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Tragedia sul ring: morto Sherif Lawal, era al suo primo match da professsionista. Aveva 29 anni

Stefano Dolci

Pubblicato 14/05/2024 alle 12:48 GMT+2

BOXE - Al debutto nei pesi medi, il 29enne pugile britannico è crollato a terra in seguito a un pugno alla tempia assestatogli dal portoghee Malam Varela. Il commento di Fury: "È come chi salta con il paracadute, di tanto in tanto il paracadute non si apre. Ciò non impedisce a tutti di lanciarsi con il paracadute. Quando entri in questo sport conosci i pericoli e cosa ti può succedere".

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Che il pugilato sia uno sport pericoloso e talvolta persino cruento è risaputo ma la tragedia che ha coinvolto il britannico Sherif Lawal è davvero uno di quegli eventi che lascia interdetti e senza parole. Il 29enne è morto proprio nel suo primo incontro da professionista dopo essere crollato a terra in seguito a un cazzotto alla tempia assestatogli dal peso medio portoghese Malam Varela.
L'arbitro del match Lee Every dopo aver iniziato il conteggio a terra, si è subito fermato quando si è reso conto della gravità della situazione di Lawal che è stato soccorso sul ring dal personale medico presente nell’impianto, che hanno provato per 10 minuti a procedere con la rianimazione cardio polmonare prima di caricarlo in ambulanza al Northwick Park Hospital, dove è stato dichiarato deceduto.

L’omaggio di Fury: “Chi pratica questo sport conosce i pericoli, talvolta il paracadute non si apre e si precipita”

A ricordare lo sfortunato Lawal, che aveva iniziato a boxare nel 2018 e proprio quest’anno aveva deciso di diventare professionista, in queste ore è stato anche il campionissimo Tyson Fury, che proprio in queste settimane sta preparando l’attesissimo match contro l’ucraino Oleksandr Usyk in programma questo fine settimana.
Quando entri in questo mondo, sai che è uno sport pericoloso. Vai lì e ti pagano per annullare il cervello. Siamo lì per infliggerci danni a vicenda colpendoci alla testa e al corpo… Sfortunatamente, cose del genere accadono di tanto in tanto, sappiamo tutti a cosa stiamo andando incontro. È come chi salta con il paracadute, di tanto in tanto il paracadute non si apre. Ciò non impedisce a tutti di lanciarsi con il paracadute. Conosco i rischi da sempre. E’ quello che è. Se è il mio momento ed è la volontà di Dio, allora morirò. Altrimenti vivrò”.

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