Fury: "Anch'io, uomo bianco, discriminato perché gitano. Non solo i neri sono vittime di razzismo"
DaEurosport
Aggiornato 04/06/2020 alle 19:15 GMT+2
In un'intervista per GMB, il campione del mondo dei pesi massimi Tyson Fury parla della sua personale lotta contro il razzismo. La discriminazione verso i gitani è tutt'oggi diffusa su più strati della società, e nessuno sembra fare nulla a riguardo.
Anche Tyson Fury ha espresso la sua opinione in merito all’ondata di proteste che sta investendo gli Stati Uniti. La causa del movimento Black Lives Matter è molto sentita dal re dei pesi massimi, che ha definito come “inaccettabili” i gesti delle forze dell’ordine americane nei confronti di George Floyd e di tutte le numerose vittime falciate dalla police brutality.
Ma come la storia di Fury dimostra, le persone di colore non sono le uniche a soffrire una discriminazione sistematica:
Sono un maschio bianco e vengo discriminato perché nomade. Non sono solo le persone di colore a soffrire il razzismo. Secondo me i nomadi sono le vittime attorno alla quale è più consentito discriminare, nel Regno Unito e nel mondo.
Il sito Worldboxingnews riporta un’intervista a GMB, in cui Fury rivisita il suo passato e il suo presente: la sua è una famiglia di gitani, sempre in movimento. La cultura dei “Gypsies” ha forgiato la sua vena da combattente sin da quando era in fasce. Combattimenti costanti tra parenti e sconosciuti, quasi sempre per le strade.
Anche oggi in certi pub, bar e ristoranti compaiono delle scritte: ‘ci riserviamo il diritto di non ammettere né nomadi né gitani.’ È ancora consentito essere razzisti verso i nomadi. Nessuno dice mai niente. È accettato da tutti normalmente, è così e basta.
La fama, a detta del neocampione WBC, non ha rimediato a tali manifestazioni di odio:
Penso a tutte le brutte cose che mi sono capitate nella vita, e devo pure leggere quelle scritte sulle porte, venire rifiutato come persona – non in quanto gruppo etnico o robe simili – in quanto persona sono stato escluso, anche dopo esser diventato campione del mondo dei pesi massimi.
L’esempio di Tyson “The Gypsy King” Fury ci dimostra come la discriminazione e il pregiudizio possano colpire tutti, ed è pressoché impossibile sfuggirvi. “Non solo bianchi, neri, marroni… Tutti possono essere razzisti”. Un problema sempre più attuale e sempre più comune, che dovrebbe coinvolgere tutti noi a un livello più diretto e personale.
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