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Una vittoria meno netta di quella che i 44 chili e gli 11 anni di età di differenza d'età avrebbero fatto pensare. Perché tanto vantava in termini di superiorità e di credibilità il campione in mondo WBA Nikolai Valuev sul suo avversario, il redivivo Evander Holyfield.
L'ex campione del mondo, indimenticato protagonista di sfide epiche contro Foreman, Holmes e soprattutto con Mike Tyson e Lennox Lewis, aveva deciso di tornare sul ring convinto da una borsa importante e dal sogno di poter diventare il più anziano campione del mondo di sempre con i suoi 46 anni suonati.
Non aveva lasciato niente al caso Holyfield, in ottime condizioni fisiche e pronto a mettere in campo più che la potenza, la sua esperienza, e la propria capacità di mettere il russo in difficoltà con la sua dinamica di ring.
In effetti si è assistito a un match di gran lungo più equilibrato rispetto a quello che era lecito attendersi: Holyfield, conscio di doversi giocare i suoi colpi migliori all'inizio di gran lunga più lucido e aggressivo nelle prime sei riprese. Valuev capace di reagire e rimontare chiudendo in scioltezza ma senza la sicurezza di chi è stato messo pesantemente in difficoltà.
Insomma, un match così l'Holyfield di qualche anno fa l'avrebbe stravinto, e quando il pubblico dell'Hallenstadion di Zurigo si è schierato compatto dalla parte dell'americano forse il vecchio campione ha sperato di poter vincere anche questo. Il conto dei punti ufficioso, quello degli appassionati e quello dei cronisti, parlava di un arrivo risicatissimo per il russo, quasi alla pari. Ma due dei tre giudici l'hanno pensata diversamente: pari, secondo Guillermo Perez Pineda (114-114) mentre Mikael Hook con un punto di vantaggio e Pierluigi Poppi con altri quattro punti hanno assegnato una vittoria non unanime ma sostanzialmente condivisibile a Valuev.
Per Holyfield, pagato 10-1 all'immediata vigilia del match la soddisfazione di aver tenuto testa al rivale e la dimostrazione che il suo sogno non era poi così folle: "Penso di aver fatto tutto quello che era necessario per vincere – ha dichiarato Holyfield al termine della sfida – e non sono così convinto che il metro di giudizio dei giudici sia stato così equilibrato. Penso di aver meritato più di quello che dicono i cartellini. Il mio obiettivo non cambia: voglio diventare campione del mondo e il fatto di non aver ancora del tutto superato gli acciacchi del mio combattimento precedente contro Ibragimov non mi hanno aiutato. So di potercela ancora fare".
E dunque la parola passa agli organizzatori: un Holyfield così fa gola, e i soldi si troveranno come forse un avversario in grado di rilanciare il sogno del veterano di scrivere ancora la storia di questo sport con un colpo di scena.