Quanto vale il Sei Nazioni? 2,8 miliardi di euro totali, giro d'affari da 250 milioni, 20 per la Federugby

L'Italia ha fatto il suo debutto con un ko di misura contro la Francia nell'edizione n.24 del Sei Nazioni di rugby: il più prestigioso dei tornei rugbistici crea un indotto che va dai 27 ai 37 milioni di euro per Roma, da sempre una delle tappe più gradite dai tifosi di tutta Europa, ma quanto può generare in generale un prodotto come il Sei Nazioni? Ecco un po' di cifre e curiosità che abbiamo isolato dall'articolo di Marco Bellinazzo sul "Sole 24 ore".

La gestione fa capo a "Six Nations Rugby Ltd", società privata con sede a Dublino composta dalle sei Federazioni partecipanti, indipendente rispetto alla World Rugby. Nel 2021 i sei soci hanno ceduto una quota di poco inferiore al 15%, pari a 1/7 del capitale, al fondo di private equity Cvc per 365 milioni di sterline. Il valore complessivamente assegnato alla Six Nations Rugby è di 2,8 miliardi di euro.

Gli introiti della competizioni arrivano essenzialmente da due voci, la vendita dei diritti televisivi a livello internazionale e le sponsorizzazioni. Scopriamo insieme qualche voce a riguardo.

- Diritti televisivi: la competizione è trasmessa in oltre 180 paesi. In mercati come quello francese e quello dell’area UK si parla di contratti da circa 50 milioni di sterline a stagione. In Gran Bretagna Bbc e Itv hanno prolungato i rispetti accordi fino al 2025.

- Sponsorizzazioni: Guinness avrebbe sottoscritto un accordo di 6 anni con investimenti crescenti che saliranno dai 6 milioni di sterline (pari a 6,6 milioni di euro) del primo anno quasi al doppio. Dal gennaio 2022 sono entrati Breitling e TikTok. Ad ottobre 2022 è stato sottoscritto un contratto con Sage, leader globale nella tecnologia software.

L’ammontare complessivo del giro d’affari generato dal torneo, che nel 2019 era pari a circa 250 milioni di euro tra entrate dirette e indotto, da quest’anno potrà tornare a crescere.

Il 15% è conferito sulla base della classifica del torneo, il 10% in funzione del numero di club iscritti alle singole Federazioni; mentre il restante 75% è diviso in parti uguali. Per l’Italia l’approdo al Sei Nazioni nel 2000 ha fatto impennare le entrate annuali federali da poco più di 4 milioni ad oltre 40. Nel 2019, prima della pandemia, l’Inghilterra aveva ricavi sei volte superiori, pari a 240 milioni di euro. Il Galles, grazie alla vittoria nel torneo, aveva registrato incassi paragonabili a quella della Francia, intorno ai 100 milioni. La federazione irlandese (con 87 milioni di proventi) e quella scozzese con poco meno di 70 milioni, sono quelle più "povere" tra le big europee.

La Federugby incassa ogni anno intorno ai 20 milioni di euro grazie alla partecipazione al Sei Nazioni, con un impatto pari a circa il 40% sul fatturato complessivo: nel bilancio 2020 (ultimi dati consuntivi pubblicati), nonostante il Covid che costrinse le ultime gare a disputarsi a porte chiuse, la FIR ha registrato 18,3 milioni di ricavi dalla partecipazione al Sei Nazioni su un totale di 48 milioni di fatturato, con un impatto quindi del 37,5%.

Secondo un articolo di RaiNews, il pubblico più affezionato alla trasferta romana è quello inglese seguono irlandesi e francesi. Roma resta la meta più ambita del torneo, con circa 60mila tifosi stranieri attesi nelle varie "ospitate" all'Olimpico. Tra i 27 e i 37 milioni di euro, la quantificazione dell’indotto del Sei Nazioni, secondo l'assessorato al turismo capitolino. Rispetto alla cifra che Roma ricava per i grandi eventi durante l’anno, il Sei Nazioni occupa una fetta che va dal 5 al 7%.

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