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Volley, Italia campione del Mondo 30 anni fa: la nascita della Generazione di Fenomeni

Francesco Balducci

Aggiornato 28/10/2020 alle 11:44 GMT+1

Il 28 ottobre 1990 nello storico Maracanazinho gli azzurri di Velasco battevano 3-1 Cuba laureandosi per la prima volta nella storia campioni del Mondo: sarà l’inizio della ‘Generazione di fenomeni’

L'Italia campione del Mondo nel 1990

Credit Foto facebook

Maracanazinho, lo storico palazzo dello sport di Rio de Janeiro diventava teatro del primo trionfo mondiale dell’Italia nella pallavolo: era il 28 ottobre 1990 e gli azzurri allenati da Julio Velasco vincevano il Mondiale di volley battendo Cuba in finale per 3-1. Oltre ad essere un momento incredibile di sport per il nostro Paese, quel successo rappresentò il punto di partenza che avvicinò in maniera indissolubile la disciplina a tutti gli italiani.
La finale anticipata in semifinale contro i padroni di casa del Brasile padrone di casa, davanti a 27 mila scatenati tifosi verdeoro, e l’exploit nell’atto conclusivo contro la bestia nera Cuba aprì un ciclo incredibile che rese la Nazionale l’armata da battere per tutti gli anni ’90, con i tre trionfi consecutivi nel 1990, 1994 e 1998.
“Cosa è rimasto di quel successo? – racconta Julio Velasco alla Gazzetta dello Sport - Tanto. Tantissimo. Nel 1978 il Paese aveva scoperto la pallavolo per la prima volta con l’argento al Mondiale di Roma, ma come diceva il tecnico di allora, Carmelo Pittera, “2+2 deve fare 5 perché l’Italia possa arrivare in finale”. Solo una volta ogni tanto poteva accadere che l’Italia si inserisse fra le migliori del mondo. Con le vittorie dell’Europeo ‘89 e poi ancora di più del 1990 l’Italia maturò la consapevolezza di poter essere una nuova potenza della pallavolo internazionale. Cosa che poi in effetti successe. Ma il grande cambiamento si ebbe per i giocatori, per gli allenatori. In quegli anni molti tecnici arrivavano dall’estero. Oggi gli allenatori italiani sono diventati famosi in tutto il mondo e sono molto richiesti. Allora non era così. Senza nominare i grandi cambiamenti che si registrarono nelle società, nella Lega, nell’organizzazione dei club in contemporanea a quelle vittorie”.
I 12 azzurri guidati dal ct argentino Julio Velasco erano: Anastasi, Bernardi, Bracci, Cantagalli, De Giorgi, Gardini, Giani, Lucchetta, Martinelli, Masciarelli, Tofoli, Zorzi. Dieci di questi (esclusi Cantagalli e Martinelli) sono diventati allenatori di volley, la maggior parte ad altissimi livelli: Bernardi, De Giorgi Giani allenano in Superlega mentre Anastasi nel massimo campionato polacco. Non sarà assolutamente un caso, la stoffa rimane soprattutto se cucita addosso da un guru come Velasco.
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