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Maledizione Italia: colpo di coda e Serbia in finale

DaOAsport

Aggiornato 16/07/2016 alle 20:47 GMT+2

Gli Azzurri mancano l’appuntamento con la prima finale dal 2004 perdendo al quinto set con il punteggio di 23-25, 25-21, 25-23, 18-25 e 15-11.

Italia 2016 volley

Credit Foto LaPresse

La Finale rimane una chimera, un tabù che non riusciamo a sfatare. Ci fermiamo ancora a un passo dall’atto conclusivo che assegna il titolo. Il tie-break risulta letale ancora una volta, l’alt arriva proprio quando pensavamo di avercela finalmente fatta. L’Italia viene sconfitta dalla Serbia nella semifinale della World League 2016 di volley maschile e deve dire addio al sogno di partecipare alla Finalissima dopo 12 anni dall’ultima volta (sconfitta contro il Brasile). Gli azzurri devono spegnere il sogno di riportare in Patria il prestigioso trofeo internazionale dopo addirittura 16 stagioni dall’indimenticabile trionfo del 2000.
Al termine di una partita equilibrata, intensa, nervosa ed estremamente tesa, la nostra Nazionale viene battuta per 3-2 (23-25; 25-21; 25-23; 18-25; 15-11) e deve così accontentarsi di lottare per la medaglia di bronzo contro la perdente dell’altra semifinale tra Francia e Brasile, in programma questa sera. Domani pomeriggio (ore 17.30) Birarelli e compagni proveranno a risalire sul podio a due anni di distanza dal terzo posto ottenuto a Firenze nel 2014, giocando così l’ultimo match ufficiale prima delle Olimpiadi 2016.L’Italia ha comunque dato una risposta convincente in vista di Rio, disputando una partita coriacea e di qualità contro una squadra che ha puntato l’intera stagione su questo weekend dato che non è qualificata ai Giochi Olimpici. Abbiamo esibito un ottimo atteggiamento, non ci siamo mai arresi come invece era capitato in altre occasioni quando ci siamo trovati sotto nel punteggio, abbiamo giocato bene in attacco, il muro ha provato a recuperare nel corso dell’incontro ma purtroppo è mancato quel pizzico di qualità nel momento cruciale per vincere l’incontro.
Blengini ha dato fiducia al modulo classico, bocciando ormai definitivamente il Tridente Offensivo. In campo così il sestetto titolare che giovedì aveva battuto gli USA mantenendosi in corsa per le medaglie. Ivan Zaytsev opposto con Simone Giannelli in cabina di regia, Osmany Juantorena affiancato da Filippo Lanza di banda, Emanuele Birarelli e Simone Buti al centro, Massimo Colaci il libero. La Serbia, priva dell’infortunato Aleksandar Atanasijevic, ha giocato con una sfilza di uomini della nostra SuperLega tra cui Kovacevic, Jovovic, Podrascanin e Stankovic, pescando anche la buona serata dei soliti Luburic e Lisinac.
Ivan Zaytsev chiuderà da top scorer (21 punti) ma col 35% in attacco e sbagliando purtroppo due palloni determinanti nel tie-break, quelli che ci avrebbero permesso di rimanere attaccati alla Serbia fino in fondo. Juantorena ha giocato a intermittenza, aggressivo in alcuni frangenti ma purtroppo ancora troppo discontinuo (18 punti), Lanza (14) è cresciuto quando è entrato Sottile, l’uomo che ha tenuto aperta la partita al posto di un Giannelli troppo spento nel secondo e terzo set. Solo con il palleggiatore di riserva sono riusciti a giocare i centrali Birarelli e Piano che dal quarto set ha giocato da titolare al posto di Buti. Dall’altra parte della rete vanno annotati i 20 punti di Kovacevic, 18 e 17 marcature per Luburic e Ivovic.
La nostra Nazionale è stata strepitosa nel primo set quando sotto 17-22 ha incredibilmente riacciuffato il parziale grazie ai cambi effettuati dal CT Blengini: dentro Sottile al posto di Giannelli, serie al servizio del nostro secondo palleggiatore con break di 5-0, poi il murone di Antonov (al posto di Juantorena) che è valso il sorpasso. Nel secondo set grande lotta punto a punto, l’Italia si è trovata avanti 21-19 grazie a un ace di Giannelli ma a quel punto è letteralmente crollata sotto le bordate di Luburic al servizio che hanno minato le nostre certezze. Da un possibile 2-0 e partita in tasca, l’Italia è stata costretta a riaprire la contesa.
L’Italia va decisamente in crisi nel terzo set a causa delle alzate imprecise di Giannelli e agli errori di uno spento Juantorena. Con la Serbia avanti 16-11 ritornano Sottile e Antonov, Colaci si alterna con Rossini, l’Italia rende possibile l’impossibile e impatta a quota 22. Purtroppo gli errori finali sono fatali e la Serbia punisce. Dominiamo il quarto parziale con Sottile che inizia a giocare sui centrali, mantenendo caldi Zaytsev e Juantorena. Andiamo al tie-break, fino al cambio campo c’è partita, poi due errori dello Zar e una Serbia fenomenale in difesa ci costringono alla resa.
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