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Dal caso Finn Russell, agli errori di Hogg: come arriva la Scozia alla delicata sfida con l'Italia

DaOAsport

Pubblicato 19/02/2020 alle 16:34 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Jamie Ritchie - Scotland-Italy - Six Nations 2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

L’Italia si prepara alla sfida contro la Scozia, prima casalinga per gli azzurri nel Sei Nazioni 2020. Entrambe le squadre arrivano a questo appuntamento dopo i ko alle prime due giornate, ma se l’Italia ha perso male contro il Galles e ha mostrato - timidi - segnali di ripresa contro la Francia, per i britannici le sconfitte sono state di misura contro Irlanda e Inghilterra. La squadra di Greg Townsend ha molto da recriminare, con gli errori di Stuart Hogg a pesare sul rendimento della Scozia.
Italia-Scozia è la sfida tra le ultime della classe e vale tanto, perché chi perderà si porterà a casa molto probabilmente il cucchiaio di legno. La Scozia vinse 33-20 un anno fa a Edimburgo, conquistando poi un clamoroso pareggio in rimonta contro l’Inghilterra per 38-38. Ma la squadra di Townsend arriva anche dalla fallimentare esperienza al Mondiale in Giappone, dove i britannici sono stati sconfitti sia dall’Irlanda sia dal Giappone, fallendo così l’accesso ai quarti di finale iridati. Dopo un biennio in forte crescita, la guida del ct scozzese si è impantanata, con il gioco che latita e, soprattutto, con la capacità realizzativa degli scozzesi che si è mostrata carente.
Il 2020 della Scozia è anche l’anno della rivoluzione in mediana. Da un lato c’è stato il ritiro di Greig Laidlaw prima della Coppa del Mondo, con Ali Price che ha ereditato la maglia numero ‘9’ dell’ex capitano scozzese. Dall’altro, invece, c’è il caso Finn Russell. Il mediano d’apertura titolare degli ultimi anni è fuori dal giro della Nazionale dopo aver bevuto una serie di birre la sera prima del raduno in vista del Sei Nazioni, quando la squadra all’unanimità aveva deciso che non si sarebbe toccati alcolici durante il ritiro. Ma quella è stata solo la scintilla che ha fatto detonare un contrasto ormai annoso tra Russell e Townsend, con i due che si sono attaccati sulla stampa nell’ultima settimana.
Insomma, le cose non sono tranquillissime in casa scozzese, se si aggiunge che i due errori decisivi contro Irlanda e Inghilterra li ha commessi Stuart Hogg, cioè colui che ha ereditato la fascia da capitano di Laidlaw. A ciò si aggiunge l’infortunio a Jonny Gray, non solo una delle migliori seconde linee al mondo, ma anche uno dei leader in campo della squadra. E per la Scozia, come per l’Italia, la sfida dell’Olimpico è fondamentale ed è la linea che segna la differenza tra un Sei Nazioni sufficiente e uno fallimentare.
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Sei Nazioni 2020: Francia-Italia 35-22, gli highlights del ko di Parigi

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