parlare del dualismo Egonu-Antropova. Nessun favoritismo per la giocatrice di Milano che, però, è normale considerarla in maniera diversa essendo di un'altra categoria.

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La stagione di pallavolo femminile sta volgendo al termine, con la finale Scudetto tra Conegliano e Scandicci, mentre Paola Egonu si riposa in attesa di un appuntamento cruciale per la Nazionale italiana. Quello dal 14 al 23 maggio della VNL League che dovrebbe dare, speriamo, il pass olimpico che manca ancora alle ragazze azzurre. Non c'è da preoccuparsi però per il ct della Nazionale Velasco che guada già al futuro. Considera la squadra italiana una grande squadra, ma servirà anche e soprattutto il collettivo e non solo pensare ai singoli. Ecco perché non vuol sentir parlare del dualismo Egonu-Antropova, neanche fosse la staffetta Baggio-Del Piero del Mondiale di calcio '98. Poi un inciso sulla gestione della Egonu: l'opposto della Vero Volley Milano non avrà favoritismi da parte del ct, assicura Velasco, ma non la si può considerare una giocatrice normale. Il ct l'ha paragonata ad una figura di peso come lo sono stati Maradona o Platini nel calcio e quindi è normale che faccia e dica cose diverse. E ne devono prendere consapevolezza anche le sue compagne, aggiunge Velasco.

Ci qualifichiamo per Parigi 2024?

Penso che ci arriveremo, so dal Presidente del CONI Malagò che ci sono molte attese. Non è la prima volta che alleno la Nazionale femminile. Mi piace ricordare che nel ’97, finito il ciclo della squadra maschile con l’argento di Atlanta '96, avevo accettato la sfida con le donne. Mi dicevano tutti che quello che era stato fatto con gli uomini era impossibile da replicare. Sono rimasto solo un anno, ma lo staff che ho lasciato si è poi qualificato per la prima volta alle Olimpiadi, con Bonitta ha vinto un Mondiale e via di seguito. Ora la situazione è diversa, il movimento femminile è cresciuto tantissimo con grandi giocatrici, un’organizzazione d’eccellenza ed è giusto che si chieda una medaglia. [Ct Velasco a Sport Mediaset]

Quale sarà il nostro principale ostacolo?

C’è una partita che è la più stressante per le squadre favorite. Il quarto di finale perché puoi incontrare una squadra che ha tutto da perdere e che ha meno pressione di una che ha tutto da vincere. È il bivio tra fallimento e gloria

Il lavoro è quello di 'pacificare' lo spogliatoio?

Non mi risultano che ci siano state spaccature nello spogliatoio. Io penso che fosse finito un ciclo e in questa situazione i conflitti aumentano a dismisura. È un aspetto che non mi preoccupa. Mi fanno più paura gli avversari, il Brasile, la Serbia e la Turchia. Quello che dico pubblicamente è che chi pensa che l’unico problema possa essere stato l’allenatore sbaglia. Ci sono da cambiare tante cose. E io di solito sono uno che cambia le cose

Ha detto che i giocatori non sono tutti uguali: Egonu avrà un trattamento diverso?

Nessuno è uguale all’altro. Non ci sono privilegi per questo, ma sì, ci sono differenze. Come può essere successo con Totti, Platini o Maradona, non si può pretendere che Egonu faccia la stessa vita delle compagne, tra attenzioni, procuratori, sponsor e tutto quello che gira intorno. Ma niente favoritismi quando è l’ora dell’allenamento e di giocare. Tutti devono dare il loro massimo. Fuori dal campo la libertà va concessa, gli sportivi importanti sono personaggi come non sono mai stati in passato. Importante che nella gestione di queste grandi figure non si abbia paura. Il leader non deve avere timori

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Moki De Gennaro e Paola Egonu dopo il bronzo mondiale conquistato dall'Italia femminile nel 2022

Credit Foto Getty Images


Quindi Egonu come Totti, Platini e Maradona?

È una giocatrice molto forte ed è un’icona. Questo è un fenomeno che deve essere tenuto in considerazione. Anche dalle compagne. Però non può essere utilizzato oltre a quello che è già. Se Egonu gioca peggio di una compagna, non gioca. E chi prenderà questa decisione non dovrà avere paura

Il dualismo Egonu-Antropova

Stiamo prendendo una brutta strada. Io mi rifiuto di ridurre tutto al dualismo Egonu-Antropova. Non girerò attorno ai nomi. Voi della stampa farete così, rispetto il vostro lavoro, ma io sono chiaro da subito. Non risponderò mai sul tema. Siamo l’Italia femminile. Punto. Siamo una squadra, bisogna parlare di un gruppo che deve ottenere grandi risultati. Tutto il nostro pensiero dev’essere sul vincere senza pensare ad altro

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Antropova ed Egonu

Credit Foto Eurosport


In Italia dal 1983: come sono cambiati i giovani?

Il nostro è un Paese saggio, ricco, straordinario a cui piace l’autocritica. I giovani sono quelli di sempre, ma vivono in un mondo diverso. I giovani non sono una categoria. È un errore considerarli così. Come quando li giudichiamo dicendo “ai miei tempi…”, facendo passare il messaggio che eravamo meglio di loro. Come può sentirsi un adolescente sentendo questo? Io sarei arrabbiatissimo. Come la storia dei giovani che in quest’epoca non parlano e non comunicano tra di loro. Ma chi lo ha detto?

Le sue frasi sono diventate di culto sui social

Pensi che alcune di quelle che mi attribuiscono, bellissime, non sono nemmeno mie. Come “la forza del lupo è il branco e la forza del branco è il lupo”. Mai detto una roba del genere

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Velasco: "Egonu-Antropova assieme nell'Italia è fantavolley"


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