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Parigi 1924, il rugby tolto dalle Olimpiadi dopo una rissa fra USA e Francia

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Aggiornato 17/05/2017 alle 00:38 GMT+2

Nel nostro viaggio nel tempo nella storia olimpica di questa settimana vi raccontiamo dell'ultima partita di rugby disputata in un'Olimpiade a pochi mesi dalla ricomparsa di questo sport nel programma a cinque cerchi

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Credit Foto PA Sport

Rio 2016 vedrà riapparire rugby nel programma olimpico. Lo sport più amato da Oscar Wilde fa la sua ricomparsa sul palcoscenico della manifestazione a cinque cerchi dopo quasi un secolo, visto che la sua ultima presenza si fa risalire ai Giochi di Parigi 1924. Per quale motivo, però, si decise di toglierlo? In primis per il fatto che non era semplice reperire delle Nazionali per il torneo olimpico, che risultava spesso molto povero e ridotto a una manciata di partite, il secondo, la classica goccia che fa traboccare il vaso, fu un clamoroso episodio accaduto durante la partita finale del torneo del 1924 fra Stati Uniti e Francia. Nel nostro viaggio nel tempo nella storia olimpica di questa settimana vi portiamo al 18 maggio 1924, in mezzo alla mischia dell’ultima partita di rugby disputatasi in un’Olimpiade.
Al torneo parigino, iniziato il 4 maggio e terminato meno di due settimane dopo, partecipano solo tre nazioni, gli Stati Uniti campioni in carica, la Francia padrona di casa e la Romania. Medaglia assicurata per tutti, dunque, e solo tre partite da giocare. Non sono previsti, ovviamente, gironi e finali, ma solo un singolo incontro tra ogni Nazionale per stabilire il vincitore finale. La Romania, in campo nei primi due incontri, viene travolta prima dalla Francia con il punteggio di 61-3, poi dagli USA, da cui subisce un secco 37-0. Il match fra i campioni in carica e i padroni di casa risulta dunque, pur non essendolo, una finale. Al vincitore andrà la medaglia d’oro.
Nel 1924 le Olimpiadi sono ancora riservate ai soli dilettanti e i giocatori statunitensi sono quanto di più dilettantesco si possa immaginare su un campo di rugby. Sette dei 22 giocatori in rosa sono già saliti sul gradino più alto del podio olimpico nel 1920, ma gran parte degli altri 15 sono universitari abituati a giocare a football. Testimonianze e interviste dell’epoca ci raccontano di giocatori che nemmeno conoscono tutte le regole del gioco e che in campo mettono solo la buona preparazione atletica e i consigli dati loro dai giocatori inglesi incontrati in amichevole prima di arrivare in Francia. (L’Inghilterra non mandava la Nazionale alle Olimpiadi perché i Giochi, previsti per il mese di maggio, erano contemporanei alla finale del campionato).
Il match inizia con una serie di scontri e dopo pochi minuti dall’inizio gli USA si portano avanti sul 3-0. In questo punto della partita Adolphe Jaerenguy, idolo della tifoseria francese, viene colpito duramente a più riprese ed è costretto ad essere trasportato fuori dal campo in barella. I supporter francesi si infuriano e cominciano a caricare gli americani sulle tribune, tanto che alla fine dodici di loro dovranno essere portati in ospedale. Il livello di agonismo in campo si alza minuto dopo minuto e di pari passo aumenta la foga dei tifosi sugli spalti. La Francia non riesce mai a tornare in partita e nella seconda parte di gara va sotto in modo ancora più netto fino ad arrivare al parziale di 11-0 a favore dei campioni in carica. La Francia riesce a riportarsi sotto fino all’11-3, ma sono gli ultimi punti per i padroni di casa, che al fischio finale si ritrovano sotto per 17-3. Per i giocatori si dovrebbe finire così, ma le loro doti di incontristi sono ancora chiamate in causa, questa volta a difesa dei colleghi statunitensi. I tifosi francesi sulle tribune invadono il campo per cercare uno scontro con gli americani e per fermarli è necessario l’intervento della polizia e degli stessi giocatori della squadra padrona di casa. La cerimonia di premiazione non è da meno, con i francesi sugli spalti che rumoreggiano e disturbano l’esecuzione dell’inno americano.
L'episodio e in generale il comportamento dei tifosi mettono in imbarazzo le autorità transalpine al punto che i vertici della federazione di rugby francese organizzano una festa pochi giorni dopo la partita per festeggiare debitamente la vittoria degli americani. L’incidente si chiude con le pubbliche congratulazioni ai vincitori da parte di René Lasserre, capitano della squadra di casa, ma da lì il rugby scompare dal programma olimpico.
Non si può imputare la sua cancellazione al solo incidente di Parigi e di certo la difficoltà nel reperire squadre per il torneo avrà avuto il suo peso nella decisione, ma di certo un finale di torneo così poco decoubertiniano era quanto di meno adatto a un'Olimpiade.
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