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Italia commovente, ma la Serbia vince l’oro mondiale al tie-break

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 20/10/2018 alle 16:04 GMT+2

La Serbia batte al tie-break un’Italia commovente (25-21, 14-25, 25-23, 19-24, 12-15) che cade solo dopo oltre due ore di finale. Italia che merita comunque grandi applausi per un cammino strepitoso che ha fatto innamorare ed emozionare appassionati e non.

Italy, volleyball, World Championships 2018

Credit Foto Getty Images

L’Italvolley femminile ci regala uno splendido argento: le azzurre del ct Mazzanti perdono in finale ai Mondiali in Giappone contro la Serbia per 3-2 (21–25 25-14 23-25 25-19 15-12). Ma non è un punto d'arrivo: è un punto di partenza, perché queste giovanissime ragazze hanno un grandissimo potenziale e negli anni a venire faranno vedere ancora grandi cose.
Un applauso va fatto alla Serbia, che sotto 2-1 è capace di rimontare e di andare a prendersi un meritatissimo oro. Chiude il podio la Cina, vincitrice nella finalina contro l'Olanda per 3-0.

La cronaca

Nel primo set le azzurre sono in palla e riesce tutto facile. La Serbia è un po’ contratta, mentre le nostre ragazze prendono bene le misure sulle righe del campo e sulle mani del muro avversarie; in entrambi i timeout tecnici, l’Italia è sempre avanti e vola via fino al 24-19 comodo. Una bordata di Sylla chiude il conto sul 25-21.
La Serbia, però, ritrova l’orgoglio e nel secondo set parte subito in discesa: Boskovic e Mihajlovic ingranano e ribaltano presto la situazione, passando dallo svantaggio per 3-5 ad andare avanti 10-7 in maniera molto rapida. Le azzurre sono molto meno precise rispetto a prima e soprattutto meno efficaci in difesa, un po’ troppo disordinata soprattutto per fermare gli attacchi mancini dell’opposto avversario; Mazzanti si ritrova a dover cambiare Sylla con Pietrini e si arriva al secondo timeout tecnico con la Serbia avanti di 5 e presto il vantaggio aumenta, tanto che i set point ottenuti sono ben 10. Mihajlovic attacca, mani out sul muro e il set si chiude 25-14.
Questa volta l’imbarazzo è per Chirichella e compagne e il gruppo azzurro si riscuote: con Sylla di nuovo dentro, grazie anche a qualche errore (finalmente) da parte delle bocche da fuoco serbe, dall’iniziale svantaggio le azzurre tornano avanti fino al +3 del secondo timeout tecnico; Bosetti è ben presente nei fondamentali di seconda linea ed Egonu chiamata agli straordinari in attacco, ma il set va avanti punto a punto e con tanta sofferenza si chiude con un gran punto di Egonu per il 25-23.
Sotto 2-1, la Serbia cambia marcia. Ottiene subito il break e si ritrova presto avanti 8-4. Le azzurre, complice qualche errore avversario, riescono a ricucire lo strappo fino al 13-11, poi è un dilagare avversario. Boskovic è implacabile, mentre quando l’Italia ha la palla buona da giocare incappa sempre in qualche errore (complici le alzate troppo basse di Malinov) sia in attacco, sia in battuta. Il set si chiude 25-19 con un attacco fuori di Egonu.
Si arriva dunque al tiebreak, decisivo per la medaglia d’oro, e sembra che l’Italia voglia scappare via. La Serbia ricuce lo strappo sul 3-3 e si va vanti punto a punto; al cambio di campo, però, l’Italia è avanti 8-7. Chirichella, mai veramente in partita purtroppo, sbaglia la battuta e da lì parte il decollo serbo: un attacco di Boskovic e un muro preso da Egonu portano le nostre avversarie a guadagnare quel vantaggio che non perderanno più. Il match point arriva su una serie di pasticci da parte delle azzurre, che con una smanacciata di De Gennaro a filo rete regalano alla Serbia la possibilità dello slash, che va puntualmente a terra. L’ultimo punto è piuttosto amaro: dopo uno scambio lungo, Malinov serve Sylla, ma la palla non è perfetta e la nostra banda si sbilancia e commette fallo di invasione. E’ 15-12 e la Serbia è campionessa del mondo.

Bicchiere mezzo pieno

Le note negative, purtroppo, ci sono. Si parte da Cristina Chirichella, scomparsa dai radar nel momento più importante, ma si passa anche dai troppi errori in linea generale, che hanno condotto l'Italia a un'inevitabile sconfitta contro una Serbia più controllata e soprattutto lucida nei momenti giusti, la difesa vacilla a più tratti, costringendo spesso Malinov ad alzate imprecise e di conseguenza le attaccanti a dover gestire palloni poco efficaci. Per contro, però, bisogna sottolineare il grande cuore di queste ragazze, mai abbattute anche nei momenti di svantaggio, lottatrici su ogni pallone e soprattutto piccole parti di un unico grande gruppo. Per la tecnica manca ancora un piccolo passo, la tattica verrà di conseguenza, ma lo spirito giusto c'è già.

Il tabellino

Serbia: Boskovic 26, Mihajlovic 19, Veljkovic 10, Rasic 10, Ognjenovic 8, Busa 6, Popovic L, Stevanovic. N.E. Zivkovic, Malesevic, Pusic, Bjelica, Aleksic. All. Terzic.
Italia: Egonu 33, Bosetti 14, Sylla 10, Danesi 9, Chirichella 3, Malinov 2, Cambi, Pietrini, De Gennaro L. N.E. Ortolani, Fahr, Lubian, Parrocchiale, Nwakalor. All. Mazzanti.
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