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Serve l'impresa d'antologia: Italia, batti la Polonia e riscrivi la storia

DaOAsport

Pubblicato 28/09/2018 alle 08:50 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

L'ingresso in campo di Ivan Zaytsev nella partita tra Italia e Serbia, Mondiali di volley 2018

Credit Foto LaPresse

Con la forza della disperazione, con il cuore del leone indomito che non si abbatte, con la grinta dei Gladiatori che scendono nell’arena in battaglia con pochissime possibilità di vittoria ma che ci credono fino alla morte, con gli occhi della tigre e con l’aggressività dei mastini: vincere 3-0 con 15 punti di scarto complessivi, un risultato che ha i connotati dell’impresa mastodontica, che ha le sembianze di un Everest da scalare in stagione invernale ma per degli irriducibili combattenti nulla deve essere impossibile.

Italia, è il giorno del giudizio

Questa è la sera del tutto o niente: o si continua a sognare e si vola in semifinale ai Mondiali 2018 di volley maschile con uno show che riscriverebbe l’antologia di questo sport oppure si torna a casa con un mesto quinto posto dopo aver sperato di fare saltare il banco. Questa sera (ore 21.15) gli azzurri sono chiamati a giocare la partita della vita, devono imporsi con il massimo scarto rifilando alla Polonia almeno quindici punti di distacco. Peccato che di fronte avremo i Campioni del Mondo, ieri capaci di imporsi sulla Serbia per 3-0 dopo gli slavi ci avevano surclassato il giorno prima: bisogna crederci contro tutto e tutti, contro ogni biscotto o patto di non belligeranza, fino all’ultimo pallone, col coltello tra i denti, rimboccandosi le maniche e cercando lo show da cardiopalma.
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Il muro di Gabriele Maruotti, Daniele Mazzone e Simone Giannelli nella partita tra Italia e Serbia, Mondiali di volley 2018

Credit Foto LaPresse

Anima, attributi, bolgia

In campo bisognerà sputare l’anima, sfoderare gli attributi, andare oltre i propri limiti, giocare con tutto quello che si ha: volare in alto deve essere il nostro motto, il Pala Alpitour di Torino dovrà essere una vera bolgia, in campo dei guerrieri impavidi con scudo e spada per difendere l’onore e consegnare queste gesta alle leggenda. Serviranno le bordate di Ivan Zaytsev che questa volta davvero dovrà caricarsi la squadra sulle spalle ed essere un condottiero, Osmany Juantorena dovrà rispolverare la sua classe e sfoderare la Pantera che è in lui, dovremo alzare le barricate a muro con Simone Anzani e Daniele Mazzone, essere fenomenali in difesa e in ricezione guidati dal libero Massimo Colaci, sperare nel genio di Simone Giannelli in cabina di regia. Dall’altra parte della rete i soliti noti Kurek, Kubiak e Szalpuk: fermiamoli ed entriamo nel mito.
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