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La Polonia batte in rimonta al tie-break gli USA e sfiderà in finale il Brasile

DaOAsport

Aggiornato 30/09/2018 alle 00:11 GMT+2

Dal nostro partner OASport.it

Pologne volley

Credit Foto Getty Images

Polonia-USA 3-2 (25-22; 20-25; 23-25; 25-20; 15-11)

La Polonia è la seconda finalista dei Mondiali 2018 di volley maschile e domani sera affronterà il Brasile nel remake dell’atto conclusivo giocato quattro anni fa. I Campioni del Mondo sono riusciti a sconfiggere gli USA per 3-2 (25-22; 20-25; 23-25; 25-20; 15-11) dopo 146 minuti di autentica battaglia al Pala Alpitour di Torino. I biancorossi sono riusciti a rimontare da 1-2 e a mettere sotto la corazzata a stelle e strisce che partita con tutti i favori del pronostico: gli uomini di Vital Heynen hanno firmato un’autentica impresa e sfideranno i Campioni Olimpici al Pala Alpitour di Torino in una Finale che si preannuncia estremamente avvincente e appassionante. Gli USA dovranno accontentarsi di sfidare la Serbia per la medaglia di bronzo.
Per la terza volta nella storia Polonia e Brasile si incroceranno nel match che assegna il titolo: nel 2006 ebbero la meglio i sudamericani, nel 2014 trionfarono gli europei in casa. Domani il Brasile andrà a caccia del quinto sigillo nella sua storia mentre la Polonia punterà al tris (trionfò anche nel 1974). A fare la differenza l’indemoniato opposto Bartosz Kurek (28 punti, 5 muri) che si è caricato la Nazionale sulle spalle alla pari del capitano Michal Kubiak (19, 3 aces). La coppia d’attacco è stata esaltata dalla regia di Drzyzga, mentre ha deluso il secondo schiacciatore Artur Szalpuk che dopo i primi tre set è stato sostituito da Aleksander Sliwka. Agli USA non sono bastati i 19 punti a testa di Matt Anderson e Taylor Sander, l’ingresso di Daniel McDonnel nella fase centrale della partita al posto del centrale Max Holt aveva dato il giusto brio ma non è bastato per completare l’impresa.
Nel primo set gli USA trovano il primo allungo volando sul 4-1 col muro di Holt e un bel mani fuori di Sander ma la Polonia rientra prontamente approfittando di due errori avversari e di un’invenzione di Bieniek (5-5). La prima svolta della partita sul turno in battuta di Drzyzga: la Polonia allunga dal 9-7 al 14-7 con due aces del palleggiatore, due muri e un lungolinea di Kurek. Gli americani recuperano un break (ace di Smith) ma poi va in battuta il maestro Kubiak: due ace e un muro di Nowakowski per il 19-10. Il set sembra finire qui ma gli USA riescono a recuperare punto su punto approfittando di qualche errore degli avversari (17-22). Lungolinea di Anderson ace di Sander primo tempo sbaglio di Kubiak e 20-23. La Polonia si procura quattro set-point e al terzo tentativo Kubiak chiude i conti.
Nel secondo set gli USA partono subito forte, sfruttano un errore degli avversari e poi Sander pesca l’ace. Anderson viene finalmente servito e conserva il +2 degli americani che poi cercano di dilagare: attacco dentro per millimetri dell’opposto in seguito a uno show di Sander, poi il muro di Holt e 12-9. I biancorossi però non demordono e in un amen rientrano con Kurek, Szalpuk e il muro di Nowakowski (13-13). I Campioni del Mondo trovano anche un break sull’errore di Anderson (16-14) ma lo stesso opposto firma un pallonetto e una pipe per l’immediato pareggio. Gli americani ruggiscono nel giro di un minuto: mani fuori di Sander, primo tempo di Holt e ace di Russell (20-17). Lì cala il sipario, chiude Sander.
La prima parte della terza frazione è combattutissima, un punto a punto che si protrae fino al 7-7 con l’ace di Drzyzga. Anderson sale in cattedra con due attacchi consecutivi, poi firma un ace a cui segue il muro di Russell su Kurek (13-9). Un errore di Kochanowski e un mani fuori di Russell valgono il 16-11 ma la Polonia non molla, entra Konarski che risveglia i biancorossi con un diagonale e poi arriva un ace per il 15-17. Kurek stampa Anderson e recupera un altro break (17-18). Inizia una bella battaglia tra Anderson e Kurek, Kubiak trova il pareggio (22-22). Sander ruggisce trovando un muro e poi Kurek sbaglia consegnando il set agli avversari.
Quarto set tiratissimo, una lotta serratissima punto a punto. La Polonia è sempre avanti e sembra avere il pallino della situazione in mano con un super Kurek che si scatena ma gli americani rimangono a galla col subentrato McDonnell e con colpi in attacco alternati di Anderson e Sander. I biancorossi trovano il primo vero allungo sul 21-17 grazie a una zampata di Kubiak e a due super attacchi di Kurek. Gli americani non riescono a rientrare e chiude il solito opposto.
Polonia subito scatenata in avvio di tie-break: due erori di Anderson, un attacco di Kubiak, due magie di Kurek e il muro di Nowakowski valgono il 6-1. Sliwska stampa Russell per l’8-3 e dopo il cambio campo arriva l’ace di Kubiak (9-3). Holt prova a tenere a galla gli americani insieme a McDonnell (ace dell’8-11) ma è l’ultimo sussulto, chiuderà Kubiak.

Brasile-Serbia 3-0 (25-22, 25-21, 25-22)

Al Pala Alpitour di Torino, i Campioni Olimpici hanno dettato legge soprattutto in attacco e a muro, domando le velleità dei coriacei slavi e riuscendo così ad accedere all’atto conclusivo della rassegna iridata per la sesta volta nella loro storia: dopo quello perso nel 1982 contro l’Unione Sovietica, i verdeoro erano riusciti a vincere quelli del 2002, 2006 e 2010 prima di crollare al cospetto della Polonia quattro anni fa.
La Seleçao conferma tutta la sua grande tradizione e per la quinta volta consecutiva avrà la possibilità di lottare per il titolo, per la seconda volta nel nostro Paese dopo essersi imposta nel 2010 contro Cuba. Ora gli uomini di Renan Dal Zotto attendono soltanto l’avversaria da affrontare domani: lo scopriranno nella seconda serata odierna, al termine della semifinale tra Polonia e USA (americani favoriti nei confronti dei Campioni del Mondo). I ragazzi di Nikola Grbic, invece, sono stati bravi a giungere fino a questo punto eliminando l’Italia e “biscottando” in due occasioni con la Polonia, hanno provato a tenere testa agli avversari ma è mancata quella giusta aggressività per fare la differenza nei momenti caldi: dovranno accontentarsi di giocare per il bronzo.
Il Brasile è andato oltre le più rosee aspettative, si era presentato ai Mondiali con diversi infortuni alle spalle (su tutti quello di Lucarelli) ma con grande classe è riuscito a emergere ugualmente e a rimanere in corsa per il bersaglio grosso. Regia magistrale di Bruninho che ha azionato il solito martello Douglas Souza (11 punti) e l’opposto Wallace (9), ottima gestione dei centrali Lucas (10 punti, 7 su 7 in attacco) e Mauricio (9, 3 muri). Alla Serbia non sono bastati gli annunciati Aleksandar Atanasijevic (16) e Uros Kovacevic (14).
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