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Carolina Kostner e l’arte immortale di un pattinaggio artistico che non esiste più

DaOAsport

Pubblicato 13/11/2017 alle 16:52 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Carolina Kostner of Italy smiles during the medal ceremony

Credit Foto Getty Images

La trasferta nipponica di Osaka, anche se per motivazioni diverse, è stata un banco di prova importante per Carolina Kostner e i danzatori Anna Cappellini e Luca Lanotte; gli atleti di punta della nazionale italiana hanno ben figurato davanti al pubblico del Municipal Central Gymnasium, mostrando un pattinaggio raffinato e competitivo.
Carolina Kostner, grazie alla seconda posizione conquistata in occasione della Rostelecom Cup di Mosca e del NHK Trophy appena trascorso, ha staccato il pass per la finale di Nagoya (in programma dal 7 al 10 Dicembre) con ampio merito. Anche in quest’ultima tappa, Carolina ha pattinato entrambi i programmi con un buon livello tecnico viziato però da tre errori significativi, uno nello short program e due nel free: il primo, veniale, la sbavatura sull’arrivo della combinazione triplo toeloop/triplo toeloop; il secondo il mancato triplo toeloop realizzato solo doppio e come terzo la caduta sul triplo salchow in combinazione con il doppio axel. Nonostante gli errori tecnici, Carolina ha dimostrato una crescita importante per quanto riguarda le componenti del programma: se nello short infatti la pattinatrice ha totalizzato nello specifico 37.32 punti (in leggera crescita rispetto a Mosca dove aveva ottenuto 36.69), nel free program ha sbaragliato le altre concorrenti, Medvedeva compresa, conquistando l’altissimo punteggio di 75.71.
In queste due tappe di Grand Prix, Kostner ha mostrato una continuità realizzativa raramente avuta durante la sua carriera; vedendola pattinare infatti, si ha la netta sensazione che (finalmente) la pattinatrice si sia lasciata alle spalle quella pressione che spesso l’aveva messa fuori strada negli anni precedenti. La grande maturità artistica sviluppata nel tempo ha consentito all’atleta altoatesina di esprimere al meglio il suo stile di pattinaggio: leggero, agile, meraviglioso, immortale. Immortale perché il modo di pattinare di Carolina ha indubbiamente lasciato un segno nel tempo, essendo forse l’ultima esponente in campo femminile di un approccio al pattinaggio che non esiste più. Basta guardare le atlete della nuova generazione, eccessivamente inglobate nella strategia di gara: la maggior parte di loro mira ad eseguire dei programmi estremi dal punto di vista tecnico lasciando davvero poco spazio alla creatività coreografica, alla bellezza, al senso primigenio stesso del pattinaggio artistico. Maturità, esperienza, continuità sono i tre fattori che Carolina può utilizzare contro l’estremismo tecnico di alcune sue avversarie.
Anna Cappellini e Luca Lanotte hanno finalmente esordito in una gara internazionale di alto livello, conquistando una terza posizione che, visto l’inizio di stagione viziato da un infortunio alla mano di Anna, vale come un primo posto. La short dance, attesissima da appassionati e addetti ai lavori, è certamente il programma più interessante tra le coppie di vertice insieme a quella dei Campioni Del Mondo in carica Tessa Virtue e Scott Moir (primi classificati in questa tappa e già qualificati alla finale). Come la coppia canadese, gli azzurri hanno selezionato delle musiche particolari, molto incentrate sulle percussioni con una coreografia ricercata, diversa dal solito e studiata nei minimi dettagli. Tutti gli elementi presentati hanno ottenuto un GOE positivo da parte dei giudici: dai twizzles ai passi in parallelo e in coppia. Unico punto dolente è stata la sequenza di rhumba, elemento che di fatto ha collocato gli italiani in terza posizione con 75.87 dietro agli americani Madison Hubbel e Zachary Donohue, in seconda posizione nel segmento con 76.31 punti.
La scelta originale della short dance coincide con un programma libero dal sapore classico ma estremamente funzionale. La coppia azzurra infatti ha selezionato le musiche de “La vita è bella” di Nicola Piovani, costruendo una coreografia commovente, emozionante e trascinante che arriva dritto al cuore degli spettatori. I sollevamenti (con entrate e uscite molto difficili) e la serie di Twizzles (uno dei punti di forza della coppia) sono stati gli elementi che hanno ricevuto il punteggio più alto da parte dei giudici. Buone, e sicuramente destinate a crescere ancora durante i prossimi appuntamenti, le componenti del programma, nel segmento superiori di una manciata di centesimi (54.50) rispetto alla coppia americana (54.40). Cappellini-Lanotte hanno chiuso la gara con un punteggio finale di 186.56, un risultato ottimo (considerando che arriva alla seconda uscita stagionale della coppia) e in scia con le dirette coppie concorrenti al vertice del ranking mondiale: in queste tappe di Grand Prix infatti, hanno superato i 182 punti Gabriella Papadakis e Guillame Cizeron (200.43 alla Cup of China), la coppia canadese Tessa Virtue e Scott Moir (199.86 Skate Canada;198.64 NHK Trophy) seguiti dai compagni di nazionale Kaitlyn Weaver e Andrew Poje (190.01 Skate Canada), le coppie americane formate dai fratelli Shibutani (189.24 alla Rostelecom Cup) e Madison Chock ed Evan Bates (184.50 alla Cup Of China) oltre ovviamente Madison Hubbel e Zachary Donohue (189.43 Skate Canada;188.35 NHK Trophy) e la coppia russa Ekaterina Bobrova e Dimitri Soloviev (182.84 Cup of China, 184.74 Rostelecom Cup). Il prossimo importante appuntamento è fissato tra due settimane a Lake Placid (New York), dove gli azzurri si giocheranno un posto per la finale in occasione dello Skate America, ultima tappa del circuito prima della finale.
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