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Zanardi: "Non sono una macchina, ora voglio stare con la mia famiglia"

DaLaPresse.it

Aggiornato 23/09/2016 alle 18:40 GMT+2

“Mi dicevano: ‘Domani si replica’, come se fosse scontato che dovessi vincere per forza – ha confessato il campione paralimpico di Rio 2016 -. Ora mi sento stanco, non sono una macchina. Voglio godermi i risultati con la mia famiglia”.

Alex Zanardi, Rio Paralympics 2016, Italy (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Ci si sente stanchi, ho voglia di stare un po' con la mia famiglia, anche loro hanno fatto dei sacrifici. Ho portato a casa un risultato bellissimo e adesso me lo voglio godere un po' anche con loro.
Alex Zanardi, oro paralimpico a Rio 2016 nella cronometro H5 e nella staffetta, ricorda così i momenti più belli dei Giochi in conferenza stampa all'autodromo di Monza. "C'è un momento che mi rimarrà per sempre nel cuore, sia nel bene che nel male. A Londra, dopo la mia prima vittoria, tutti mi dicevano 'Hai vinto l'oro, ti rendi conto?'. Io pensavo all'altra gara ma loro mi rispondevano: 'Cosa te ne frega? Cosa vuoi di più?'. Qui - ha confessato - è stato tutto l'opposto. Mi dicevano: 'Domani si replica', come se fosse scontato che dovessi vincere per forza, però io non sono una macchina, sono un uomo che in quel momento si è rotto qualcosa".
Zanardi è tornato anche sul tema di Roma 2024: "Non ho gli elementi per decidere qualcosa, però secondo me si sarebbe potuto fare. Sarebbe stata l'occasione, per chi ci governa, per dimostrare che le cose possono cambiare", ha concluso.
VIDEO - Alex Zanardi, l'oro orgoglio dell'Italia
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