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Dakar 2020, Alonso che paura! Lo spagnolo si ribalta due volte ma è illeso

DaOAsport

Aggiornato 15/01/2020 alle 11:20 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Alonso duna

Credit Foto Eurosport

A volte basta davvero un attimo, un episodio, per vanificare il lavoro di dieci giorni, specialmente nella Dakar. Lo ha imparato sulla propria pelle oggi il qatariota Nasser Al-Attiyah e Fernando Alonso che dopo aver recuperato minuti preziosi nelle giornate precedenti, hanno incassato oggi un ritardo pesantissimo dallo spagnolo Carlos Sainz (Mini), di fatto gettando al vento quasi ogni speranza di successo.
Grave ritardo oggi anche per Fernando Alonso e Marc Coma.. Un incidente nelle fasi iniziali ha complicato fin da subito il cammino della coppia spagnola di Toyota, costretta a guidare con il parabrezza distrutto per gran parte dei chilometri. Da questo punto di vista il chilometraggio accorciato ha certamente aiutato, ma alla fine il ritardo è pesantissimo (1h 17′ 33″), e con esso anche la Top 10 virtuale della classifica generale torna ad essere quasi utopia visto che rispetto al francese Pierre Lachaume ora i due iberici pagano oltre un’ora.
Ma andiamo con ordine. La decima tappa di questa Dakar 2020 prevedeva inizialmente 538 km di speciale che partivano da Haradh e si snodavano verso sud-ovest attraverso molte dune sabbiose verso Shubaytah. Nella maratona del deserto, però, spesso le cose non si svolgono esattamente come pianificato e oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione. Attorno al 200esimo chilometro ha iniziato a soffiare un vento micidiale e fortissimo che ha complicato moltissimo la gestione dei mezzi, fino a costringere la direzione di gara a interrompere la tappa odierna al successivo rilevamento dei 223. In questo piccolo spazio di tempo i distacchi tra tutti sono stati enormi, e l’esperienza associata al talento smisurato del madrileno Sainz gli ha così consegnato in pochissimi chilometri le chiavi del successo finale.
Il pilota della Mini ha trionfato in solitaria davanti al compagno di marca polacco Jakub Przygonski (+3’05”) e al sudafricano Giniel de Villiers (+4’26”) a bordo della sua Toyota. Gli avversari per la classifica generale dell’iberico sono invece sprofondanti in difficoltà senza fine in questo breve tratto e il prezzo da pagare è stato altissimo. Il francese Stephane Peterhansel al traguardo accorciato paga infatti 11 minuti e 48 secondi, ma è andata decisamente peggio a Al-Attiyah, che, come anticipato, da una situazione di sostanziale parità si è ritrovato con 17’46” di ritardo accumulati. Una situazione davvero elettrizzante, tipica di una manifestazione come questa ed elemento per il quale la Dakar mantiene tutt’oggi un fascino difficilmente paragonabile ad altre competizioni motoristiche.
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