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Federica Alemanno, la dottoressa di Zanardi: "È tornato a parlare"

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Aggiornato 13/01/2021 alle 20:49 GMT+1

ZANARDI - In un'intervista al Corriere della Sera, la neuroscienziata Federica Alemanno specializzata in "awake surgery", la chirurgia da svegli, ha raccontato il momento del risveglio del campione italiano: "È stata una grande emozione quando ha cominciato a parlare, nessuno ci credeva".

Alex Zanardi macht weiter Fortschritte

Credit Foto Getty Images

È stata una grande emozione quando ha cominciato a parlare, nessuno ci credeva. Lui c’era! E ha comunicato con la sua famiglia.
Sono queste le parole della dottoressa Federica Alemanno, specialista in awake surgery, confidate al Corriere della Sera ricordando il risveglio di Alex Zanardi dopo l'incidente di giugno. "L'awake surgery è la chirurgia da svegli. È una tecnica molto particolare che si fa in pochissimi centri in Italia e ha come obiettivo quello di garantire al paziente la migliore qualità di vita possibile dopo un’inevitabile intervento chirurgico.
"Viene utilizzata in casi particolari, soprattutto in pazienti giovani , fra i 30 e i 50 anni, con due tipi di malattia: i gliomi cosiddetti a basso grado e i cavernomi", precisa Alemanno. "I gliomi sono tumori del cervello non particolarmente aggressivi, ma che possono, con la loro presenza in certe aree, compromettere alcune importanti attività cerebrali come la memoria, la parola e l’attenzione. Stesso discorso per i cavernomi (un accumulo di vasi sanguigni anomali, ndr). Parliamo, comunque, di malattie piuttosto rare".
Al San Raffaele di Milano, Federica è appunto responsabile del Servizio di Neuropsicologia e professore alla facoltà di Psicologia dell’Università Vita e Salute.
"Io sono la prima a vedere il paziente candidato all’intervento e lo sottopongo a test per capire quali sono le sue capacità cognitive, da verificare poi in sala operatoria. Se un paziente presenta un tumore in una zona del cervello da cui dipende la memoria, gli viene mostrata una foto della moglie o dei figli o di una persona nota per controllare se li riconosce. Poi si arriva in sala operatoria dove questi interventi vengono attuati grazie al cosiddetto gamma knife, un bisturi fatto di radiazioni, che arriva dritto sul bersaglio, lo “ritaglia” e distrugge il tumore con precisione millimetrica".
Il risveglio di Zanardi le ha offerto uno stimolo in più.
"I pazienti Covid che sono stati intubati in rianimazione stanno meglio perché non erano coscienti. I più traumatizzati sono quelli che hanno vissuto l’incubo dei caschi, sofferto la mancanza dei familiari e visto gente morire attorno".
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