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Storia del Pentathlon dall'antica Grecia fino a Rio 2016

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Aggiornato 17/05/2017 alle 00:51 GMT+2

Nel nostro viaggio nel tempo di questa settimana parliamo della storia del pentathlon, uno sport di origini antichissime nato prendendo ispirazione dall'addestraento dei soldati spartani

Si disputano in questi giorni le gare di coppa del mondo di pentathlon, valide per dare punteggio in vista della qualificazione ai Giochi di Rio. In attesa di sapere quali saranno gli atleti che prenderanno parte alla XXXI edizione delle Olimpiadi, nel nostro viaggio nel tempo nella storia olimpica di questa settimana vi raccontiamo di questo sport, dalle sue lontane origini fino ai giorni nostri.

L’addestramento spartano e l'atleta di Taranto

Corsa, salto in lungo, lancio del giavellotto e del disco e, ovviamente, lotta libera. Per vincere una gara di pentathlon antico era necessario avere le capacità di un buon guerriero e non è un caso che fosse stato un popolo guerriero come quello di Sparta a voler introdurre questa disciplina nelle Olimpiadi dell’antichità. Da non confondere con l’agoghè, l' addestramento dei giovani spartiati, il pentathlon si diffuse rapidamente in tutto il mondo ellenico e presto divenne una disciplina particolarmente praticata anche nelle città della Magna Grecia.
Tra i più famosi atleti dell’antichità, accanto allo spartano Lampis, a cui venne dedicata una statua accanto allo stadio di Olimpia, ci fu anche il leggendario Atleta di Taranto. Nono conosciamo il suo nome e tutte le informazioni su di lui si sono dedotte dopo il ritrovamento della sua tomba. Come gli olimpionici di oggi, anche gli sportivi dell’antichità erano delle vere e proprie star, curavano la forma fisica e l’alimentazione e l’allenamento occupava gran parte delle loro giornate. Celebre e probabilmente con molti nemici, a causare la sua morte sarebbe stato dell' arsenico datogli di nascosto da qualche rivale.

De Coubertin e l'addestramento del soldato moderno

Per quanto riguarda la storia recente, l’invenzione del pentathlon moderno è da attribuire niente meno che a Pierre De Coubertin, il fondatore delle Olimpiadi della nostra epoca. Ispirandosi al modo in cui gli spartani intendevano questo sport, De Coubertin volle fare del pentatleta il prototipo del soldato della sua epoca. Il barone parigino, non dimentichiamolo, aveva spesso sostenuto che la sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana fosse da attribuirsi alla scarsa preparazione atletica dei soldati francesi e proprio per questo motivo aveva più volte invitato i suoi connazionali ad avvicinarsi allo sport. Come ovviamente sappiamo, non era però suo scopo quello di promuovere ulteriori conflitti, al contrario il suo impegno fu sempre profuso per cercare di creare pace e fratellanza tra le nazioni.

Cinque discipline in quattro gare

Il pentathlon moderno fu introdotto per la prima volta nei Giochi d Stoccolma 1912, ma prese la sua forma attuale a Los Angeles 1932. Cinque le discipline che lo compongono, scherma, nuoto, equitazione, corsa e tiro a segno. Originariamente l’evento durava quattro o cinque giorni, ma con il passare degli anni e l’introduzione, a partire da Londra 2012, dell’evento combinato di corsa e tiro, si è arrivati a far svolgere tutte le prove in un’unica giornata.
Nel torneo di scherma l’arma utilizzata è la spada, ogni concorrente deve affrontare tutti gli altri e vince il punto quello che, durante un assalto di un minuto, mette a segno la prima stoccata. Per quanto riguarda il nuoto la distanza originale di 300 metri è stata sostituita dai 200 mentre per l’equitazione i pentatleti devono cimentarsi in una prova di salto a ostacoli. A differenza delle normali gare di equitazione, qui il cavallo viene sorteggiato a caso, per cui il cavaliere svolge la prova su un animale non suo con cui ha solo una manciata di minuti per prendere confidenza. Nella prova mista di tiro e corsa i metri da percorrere sono 3200 mentre i bersagli da colpire sono 20.

L'allenamento del pentathlon

Ma come ci si prepara per una gara che prevede discipline tanto diverse? L’allenamento del pentatleta è incentrato sulla periodizzazione, ovvero la ricerca del raggiungimento della forma fisica ideale nel periodo dell’anno prescelto (in generale in concomitanza con eventi come le Olimpiadi e i campionati del Mondo). In genere la preparazione per il nuoto e per la corsa seguono percorsi paralleli, così come quelli della scherma e del tiro; discorso a parte per l’equitazione, in cui all’atleta sono richieste doti tecniche riscontrabili tutto l’anno.

Medagliere olimpico

Sport particolarmente diffuso nell’Europa dell’est, il pentathlon vede assestarsi in cima al suo medagliere olimpico l’Ungheria, seguita da Svezia, dominatrice assoluta delle prime edizioni, Unione Sovietica, Russia e Polonia. L’Italia si piazza a un ottimo sesto posto grazie ai due ori di Los Angeles 1984 e, in generale, alle sette medaglie complessive che il nostro paese può vantare in questo sport. I podi sono stati collezionati tutti fra gara maschili e di squadra, mentre manca ancora la consacrazione di una donna; per il momento il miglior risultato è quello di Claudia Corsini, quarta ad Atene 2004, ma non va dimenticato che, trattandosi di uno sport nato dall’idea di un addestramento militare, fino al 2000 il pentathlon era riservato ai soli uomini.
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