L'Italia è imbattibile! Le Azzurre battono 3-1 il Brasile in rimonta e vincono la VNL 2025 per un back-to-back storico. 3° oro di sempre nel torneo

PALLAVOLO, VNL - Trionfo Italia, il secondo di fila nel torneo! Le Azzurre superano 3-1 in rimonta il Brasile, non facendosi frenare nemmeno dall'infortunio occorso ad Alice Degradi e festeggiando peraltro il 29° successo di fila in competizioni ufficiali. Myriam Sylla monumentale MVP, Moki De Gennaro ineguagliabile e che impatto di Kate Antropova. Nazionale impareggiabile e, per ora, imbattibile.

Velasco: "L'Italia vuole vincere ancora, non avremo presunzione"

Video credit: Eurosport

Semplicemente ingiocabili. Più forti della sfortuna, che ci vede benissimo quando si tratta di Alice Degradi, ma anche di un Brasile che gioca una partita da grande, grandissima nazionale. L'Italvolley di Julio Velasco riscrive un'altra pagina di storia pallavolistica, trionfando nella Volleyball Nations League 2025 grazie al 3-1 sulla squadra verdeoro nella finale che mette in palio trofeo e medaglia d'oro. Una finale non spettacolare, ma molto intensa, giocata a tratti benissimo dall'ormai consueto muro-difesa azzurro e da diverse protagoniste di una tra le Nazionali più forti nella storia dello sport italiano. In cui Myriam Sylla si prende buona parte della scena, con una prestazione da MVP in ogni fondamentale.
In cui Ekaterina Antropova subentra a Paola Egonu, riuscendo perfino a migliorare il rendimento del posto due italiano per poi sciogliersi in un lungo abbraccio, a fine gara, proprio con la stessa Egonu. Una Nazionale in cui Moki De Gennaro è sempre e comunque perno insostituibile, inossidabile. Senza poi dimenticare l'impatto di Stella Nervini, chiamata a prendere il posto dell'infortunata Degradi - problema al ginocchio sinistro sul 14-10 del 2° set, un grande "in bocca al lupo" alla schiacciatrice - e autrice di una prova solidissima in ogni fondamentale. Al Brasile non bastano invece i 15 punti della solita, dinamitarda Gabi e nemmeno i 12 di una Julia Gambatto Kudiess a tratti dominante, specie a muro.

La partita

Nel momento in cui Degradi richiama l'attenzione di tutti per l'infortunio subito, dovendo lasciare il taraflex dell'Atlas Arena sorretta a braccia da alcune compagne, qualsiasi certezza fin lì acquisita potrebbe sgretolarsi. Il contraccolpo si verificherebbe per ogni altra nazionale al mondo, ma non per quella italiana. Perché le Azzurre hanno ormai raggiunto una maturità sportiva impressionante, entrando forse in una dimensione che travalica il semplice sport per finire con l'abbracciare i confini stessi della vita in società. Un'Italvolley indomabile, perfino da un Brasile che trova in Gabi la sua solita ancora di sicurezza e riesce a godersi qualche sprazzo del talento posseduto dalla coppia Kudiess-Bergmann. Un Brasile che ci prova, sempre, ma semplicemente non può riuscirci. Non contro una squadra in missione, capace di allungare a 29 la striscia di vittorie consecutive e di mettere in bacheca il terzo oro di fila su altrettanti eventi disputati, dopo quello in VNL 2024 e quello, ancor più vivo nei ricordi, conquistato ai Giochi Olimpici di Parigi. Pur non giocando una partita perfetta, la Nazionale di Julio Velasco dimostra di essere la più forte al mondo, per l'ennesima volta. Il che non implica la pretesa di un trionfo mondiale finora mai ottenuto nella storia della pallavolo italiana femminile: sia ben chiaro. Semmai implica che, per vincere un torneo internazionale, tutti devono fare i conti con le Azzurre. In qualsiasi loro versione. Da quella ingiocabile del 2° set, a quella impregnata di resilienza sportiva che si fa invece ammirare nel 4° e conclusivo parziale. Risolto dall'ennesima sbracciata potente che Antropova schianta a terra in questa finale, chiusa con 18 punti in nemmeno due set completi passati sul taraflex polacco. Kate più Paola, la coppia d'opposte che tutto il mondo ci invidia.
Perché l'Italvolley continua a costruire i suoi successi anzitutto sul doppio cambio di diagonale principale. Senza ovviamente dimenticare il resto del gruppo. Con Anna Danesi e Sarah Fahr perfette nel sostituirsi, a turno, in qualità di elemento dominante al centro della rete. De Gennaro a dirigere le operazioni in seconda linea e confermare un'eternità sportiva che non conosce eguali, nel ruolo e forse nella pallavolo. Con la già citata Sylla a spezzare ogni momento positivo delle avversarie tramite giocate esiziali pur nella loro complessità. Numeri alla mano l'Italia sbaglia molto più del Brasile (28 errori a 22) eppure non dà mai la sensazione di poter perdere questa finale. Nemmeno quando getta al vento un ottimo margine (21-17) e si vede scivolare via dalle mani il primo set. L'unico che la squadra verdeoro può festeggiare stasera. Perchè per il resto l'assolo italiano è di quelli travolgenti, stordenti e prolungati. Situazione già vista tante volte in questa VNL, torneo chiuso dalle Azzurre con 15 vittorie in altrettante sfide e soltanto otto set lasciati per strada. Cercasi avversarie quindi, sebbene lo stop di Degradi potrebbe giocoforza rimescolare un po' le carte in tavola, in vista dei prossimi Mondiali (22 agosto-7 settembre). Ecco perché le qualità di Nervini risaltano di prepotenza, stante anche quanto visto nella finale appena conclusa. Il 28% di efficienza offensiva, per una giocatrice di soli 20 anni e alla prima finale importante della carriera, è dato da tenere a mente verso il futuro più prossimo. L'Italia vince e convince, continuando a riscrivere pagine indelebili negli annali di questo sport. Ed entrando, a pieno titolo, tra le Nazionali più forti di sempre.

Il tabellino

ITALIA - BRASILE 3-1 (22-25; 25-18; 25-22; 25-22)
  • Italia: Gray (L) n.e., Degradi 1, Cambi 1, De Gennaro (L), Fersino n.e., Orro 3, Danesi 7, Nwakalor n.e., Nervini 7, Sylla 16, Egonu 12, Fahr 10, Giovannini, Antropova 18. All. Velasco.
  • Brasile: Diana 9, Macris, Lorena n.e., Rosamaria 5, Julia 12, Roberta 1, Gabi 15, Helena 2, Kisy 4, Bergmann 11, Jheovana, Tainara n.e., Lais (L) n.e., Marcelle (L). All. Zé Roberto.
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