Un "8" in mezzo al campo: il ricordo dell'Irlanda del rugby per Anthony Foley

Quando gli All Blacks si dispongono, pronti all’Haka, quando le energie e l’adrenalina convergono in quei movimenti classici per la squadra di rugby più forte del pianeta c’è un’altra compagine che coglie la sacralità del momento. È l’Irlanda che nella giornata di sabato ha affrontato i campioni nero vestiti in un match che già dal principio si prospettava carico di emozioni.

Mentre gli All Blacks si schieravano per l’Haka, l’Irlanda rispondeva con una disposizione a 8. Nessun tratto distintivo anzi, una decisione presa pochi giorni prima di entrare in campo: un rispettoso e doveroso ricordo di Anthony Foley.

Foley, allenatore dell’Irlanda scomparso il 16 ottobre, da giocatore ha vestito con onore la maglia numero 8 dei Munster in quella che di fatto è stata una delle carriere più importanti dell’era professionistica del rugby irlandese. È stato anche capitano della Red Army che vinse la Heineken Cup nel 2006. E i suoi ragazzi hanno deciso di ricordarlo così, in uno dei momenti più magici di ogni sfida contro gli All Blacks.

La famiglia di Foley si è espressa tramite la pagina Facebook, creata dal figlio, che lo ricorda

In Irlanda le leggende sono tanto sacre quanto la religione e Anthony Foley, una leggenda della palla ovale lo è stato davvero. I suoi ragazzi, il suo staff e il suo tifo erano in quell’8 in mezzo al campo, fronteggiando fieramente l’Haka degli All Blacks, senza paura e con la sicurezza di avere un uomo in più in campo ora e nell’avvenire. Perché infondo un 8, non è che un infinito rovesciato, anche in Irlanda o meglio a Chicago, prima di un grande match contro gli All Blacks.