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Rugby, Autumn Nations Cup 2020 - L'Italia resta un cantiere aperto: le 5 verità

Luca Stamerra

Pubblicato 30/11/2020 alle 13:51 GMT+1

AUTUMN NATIONS CUP - Italia chiude il proprio girone con un bilancio di 2 sconfitte e una vittoria (a tavolino). Un po' poco per gli azzurri che nelle due sconfitte non sono riusciti a centrare nemmeno il punto di bonus difensivo. Hanno esordito però diversi giovani: basterà per segnare un cambiamento? Bene Inghilterra e Francia, malissimo il Galles.

Italia-Scozia - Autumn Nations Cup 2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Va in archivio la fase a gironi dell'Autumn Nations Cup, la competizione nata in sostituzione dei Test Match autunnali. L'Italia, purtroppo, resta al palo con un solo successo, peraltro ottenuto a tavolino contro le Fiji colpite da diversi casi covid nel gruppo squadra. Da annotare le sconfitte contro Scozia e Francia, senza che gli azzurri riuscissero a conquistare neanche il punto di bonus difensivo. Ora scatteranno le finali, con l'Italia che si giocherà il 5° posto con il Galles. Paradossalmente, non una partita così impossibile considerando il 2020 totalmente da dimenticare per i Dragoni capaci di vincere solo due volte in questa stagione. Le migliori restano Inghilterra e Francia, così come era accaduto anche durante il Sei Nazioni. Finalissima il prossimo 6 dicembre, col pubblico a Twickenham.
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1) L'Italia resta un cantiere aperto

Niente da fare. Escludendo la vittoria a tavolino contro le Fiji, l'Italia chiude il suo girone con 0 punti fatti, senza essere riusciti a conquistare nemmeno un punto di bonus difensivo. Ko contro la Scozia, nonostante aver condotto per quasi tutta la gara, e ko roboante contro la Francia capace di farci 5 mete. L'Italia resta quindi un cantiere aperto, anche se era difficile pronosticare qualcosa di meglio visto il gap importante tra gli azzurri e le altre Nazionali. Soprattutto se consideriamo la poca esperienza della squadra di Franco Smith, che ha rinnovato tanto rispetto al gruppo visto un anno fa ai Mondiali. A livello di prestazione, però, si poteva fare di più. E resta davvero un peccato non aver potuto giocare contro le Fiji. Una vittoria sul campo avrebbe dato maggior consapevolezza al gruppo azzurro.

2) Però ci sono tanti giovani

Le “note positive” di questo torneo, sono i giovani che Franco Smith ha inserito nelle rotazioni in queste ultime gare. A partire dalla conclusione del Sei Nazioni, quando abbiamo visto il debutto di Paolo Garbisi (classe 2000) che è diventato il mediano d'apertura titolare degli azzurri. Complice anche l'infortunio di Tommaso Allan e il cambio di posizione di Carlo Canna. Nell'Autumn Nations Cup hanno fatto invece il loro esordio Marco Zanon (classe 1997), Jacopo Trulla (classe 2000) e Stephen Varney (2001). Forze fresche che non vedono l'ora di dare qualcosa in più alla propria Nazionale. A volte sono arrivati anche degli errori, ma è sempre l'altra faccia della medaglia quando si fanno giocare i giovani. Se vogliamo, contro la Francia, alcuni degli errori sono stati proprio il gioco al piede (troppo calcato) diGarbisi e l'erroraccio di Trulla che si è fatto ammonire, lasciando i suoi in 14, con un in avanti volontario. Tutta esperienza per il futuro.
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3) Se questo è il Galles...

Giunti terzi nel proprio girone, i Dragoni saranno i prossimi avversari dell'Italia per il piazzamento nella classifica finale (5°/6° posto). È vero, il Galles ha avuto una mini reazione contro l'Inghilterra e vinto contro la Georgia, ma la squadra di Pivac è indietro anni luce rispetto alle grandi Nazionali d'Europa. Non solo, in questo 2020 i quarti classificati dell'ultimo Mondiale hanno raccolto ben 7 sconfitte su 9 partite, vincendo solo contro Italia e Galles. Un po' poco se consideriamo che Pivac è stato assunto a fine 2019 per vincere i Mondiali. Dovesse arrivare un ko anche contro l'Italia, beh a quel punto sarebbe seriamente a rischio il suo impiego.
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4) L'Inghilterra resta la squadra da battere

Anche l'Inghilterra ha apportato qualche modifica al suo gioco nel corso di questa Autumn Nations Cup. Non rivoluzioni o cambio generazionale, era avvenuto già prima del Mondiale, ma Eddie Jones ha provato a costruire dei piani partita differenti dal “solito Piano A”. Quello che in pratica fu il tallone d'Achille dell'ultima Coppa del Mondo, quando gli inglesi non furono capaci di giocare in maniera diversa e adattarsi al “gioco” del Sudafrica in finale. Sia contro l'Irlanda che contro il Galles, infatti, l'Inghilterra ha provato a lasciare l'ovale agli avversari, ma mantenendo comunque la pressione nei pressi dei 22 avversari, costringendoli a commettere infrazioni su infrazioni. Così è successo nelle ultime due gare, con l'Inghilterra che aveva anche un po' di energia da spendere di più nel finale per la fiammata conclusiva. Sarà questo il gioco dell'Inghilterra? Assolutamente no, ma la Nazionale della Rosa sta provando ad aumentare il suo bagaglio di tattiche e strategie.
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5) Jonathan Danty è il nuovo Bastareaud

Il centro francese fa parte del giro della Nazionale dal 2016, ma non ha mai avuto continuità. Anzi, fino a questa Autumn Nations Cup aveva collezionato solo 5 presenze nella Nazionale maggiore, ma il centro dello Stade Français ha sfornato delle prestazioni interessanti nelle ultime settimane. Solitamente comparato Mathieu Bastareaud per gioco e fisicità, Jonathan Danty è entrato nelle grazie di Fabien Galthié e siamo sicuri verrà maggiormente coinvolto nelle prossime gare, a partire dal Sei Nazioni 2021.
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Jonathan Danty contro la Nuova Zelanda in un Test Match del 2017

Credit Foto Getty Images

Non è giovanissimo, Danty è del '92, ma sembra pronto per prendersi un posto nella Nazionale dei giovani, vera rivelazione di questo 2020. Contro l'Italia non ha avuto pietà, piazzando una meta e chiudendo diverse volte le linee di passaggio degli azzurri con poderosi placcaggi.
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