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L'Italia è fuori dal Mondiale, niente impresa per gli azzurri contro la Polonia

Marco Castro

Aggiornato 28/09/2018 alle 23:31 GMT+2

L'Italia doveva vincere 3-0 e non concedere più di 60 punti totali ai polacchi per volare in semifinale, ma la dolorosa eliminazione dal Mondiale di casa si concretizza già alla fine del primo set, vinto nettamente da Kurek. Gli azzurri restano in campo con orgoglio e portano a casa il match al tie break: a Torino finisce 14-25, 25-21, 18-25, 25-17, 15-11.

La disperazione di Ivan Zaytsev durante Italia-Polonia 2018

Credit Foto LaPresse

Era una montagna da scalare, ma l'Italia credeva comunque nell'impresa. Il sogno, però, è finito addirittura prima del previsto. Al PalaAlpitour di Torino gli azzurri salutano il Mondiale di casa già perdendo il primo set contro una Polonia più forte tecnicamente e soprattutto mentalmente. Kurek e compagni si dimostrano un muro invalicabile per la Nazionale di Blengini, che aveva bisogno di vincere 3-0 e concedere non più di 60 punti per conquistare le semifinali. Dove invece accedono i polacchi, raggiungendo Serbia, Stati Uniti e Brasile. L'Italia se la gioca con orgoglio fino alla fine e alternando titolari a chi aveva giocato di meno porta a casa quantomeno la partita, imponendosi per 3-2 (14-25, 25-21, 18-25, 25-17, 15-11).
Il punto che elimina l'Italia

La partita

L'Italia inizia bene il match, con Juantorena che apre le ostilità con una schiacciata poderosa da posizione centrale. Ma la Polonia non si scompone e risponde col suo uomo simbolo, Bartosz Kurek. Lo schiacciatore dello Ziraat Bankasi si presenta al servizio con la fama dello spauracchio e i timori azzurri sono legittimi: con tre servizi vincenti del numero 6, la Polonia scava il primo solco. Dopo la prima pausa, ancora Juantorena e il primo punto di Zaytsev azzerano il gap. Ma l'Italia non è tranquilla. Mazzone è fuori partita e commette un paio di errori grossolani, cedendo il posto a Candellaro. Ma in generale tutti gli azzurri sembrano avere il braccino, mentre la Polonia fa il bello e il cattivo tempo con cinismo. Il divario si allarga, complici il l'onnipotenza di Kurek e gli attacchi di Kubiak e gli azzurri non rientrano più. La corsa al Mondiale si chiude con un muro subito da Anzani, la Polonia può esultare.
La partita, quella che conta, finisce qui, ma naturalmente si continua a giocare. La Polonia può schierare le seconde giovani linee, mentre l'Italia lascia in campo quasi tutti i titolari per onorare il torneo e provare comunque a battere i campioni del mondo in carica. Gli azzurri, liberi da ogni pressione, cominciano a giocare alla grande. Via tensione ed errori banali, dentro ace e giocate spettacolari in tutti i fondamentali. L'Italia vince il secondo set per 25-21. All'inizio del terzo torna anche Juantorena. La Polonia non ci sta a fare solo da sparring partner e comincia a metterci più cattiveria. Anche l’Italia inizia a far ruotare i suoi uomini. Gli azzurri devono rincorrere per tutto il set e alla fine lo perdono: 2-1 Polonia. La voglia di Randazzo e Candellaro e l’orgoglio dello zar Zaytsev fanno la differenza nel quarto set, che l’Italia vince nettamente. Sarà tiebreak. La Polonia scappa sul 6-4, ma gli azzurri hanno l'ultimo moto d'orgoglio. Ancora Maruotti e Anzani ribaltano il punteggio. I polacchi non ne hanno più, Candellaro è l'uomo del match point. L'Italia vince, il rammarico resta.
Italia-Polonia 3-2 ( 14-25, 25-21, 18-25, 25-17, 15-11)
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