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Gioco lacunoso, l'Italia esce ridimensionata dalla Serbia: con la Polonia serve l'impresa

DaOAsport

Pubblicato 27/09/2018 alle 08:42 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

La delusione di Ivan Zaytsev al termine della partita tra Italia e Serbia, Mondiali di volley 2018

Credit Foto LaPresse

Ci hanno rifilato una piallata indimenticabile e dolorosa, la Serbia ci ha dato due sonori schiaffi che ci hanno risvegliato e che hanno spezzato (ma solo momentaneamente…) la nostra favola. Gli azzurri sono usciti ridimensionati dal Pala Alpitour di Torino, i Gladiatori visti nelle ultime due settimane si sono eclissati contro questa Serbia che sulla carta sembrava essere alla portata ma che invece è stata semplicemente sublime, presa per mano da Aleksandar Atanasijevic e Uros Kovacevic, supportati dall’inaspettato Marko Ivovic e da dalle difese inverosimili (match della vita per il libero Nikola Rosic).
L’Italia è semplicemente stata stracciata, c’è ben poco da dire. Troppo brutta per essere vera, troppo tesa e contratta di fronte a 12.000 spettatori che poco hanno potuto: semplicemente troppo poco in tutto e per tutto. Abbiamo assistito all’incontro che nessuno si aspettava in questi Mondiali, è stata una serata da shock, proprio all’esordio nella Final Six, quando contava vincere a tutti i costi per avvicinarsi alle semifinali. Semifinali che invece sembrano lontanissime dopo questo 0-3 pesantissimo, per essere tra le magnifiche quattro bisognerà battere la Polonia venerdì sera ma ancora non sappiamo con che scarto (dipenderà dal risultato dello scontro diretto di questa sera tra i biancorossi e la Serbia).
Le nostre speranze sono appese a un filo, di sicuro per cercare l’impresa bisognerà radicalmente mutare il sistema di gioco e servirà ben altro carattere da parte degli uomini del CT Chicco Blengini. Ivan Zaytsev e Osmany Juanorena purtroppo non ci hanno trascinato quando era necessario, lo Zar e la Pantera non sono mai riusciti a giocare come sanno e questo ci ha limitato notevolmente. Simone Giannelli ha faticato in cabina di regia, confuso dalla serata no dei leader e incapace di trovare altre soluzioni. Filippo Lanza purtroppo non pervenuto ancora una volta, anche Massimo Colaci ci ha capito ben poco: difesa e ricezione lacunose da parte di tutta la squadra, la Serbia ha fatto il bello e il cattivo tempo. Abbiamo tenuto bene solo a muro con Simone Anzani e Daniele Mazzone, troppo poco per avere la meglio.
Ora bisogna voltare pagina, seguire con attenzione Polonia-Serbia, ricaricare le pile e poi sputare l’anima venerdì sera: bisogna ancora crederci, siamo spalle al muro ma non dobbiamo mollare, questo può ancora essere il nostro Mondiale. Tre anni fa, in Coppa del Mondo, dovevamo battere la Polonia per 3-0 o 3-1 all’ultima giornata per qualificarci alle Olimpiadi di Rio 2016: sappiamo tutti come è andata…
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