Mbandà: “Plasma iperimmune per salvare mio padre dal Covid”

DaGiulia Cicchinè

Aggiornato 07/11/2020 alle 21:23 GMT+1

Un appello veramente disperato quello di Maxime Mbandà, rugbista delle Zebre Parma e Cavaliere al merito della Repubblica che vuole salvare suo padre dal Coronavirus. I genitori dell’azzurro erano stati ricoverati pochi giorni fa ma la situazione del papà sembra essersi aggravata: servono donazioni di plasma dei negativizzati dal coronavirus.

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Credit Foto From Official Website

Mio padre ha questo casco attorno alla testa e sta lottando tra la vita e la morte. Chiedo in ginocchio alle persone che si sono negativizzate dal Covid-19 di informarsi per donare il plasma

Chi parla è Maxime Mbandà, rugbista delle Zebre Parma e Cavaliere al merito della Repubblica (per volontariato durante la pandemia) che fa un appello accorato per salvare il papà. Nei giorni scorsi aveva comunicato la positività di entrambi i genitori al Coronavirus ma adesso la situazione sembra essersi aggravata tanto da spingerlo ad affidarsi ai social.

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“Ho appena parlato con la dottoressa che sta curando mio padre. Ha questo casco attorno alla testa e sta lottando, tra la vita e la morte. Questo plasma iperimmune tarda ad arrivare, ci sono troppe richieste in questo periodo. Sono disperato”

“Se non fosse così grave la situazione non mi esporrei così. Chiedo in ginocchio alle persone che si sono negativizzate dal COVID-19 di informarsi urgentemente su come possono donare questo plasma. Non voglio passare davanti a nessuno perché ogni vita ha la propria importanza. C’è stata una collaborazione incredibile da parte di tutta Italia in questo periodo ma in questo momento serve ancora di più. Donando questo plasma salverete a delle vite, come è stato per voi, ve lo assicuro. Fatelo per le persone che stanno dentro e per noi familiari che stiamo fuori a sperare. Grazie mille in anticipo per qualsiasi scelta prenderete”

Maxime ha chiesto e già ringraziato in anticipo. Ora sta a voi e a noi far sì che la sua richiesta venga accolta e la sua famiglia aiutata. Forza Maxime!